30 maggio '17 - martedì 30th May / Tuesday visione post - 20
RISULTATI delle partite
Atalanta 1 Bologna 1 Cagliari 2 Roma 3 Sampdoria 2 Crotone 3
Chievo 0 Juventus 2 Milan 1 Genoa 2 Napoli 4 Lazio 1
Fiorentina 2 Inter 5 Palermo 2 Torino 5
Pescara 2 Udinese 2 Empoli 1 Sassuolo 3
CLASSIFICA
Juventus 91 / Roma 87 / Napoli 86 / Atalanta 72 / Lazio 70 /
Milan 68 / Inter 62 / Fiorentina 60 / Torino 53 / Sampdoria 48 / Cagliari 47 /
Sassuolo 46 / Udinese 45 / Chievo 43 / Bologna 41 / Genoa 36 / Crotone 34 /
Empoli 32 / Palermo 26 / Pescara 18
Lucianone
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martedì 30 maggio 2017
lunedì 29 maggio 2017
CINEMA - Una grande Isabelle Huppert: nel film "Elle"
29 maggio '17 - domenica 29th May / Sunday visione post - 21
(da La Repubblica - 20 marzo '17 - R2Spettacoli - Natalia Aspesi)
Lo sconosciuto mascherato come fosse Diabolik è penetrato in casa, l'assale, la colpisce
con pugni e calci, la getta sul pavimento, la sovrasta, la immobilizza, le strappa il vestito,
le calze, le mutande e la sodomizza. Marty, il bel gattone grigio, osserva immobile e in-
curiosito la scena di massima violenza, come noi spettatori, che senza emozione ci chie-
diamo, ma lei urla per il dolore, il terrore, l'umiliazione oppure perchè sta provando un
piacere irrefrenabile e ignoto? Lo stupro è già avvenuto e il film comincia con la vittima
che pochi minuti dopo, il viso ferito e il corpo sanguinante, si mette imperturbabile a rac-
cogliere i cocci di un vaso schiantato durante la colluttazione, a fare un bel bagno caldo
e a ordinare sushi per telefono. E' successo, ma è come se non fosse successo niente, o
è successo troppo? Oppure semplicemente ciò che potrebbe distruggere la nostra vita va
immediatamente cancellato ed è l'indifferenza a proteggerci oggi dalle angosce del mon-
do?
Elle, diretto dall'olandese Paul Verhoeven, sceneggiato dall'americano David Birke, trat-
to dal romanzo Oh.. (pubblicato in Italia da Voland) del francese di origine armena Phi-
lippe Djian, è ambientato, come la gran parte del cinema francese, tra la borghesia pari-
gina di successo, protagonista la francese Isabelle-
ni Huppert al suo ultracentesimo film,
ùil Golden Globe per la miglior protagonista di un film drammatico. Critiche entusiasti-
che ovunque soprattutto per lei, ma anche per l'incontro grandiosamente fortunato tra
un regista di solito non molto apprezzato e ambiguamente sporcaccione e una diva che
più va avanti negli anni più si adatta ai cineprecipizi del disordine erotico. Lui ha diret-
to nel 1992 Basic Instinct con una Sharon Stone appositamente gelida, che la leggenda
sostiene essere stata senza mutande, lei dieci anni dopo in La pianista di Haneke è stata
una donna disturbata e molto sadomaso. - Tsabelle Huppert, oltre ad essere una grande
attrice, ha due virtù: quella di essere senza tempo e molto attraente a più di 60 anni, ri-
scattando così tutte le donne che si sentono scarto a 50 anni; quella di saper rappresen-
tare in certi suoi film come questo, e con la massima disinvoltura, una tipologia molto
apprezzata dall'immaginario maschile, cioè quello di una donna bella, elegante, matu-
ra ma fisicamente adolescenziale, di gran classe, finanziariamente autonoma e forse
anche colta, apparentemente inavvicinabile eppure dedita a ogni possibile promiscuità
e avventatezza erotica.
Tornando al film "Elle", Michèle ha alle spalle una storia orribile, un padre molto reli-
gioso che quando lei era bambina, uscì di casa armato e uccise una settantina di bam-
bini in un campo vacanze. Ancora oggi, dopo decenni, a Michèle capita che qualcuno
in xtrada le sputi in faccia, la insulti in un bar. Così non può dimenticare e difende la
sua disperazione di un tempo rifiutandosi di andare a trovare in prigione il vecchio pa-
dre ormai morente. Lei sa che non c'è legame tra quella tragedia che ha spezzato tante
vite e anche la sua, e quello stupro che comunque non vuole denunciare e che, come fos-
se niente, cenando a champagne in un ristorante, racconta agli amici sere dopo. Ma in-
tanto fa rifare le serrature di casa, compra uno spray urticante e un martello, perchè
la ragione le dice che se il criminale tornerà (e intanto le manda messaggini osceni, tipo
"sei stretta per la tua età") dovrà difendersi; ma il corpo non è d'accordo, il ricordo
dell'oltraggio, se ho capito, non l'abbandona.
Michèle, nel film, dirige con l'amica Anna un laboratorio che produce videogame di fan-
taerotismo e visionandoli, le capita di dire: "Quegli orgasmi femminili sono troppo timi-
di!". Vive sola con l'amato vecchio gatto, e gli uomini che la circondano le appaiono un
disastro, come purtroppo accade nella realtà a tante ultracinquantenni: ha cacciato di
casa il marito noioso, il figlio ventenne con lavori precari vive con una ragazza incinta
che lo domina e maltratta, il marito della sua carissima amica Anna è il suo amante non
amato; c'è il giovane gigolò che sua madre paga e vuole sposare, c'è un vicino belloccio
e simpatico che l'attrae: spiandolo non vista dalla finestra, lei si masturba. Uno di questi
maschi, oppure uno dei suoi giovani collaboratori in ufficio, potrebbe essere ,lo stuprato-
re; lo vuole sapere per vendicarsi o al contrario per precipitarsi nel piacere masochista
senza maschera, senza ipocrisia, senza inganno? Dice all'amica: "La vergogna non è
un'emozione abbastanza profonda da impedirti di fare ciò che non dovresti". Il romanzo
più profondo e eccitante di masochismo femminile l'ha scritto una donna, la scrittrice Do-
minique Aury che con lo pseudonimo di Pauline Rèage ha pubblicato in Francia, nel 1954,
il suo celebre Histoire d'O. Il romanzo di Djian è avvincente e il film con qualche piccola
variazione, ne segue ogni pagina.
(da La Repubblica - 20 marzo '17 - R2Spettacoli - Natalia Aspesi)
Lo sconosciuto mascherato come fosse Diabolik è penetrato in casa, l'assale, la colpisce
con pugni e calci, la getta sul pavimento, la sovrasta, la immobilizza, le strappa il vestito,
le calze, le mutande e la sodomizza. Marty, il bel gattone grigio, osserva immobile e in-
curiosito la scena di massima violenza, come noi spettatori, che senza emozione ci chie-
diamo, ma lei urla per il dolore, il terrore, l'umiliazione oppure perchè sta provando un
piacere irrefrenabile e ignoto? Lo stupro è già avvenuto e il film comincia con la vittima
che pochi minuti dopo, il viso ferito e il corpo sanguinante, si mette imperturbabile a rac-
cogliere i cocci di un vaso schiantato durante la colluttazione, a fare un bel bagno caldo
e a ordinare sushi per telefono. E' successo, ma è come se non fosse successo niente, o
è successo troppo? Oppure semplicemente ciò che potrebbe distruggere la nostra vita va
immediatamente cancellato ed è l'indifferenza a proteggerci oggi dalle angosce del mon-
do?
Elle, diretto dall'olandese Paul Verhoeven, sceneggiato dall'americano David Birke, trat-
to dal romanzo Oh.. (pubblicato in Italia da Voland) del francese di origine armena Phi-
lippe Djian, è ambientato, come la gran parte del cinema francese, tra la borghesia pari-
gina di successo, protagonista la francese Isabelle-
ni Huppert al suo ultracentesimo film,
ùil Golden Globe per la miglior protagonista di un film drammatico. Critiche entusiasti-
che ovunque soprattutto per lei, ma anche per l'incontro grandiosamente fortunato tra
un regista di solito non molto apprezzato e ambiguamente sporcaccione e una diva che
più va avanti negli anni più si adatta ai cineprecipizi del disordine erotico. Lui ha diret-
to nel 1992 Basic Instinct con una Sharon Stone appositamente gelida, che la leggenda
sostiene essere stata senza mutande, lei dieci anni dopo in La pianista di Haneke è stata
una donna disturbata e molto sadomaso. - Tsabelle Huppert, oltre ad essere una grande
attrice, ha due virtù: quella di essere senza tempo e molto attraente a più di 60 anni, ri-
scattando così tutte le donne che si sentono scarto a 50 anni; quella di saper rappresen-
tare in certi suoi film come questo, e con la massima disinvoltura, una tipologia molto
apprezzata dall'immaginario maschile, cioè quello di una donna bella, elegante, matu-
ra ma fisicamente adolescenziale, di gran classe, finanziariamente autonoma e forse
anche colta, apparentemente inavvicinabile eppure dedita a ogni possibile promiscuità
e avventatezza erotica.
Tornando al film "Elle", Michèle ha alle spalle una storia orribile, un padre molto reli-
gioso che quando lei era bambina, uscì di casa armato e uccise una settantina di bam-
bini in un campo vacanze. Ancora oggi, dopo decenni, a Michèle capita che qualcuno
in xtrada le sputi in faccia, la insulti in un bar. Così non può dimenticare e difende la
sua disperazione di un tempo rifiutandosi di andare a trovare in prigione il vecchio pa-
dre ormai morente. Lei sa che non c'è legame tra quella tragedia che ha spezzato tante
vite e anche la sua, e quello stupro che comunque non vuole denunciare e che, come fos-
se niente, cenando a champagne in un ristorante, racconta agli amici sere dopo. Ma in-
tanto fa rifare le serrature di casa, compra uno spray urticante e un martello, perchè
la ragione le dice che se il criminale tornerà (e intanto le manda messaggini osceni, tipo
"sei stretta per la tua età") dovrà difendersi; ma il corpo non è d'accordo, il ricordo
dell'oltraggio, se ho capito, non l'abbandona.
Michèle, nel film, dirige con l'amica Anna un laboratorio che produce videogame di fan-
taerotismo e visionandoli, le capita di dire: "Quegli orgasmi femminili sono troppo timi-
di!". Vive sola con l'amato vecchio gatto, e gli uomini che la circondano le appaiono un
disastro, come purtroppo accade nella realtà a tante ultracinquantenni: ha cacciato di
casa il marito noioso, il figlio ventenne con lavori precari vive con una ragazza incinta
che lo domina e maltratta, il marito della sua carissima amica Anna è il suo amante non
amato; c'è il giovane gigolò che sua madre paga e vuole sposare, c'è un vicino belloccio
e simpatico che l'attrae: spiandolo non vista dalla finestra, lei si masturba. Uno di questi
maschi, oppure uno dei suoi giovani collaboratori in ufficio, potrebbe essere ,lo stuprato-
re; lo vuole sapere per vendicarsi o al contrario per precipitarsi nel piacere masochista
senza maschera, senza ipocrisia, senza inganno? Dice all'amica: "La vergogna non è
un'emozione abbastanza profonda da impedirti di fare ciò che non dovresti". Il romanzo
più profondo e eccitante di masochismo femminile l'ha scritto una donna, la scrittrice Do-
minique Aury che con lo pseudonimo di Pauline Rèage ha pubblicato in Francia, nel 1954,
il suo celebre Histoire d'O. Il romanzo di Djian è avvincente e il film con qualche piccola
variazione, ne segue ogni pagina.
Lucianone
martedì 23 maggio 2017
SCIENZE / La storia - Stazione spaziale e supervita (con batteri cattivi)
23 maggio '17 - martedì 23rd May / Tuesday visione post - 14
Quei batteri che in orbita
diventano ancora più cattivi
(da la Repubblica - 23 marzo '17 - di Elena Dusi)
Provviste di cibo e pezzi di ricambio. Ma non solo. A bordo dell'ultimo razzo SpaceX
approdato sulla Stazione spaziale internazionale c'è anche un cofanetto isolato con tre
strati di sigillante. Contiene una colonia di Staphylococcus aureus resitenti agli antibio-
tici: batteri letali che solo negli Stati Uniti uccidono 20mila persone all'anno.
Mandandolo nello spazio, gli scienziati dell Nasa e dell'azienda biotech americana Na-
nobiosym sperano di rendere questo batterio ancora più aggressivo. Vari indizi, raccol-
ti a partire dagli anni '60, suggeriscono infatti che l'assenza di gravità - per motivi tut-
t'altro che chiari - faccia moltiplicare i batteri più rapidamente, amplifichi le alterazio-
ni del loro Dna, li renda più aggressivi e capaci di schivare meglio gli antibiotici.
"Come fa la microgravità a influenzare la rapidità con cui si accumulano mutazioni ge-
netiche? Questo è il primo quesito da chiarire. Poi, imparando a prevedere queste mu-
tazioni, cercheremo di progettare un farmaco che contrasti i superbatteri" spiega Ani-
ta Goel, laureta in fisica e in medicina e direttrice scientifica della società Nanobyosim.
Gli strafilococchi spaziali torneranno sulla Terra fra un mese. Verranno sottoposti a
un test del Dna e confrontati con la colonia gemella rimasta a Terra. Teoricamente, a-
nalizzando le differenze fra i percorsi genetici seguiti dai due gruppi di microrganismi,
si potrebbero fare passi avanti nella ricerca di antibiotici più efficaci. Ma queste sono
tappe del futuro. Al momento resta moltissimo da capire su come una semplice varia-
zione della forza di gravità cambi così tanto la virulenza dei batteri. "Non sono tanto
le radiazioni cosmiche ad alterare il loro Dna, quanto proprio la microgravità" spiega
Daniela Billi, astrobiologa dell' università di Tor Vergata a Roma che collabora con
l'Agenzia spaziale italiana. "I batteri nello spazio modificano profondamente il loro,
metabolismo e producono proteine diverse rispetto alla Terra diventando spesso più
aggressivi". - Nel 2006, a bordo dello Shuttle Atlantis, Cheryl Nickerson dell'universi-
tà dell'Arizona fece viaggiare una colonia di Salmonella. Subito dopo l'atterraggio in-
fettò alcuni topi con i batteri tornati dallo spazio e altri topi con batteri identici ma ri-
masti sulla Terra. Il primo gruppo di cavie si ammalò in maniera molto più grave e
gli infettivologi diedero la colpa proprio alle mutazioni .genetiche acquisite dai batteri
in orbita. "Poco più tardi, nel 2009, la Nasa lanciò dei microsatelliti chiamati Pharma-
Sat con dei campioni di funghi a bordo. Al loro ritorno ci si accorse che erano necessa-
rie dosi maggiori di antibiotici per ucciderli" prosegue Billi. Anche se, spiega Peter
Taylor, microbiologo dell'University College London, ieri a Houston per una serie di
incontri alla Nasa, "non tutti i ricercatori sono d'accordo su questi aspetti. Noi, in
condizioni di microgravità simulata, abbiamo notato a l contrario una perdita di vi-
rulenza dei batteri, mentre la vulnerabilità agli antibiotici non ha subito cambiamen-
ti".
Lucianone
Quei batteri che in orbita
diventano ancora più cattivi
(da la Repubblica - 23 marzo '17 - di Elena Dusi)
Provviste di cibo e pezzi di ricambio. Ma non solo. A bordo dell'ultimo razzo SpaceX
approdato sulla Stazione spaziale internazionale c'è anche un cofanetto isolato con tre
strati di sigillante. Contiene una colonia di Staphylococcus aureus resitenti agli antibio-
tici: batteri letali che solo negli Stati Uniti uccidono 20mila persone all'anno.
Mandandolo nello spazio, gli scienziati dell Nasa e dell'azienda biotech americana Na-
nobiosym sperano di rendere questo batterio ancora più aggressivo. Vari indizi, raccol-
ti a partire dagli anni '60, suggeriscono infatti che l'assenza di gravità - per motivi tut-
t'altro che chiari - faccia moltiplicare i batteri più rapidamente, amplifichi le alterazio-
ni del loro Dna, li renda più aggressivi e capaci di schivare meglio gli antibiotici.
"Come fa la microgravità a influenzare la rapidità con cui si accumulano mutazioni ge-
netiche? Questo è il primo quesito da chiarire. Poi, imparando a prevedere queste mu-
tazioni, cercheremo di progettare un farmaco che contrasti i superbatteri" spiega Ani-
ta Goel, laureta in fisica e in medicina e direttrice scientifica della società Nanobyosim.
Gli strafilococchi spaziali torneranno sulla Terra fra un mese. Verranno sottoposti a
un test del Dna e confrontati con la colonia gemella rimasta a Terra. Teoricamente, a-
nalizzando le differenze fra i percorsi genetici seguiti dai due gruppi di microrganismi,
si potrebbero fare passi avanti nella ricerca di antibiotici più efficaci. Ma queste sono
tappe del futuro. Al momento resta moltissimo da capire su come una semplice varia-
zione della forza di gravità cambi così tanto la virulenza dei batteri. "Non sono tanto
le radiazioni cosmiche ad alterare il loro Dna, quanto proprio la microgravità" spiega
Daniela Billi, astrobiologa dell' università di Tor Vergata a Roma che collabora con
l'Agenzia spaziale italiana. "I batteri nello spazio modificano profondamente il loro,
metabolismo e producono proteine diverse rispetto alla Terra diventando spesso più
aggressivi". - Nel 2006, a bordo dello Shuttle Atlantis, Cheryl Nickerson dell'universi-
tà dell'Arizona fece viaggiare una colonia di Salmonella. Subito dopo l'atterraggio in-
fettò alcuni topi con i batteri tornati dallo spazio e altri topi con batteri identici ma ri-
masti sulla Terra. Il primo gruppo di cavie si ammalò in maniera molto più grave e
gli infettivologi diedero la colpa proprio alle mutazioni .genetiche acquisite dai batteri
in orbita. "Poco più tardi, nel 2009, la Nasa lanciò dei microsatelliti chiamati Pharma-
Sat con dei campioni di funghi a bordo. Al loro ritorno ci si accorse che erano necessa-
rie dosi maggiori di antibiotici per ucciderli" prosegue Billi. Anche se, spiega Peter
Taylor, microbiologo dell'University College London, ieri a Houston per una serie di
incontri alla Nasa, "non tutti i ricercatori sono d'accordo su questi aspetti. Noi, in
condizioni di microgravità simulata, abbiamo notato a l contrario una perdita di vi-
rulenza dei batteri, mentre la vulnerabilità agli antibiotici non ha subito cambiamen-
ti".
Lucianone
SPORT - Calcio / Serie A - 37^ giornata 2016/17 / Scudetto alla Juve
23 maggio '17 - martedì 23rd May / Tuesday visione post - 21
RISULTATI delle partite
Chievo 3 Napoli 4 Empoli 0 Genoa 2 Juventus 3 Sassuolo 6
Roma 5 Fiorentina 1 Atalanta 1 Torino 1 Crotone 0 Cagliari 2
Udinese 1 Lazio 1 Pescara 2
Sampdoria 1 Inter 3 Palermo 0
CLASSIFICA
JUVENTUS 88 / Roma 84 / Napoli 83 / Lazio 70 / Atalanta 69 / Milan 63 /
Inter, Fiorentina 59 / Torino 50 / Sampdoria 48 / Sassuolo 46 / Udinese 45 /
Cagliari 44 / Chievo 43 / Bologna 41 / Genoa 36 / Empoli 32 / Crotone 31 /
Palermo 23 / Pescara 17
JUVENTUS STORICA
Battendo il Crotone la squadra di Allegri conquista il 6° scudetto di fila.
Gigi Buffon è il bianconero più vincente. E da oggi parte la missione triplete.
Dopo Coppa Italia e Scudetto, i bianconeri vanno a caccia della Coppa Champions.
A due passi dal Mito,
Per raggiungerlo questo Mito con "M" maiuscola, la Signora J. non deve fare altro
che completare il giro di boa della sua straordinaria annata: e battere il Real Madrid
a Cardiff. Semplice, come sempre a dirsi, ma abbastanza tremendamente difficile.
Ma c'è quel 'abbastanza' a rincuorarci, a farci sperare nell'impresa con un buon 60%
di probabilità. Motivo: questa Juve è molto più sicura e consapevole delle sue forze,
è cioè in una parola maturata molto, con dietro le spalle una società forte,. compatta
che ha in Marotta-Agnelli il duo dirigenziale migliore di tutti gli altri club.
E poi c'è anche un tifo dei suoi fan maturato insieme a tutta la squadra. Basti dire che
allo Stadium dopo la vittoria netta sul Crotone l'entusiasmo è stato trattenuto per po-
terlo dedicare tutto intero per il giorno della sfida CHAMPIONS, là in quel di Cardiff.
- Luciano Finesso -
Lucianone
RISULTATI delle partite
Chievo 3 Napoli 4 Empoli 0 Genoa 2 Juventus 3 Sassuolo 6
Roma 5 Fiorentina 1 Atalanta 1 Torino 1 Crotone 0 Cagliari 2
Udinese 1 Lazio 1 Pescara 2
Sampdoria 1 Inter 3 Palermo 0
CLASSIFICA
JUVENTUS 88 / Roma 84 / Napoli 83 / Lazio 70 / Atalanta 69 / Milan 63 /
Inter, Fiorentina 59 / Torino 50 / Sampdoria 48 / Sassuolo 46 / Udinese 45 /
Cagliari 44 / Chievo 43 / Bologna 41 / Genoa 36 / Empoli 32 / Crotone 31 /
Palermo 23 / Pescara 17
JUVENTUS STORICA
Battendo il Crotone la squadra di Allegri conquista il 6° scudetto di fila.
Gigi Buffon è il bianconero più vincente. E da oggi parte la missione triplete.
Dopo Coppa Italia e Scudetto, i bianconeri vanno a caccia della Coppa Champions.
IL
COMMENTOA due passi dal Mito,
Per raggiungerlo questo Mito con "M" maiuscola, la Signora J. non deve fare altro
che completare il giro di boa della sua straordinaria annata: e battere il Real Madrid
a Cardiff. Semplice, come sempre a dirsi, ma abbastanza tremendamente difficile.
Ma c'è quel 'abbastanza' a rincuorarci, a farci sperare nell'impresa con un buon 60%
di probabilità. Motivo: questa Juve è molto più sicura e consapevole delle sue forze,
è cioè in una parola maturata molto, con dietro le spalle una società forte,. compatta
che ha in Marotta-Agnelli il duo dirigenziale migliore di tutti gli altri club.
E poi c'è anche un tifo dei suoi fan maturato insieme a tutta la squadra. Basti dire che
allo Stadium dopo la vittoria netta sul Crotone l'entusiasmo è stato trattenuto per po-
terlo dedicare tutto intero per il giorno della sfida CHAMPIONS, là in quel di Cardiff.
- Luciano Finesso -
Lucianone
LIBRI - Il romanzo "La Fragilità delle certezze", di Raffaella Silvestri / con intervista
23 maggio '17 - martedì 23rd May / Tuesday visione post - 13
"Noi trentenni senza certezze
dovremmo ribellarci di più"
(da la Repubblica - 24/02/'17 - Milano/Cultura - Annarita Briganti)
La precarietà non si sconfigge nemmeno con le bombe, non nell'Italia dei trentenni di
oggi, raccontati da Raffaella Silvestri. Milanese, trentadue anni, scoperta dal talent per
scrittori "Masterpiece", andato in onda qualche anno fa su Rai Tre. Silvestri pubblica
ora il suo secondo romanzo, La fragilità delle certezze (Garzanti), che, fin dal titolo, non
garantisce nulla per i suoi coetanei. - Anna, Teo e Marcello avviano una startup di
successo, una società, gestita da loro tre, che fa consulenze finanziarie ai piccoli rispar-
miatori. Stessa generazione dell'autrice, in una Milano che offre ancora qualche possi-
bilità, i tre scelgono però un campo minato, come sappiamo dalla crisi che non si è an-
cora esaurita, e il destino della loro impresa appare segnato fin dall'inizio, con conse-
guenti sconvolgimenti anche nella relazione che c'è tra loro.
Silvestri, perchè la startup dei suoi protagonisti non ha a che fare con il digitale?
- "Come usiamo i risparmi dice molto del nostro Paese. Ho vissuto tre anni all'estero,
in Inghilterra. Lì aprono un finanziamento anche per iscriversi in palestra. Noi italia-
ni, nonostante la crisi, restiamo un popolo di grandi risparmiatori. I tre trentenni del
mio libro si vantano di anon appartenere a nessun istituto di credito, di essere consu-
lenti indipendenti. Se gli investimenti dei loro clienti vanno bene, ci guadagnano tutti.
Sognano una finanza etica, ma, a giudicare da come andrà a finire la loro storia, for-
se è impossibile. I soldi, anche pochi, corrompono".
Un mondo, quello dell'economia, che lei conosce bene. Perchè a Masterpiece era la
"manager"?
"Ho lavorato per L'Oréal, facendo anche carriera, ma dopo quattro anni sono 'scop-
piata'. Scrivevo e leggevo come una disperata, forse in modo compulsivo. A un certo
punto, ho chiesto un'aspettativa, ma non me l'hanno data, e mi sono licenziata, per
dedicarmi alla scrittura. Il programma televisivo mi è servito per pubblicare il mio
primo romanzo, ma mi sono ritrovata a interpretare un ruolo. Non è che perchè vie-
ni da un'azienda sei un manager e cos'è un manager? Hanno fatto bene a non rifar-
lo, non funzionava".
Come si sopravvive alla precarietà?
"Anna si ottunde con le medicine, usando in modo improprio gli antidolorifici. E fre-
quenta un uomo di vent'anni più grande di lei, il simbolo di una generazione nei con-
fronti della quale ce l'ho un pò: i 'baby boomers', quelli che hanno avuto tutto facil-
mente, si sono presi tutto e se lo sono tenuto. La giovane donna è il simbolo di tutti
quelli che fanno fatica nella vita, che non sono nati con la camicia".
L'ambientazione meneghina rappresenta le "certezze' evocate nel titolo?
"Milano è come un tram: sai che ci puoi salire sopra, quando vuoi. La trovo rassicu-
rante, ci sono sempre facce in giro, si respira molta vita. Chi si ferma è perduto, in
una città più accelerata rispetto al resto dell'Italia, dove le cose succedono prima.
Ma vedo troppa rassegnazione nei miei coetanei, che a volte usano l'essere precari
come un alibi, per non cambiare la loro esistenza. Dovremmo arrabbiarci un pò di
più, ribellarci alle promesse non mantenute. Far succedere sempre qualcosa, dal
basso. Poi, sta a ognuno di noi individuare cosa. Comunque vada, almeno, ci abbia-
mo provato".
Lucianone
"Noi trentenni senza certezze
dovremmo ribellarci di più"
(da la Repubblica - 24/02/'17 - Milano/Cultura - Annarita Briganti)
La precarietà non si sconfigge nemmeno con le bombe, non nell'Italia dei trentenni di
oggi, raccontati da Raffaella Silvestri. Milanese, trentadue anni, scoperta dal talent per
scrittori "Masterpiece", andato in onda qualche anno fa su Rai Tre. Silvestri pubblica
ora il suo secondo romanzo, La fragilità delle certezze (Garzanti), che, fin dal titolo, non
garantisce nulla per i suoi coetanei. - Anna, Teo e Marcello avviano una startup di
successo, una società, gestita da loro tre, che fa consulenze finanziarie ai piccoli rispar-
miatori. Stessa generazione dell'autrice, in una Milano che offre ancora qualche possi-
bilità, i tre scelgono però un campo minato, come sappiamo dalla crisi che non si è an-
cora esaurita, e il destino della loro impresa appare segnato fin dall'inizio, con conse-
guenti sconvolgimenti anche nella relazione che c'è tra loro.
Silvestri, perchè la startup dei suoi protagonisti non ha a che fare con il digitale?
- "Come usiamo i risparmi dice molto del nostro Paese. Ho vissuto tre anni all'estero,
in Inghilterra. Lì aprono un finanziamento anche per iscriversi in palestra. Noi italia-
ni, nonostante la crisi, restiamo un popolo di grandi risparmiatori. I tre trentenni del
mio libro si vantano di anon appartenere a nessun istituto di credito, di essere consu-
lenti indipendenti. Se gli investimenti dei loro clienti vanno bene, ci guadagnano tutti.
Sognano una finanza etica, ma, a giudicare da come andrà a finire la loro storia, for-
se è impossibile. I soldi, anche pochi, corrompono".
Un mondo, quello dell'economia, che lei conosce bene. Perchè a Masterpiece era la
"manager"?
"Ho lavorato per L'Oréal, facendo anche carriera, ma dopo quattro anni sono 'scop-
piata'. Scrivevo e leggevo come una disperata, forse in modo compulsivo. A un certo
punto, ho chiesto un'aspettativa, ma non me l'hanno data, e mi sono licenziata, per
dedicarmi alla scrittura. Il programma televisivo mi è servito per pubblicare il mio
primo romanzo, ma mi sono ritrovata a interpretare un ruolo. Non è che perchè vie-
ni da un'azienda sei un manager e cos'è un manager? Hanno fatto bene a non rifar-
lo, non funzionava".
Come si sopravvive alla precarietà?
"Anna si ottunde con le medicine, usando in modo improprio gli antidolorifici. E fre-
quenta un uomo di vent'anni più grande di lei, il simbolo di una generazione nei con-
fronti della quale ce l'ho un pò: i 'baby boomers', quelli che hanno avuto tutto facil-
mente, si sono presi tutto e se lo sono tenuto. La giovane donna è il simbolo di tutti
quelli che fanno fatica nella vita, che non sono nati con la camicia".
L'ambientazione meneghina rappresenta le "certezze' evocate nel titolo?
"Milano è come un tram: sai che ci puoi salire sopra, quando vuoi. La trovo rassicu-
rante, ci sono sempre facce in giro, si respira molta vita. Chi si ferma è perduto, in
una città più accelerata rispetto al resto dell'Italia, dove le cose succedono prima.
Ma vedo troppa rassegnazione nei miei coetanei, che a volte usano l'essere precari
come un alibi, per non cambiare la loro esistenza. Dovremmo arrabbiarci un pò di
più, ribellarci alle promesse non mantenute. Far succedere sempre qualcosa, dal
basso. Poi, sta a ognuno di noi individuare cosa. Comunque vada, almeno, ci abbia-
mo provato".
Lucianone
giovedì 18 maggio 2017
SPORT - calcio / Serie B - 42^ giornata 2016/17
18 maggio '17 - giovedì 18th May/ Thursady visione post - 33
Verdetti e risultati
dell'ultima giornata di campionato
VERONA promosso in A, TRAPANI e VICENZA retrocedono.
Playoff per 6 squadre, compresa il Frosinone; niente playout.
Verdetti e risultati
dell'ultima giornata di campionato
VERONA promosso in A, TRAPANI e VICENZA retrocedono.
Playoff per 6 squadre, compresa il Frosinone; niente playout.
Lo 0-0 di Cesena promuove l'Hellas dopo un solo anno in B. I siciliani perdono a Brescia e l'Avellino vince: retrocedono insieme ai biancorossi, niente playout.
Il Verona festeggia: dopo una stagione di "purgatorio" risale in Serie A. A Pazzini e compagni bastava un pari e pari è stato: lo 0-0 a Cesena li promuove da secondi, dietro alla Spal già promossa. Il Frosinone batte 2-1 la Pro Vercelli ma andrà ai playoff, con Perugia, Benevento, Cittadella, Carpi e Spezia. Ma l'ultimo turno di Serie B ha emesso anche un altro verdetto: non ci saranno playout, Trapani e Vicenza retrocedono direttamente in Lega Pro. L'Avellino batte il Latina, si porta a +5 sui siciliani sconfitti a Brescia, e si salva senza passare da altre partite. I playoff che eleggeranno la terza squadra promossa in A scattano lunedì 22 con Cittadella-Carpi, martedì 23 ci sarà Benevento-Spezia. Le vincenti delle due sfide andranno alle semifinali: venerdì 26 Carpi o Cittadella contro il Frosinone; sabato 27 Benevento o Spezia contro il Perugia.
RISULTATI DELLE PARTITE
Ascoli 1 Avellino 2 Brescia 2 Carpi 2 Cesena 0
Ternana 2 Latina 1 Trapani 1 Novara 0 Verona H. 0
Frosinone 2 Perugia 3 Pisa 3 Spal 2
Pro Vercelli 1 Salernitana 2 Benevento 0 Bari 1
Vicenza 0 Entella 4
Spezia 1 Cittadella 1
CLASSIFICA
Spal 78 / Verona, Frosinone 74 / Perugia, Benevento 65 / Cittadella 63 /
Carpi 62 / Spezia 60 / Novara 56 / Salernitana, Entella 54 / Bari, Cesena 53 /
Avellino, Brescia 50 / Ascoli, Pro Vercelli, Ternana 49 / Trapani 44 /
Vicenza 41 / Pisa 35 / Latina 32
IL COMMENTO
La squadra partita come favorita del torneo ce l'ha fatta: per l'Hellas Verona è serie A sicura e diretta. Ma quanta sofferenza fino all'ultimo! Sì, dicono che le gare sofferte sono più belle e che
poi il premic (in questo caso la Promozione) si gusta e degusta meglio... Mah! Avrei preferito
un H.Verona - Cesena 2 - 0 e il cuore sarebbe stato meglio, ragazzi. Comunque, va bene così!
I playoff hanno sfiorato i gialloblù, e dunque questo torneo di B non è stato una passeggiata
per i veneti. Ricordiamo anche che Pazzini ha dato una grossa mano, anzi in questo caso un
grosso piede/grossa testa con ben 23 reti (capocannoniere, che soddisfazione!) ed è stato
il Toni della situazione in tutte le partite, ne più ne meno.
In serie A ci vorranno quindi rinforzi sostanziosi, soprattutto con giovani molto motivati.
E tenendosi stretti quei due, tre campioncini stranieri che hanno fatto la differenza con
il Pazzo, a cominciare da Bessa e Romulo (determinanti anche nell'infuocato e vittorioso
derby con il Vicenza).
In ogni caso, godiamoci questi momenti irripetibili! Il Verona H. ha conquistato la nona
promozione nella sua lunga storia. Siamo tutti in serie A!!
- Luciano Finesso -
.
Ternana 2 Latina 1 Trapani 1 Novara 0 Verona H. 0
Frosinone 2 Perugia 3 Pisa 3 Spal 2
Pro Vercelli 1 Salernitana 2 Benevento 0 Bari 1
Vicenza 0 Entella 4
Spezia 1 Cittadella 1
CLASSIFICA
Spal 78 / Verona, Frosinone 74 / Perugia, Benevento 65 / Cittadella 63 /
Carpi 62 / Spezia 60 / Novara 56 / Salernitana, Entella 54 / Bari, Cesena 53 /
Avellino, Brescia 50 / Ascoli, Pro Vercelli, Ternana 49 / Trapani 44 /
Vicenza 41 / Pisa 35 / Latina 32
IL COMMENTO
La squadra partita come favorita del torneo ce l'ha fatta: per l'Hellas Verona è serie A sicura e diretta. Ma quanta sofferenza fino all'ultimo! Sì, dicono che le gare sofferte sono più belle e che
poi il premic (in questo caso la Promozione) si gusta e degusta meglio... Mah! Avrei preferito
un H.Verona - Cesena 2 - 0 e il cuore sarebbe stato meglio, ragazzi. Comunque, va bene così!
I playoff hanno sfiorato i gialloblù, e dunque questo torneo di B non è stato una passeggiata
per i veneti. Ricordiamo anche che Pazzini ha dato una grossa mano, anzi in questo caso un
grosso piede/grossa testa con ben 23 reti (capocannoniere, che soddisfazione!) ed è stato
il Toni della situazione in tutte le partite, ne più ne meno.
In serie A ci vorranno quindi rinforzi sostanziosi, soprattutto con giovani molto motivati.
E tenendosi stretti quei due, tre campioncini stranieri che hanno fatto la differenza con
il Pazzo, a cominciare da Bessa e Romulo (determinanti anche nell'infuocato e vittorioso
derby con il Vicenza).
In ogni caso, godiamoci questi momenti irripetibili! Il Verona H. ha conquistato la nona
promozione nella sua lunga storia. Siamo tutti in serie A!!
- Luciano Finesso -
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Riflessioni - Parlando di immigrazione: diritti e doveri
18 maggio '17 - giovedì 18th May / Thursday visione post - 14
Se fosse ancora possibile discutere civilmente di immigrazione, Serracchiani non sarebbe
stata messa allo spiedo dai suoi nè arruolata dai fascisti di Forza Nuova. Perchè ha detto,
con qualche goffaggine, una cosa che in molti sentiamo essere vera: chi è ospite e riceve
assistenza ha degli obblighi di comportamento. E quando li disattende, crea uno scandalo
che va a colpire pesantemente il patto di ospitalità. Lo tradisce. E tradisce chi gli ha aper-
to le porte. - Sono, in materia di immigrazione, un estremista. Chiedo per i migranti il
massimo dei diritti e il massimo dei doveri. Li andrei a prendere con i charter e con le na-
vi, sottraendoli allo schifoso dominio dei negrieri. Spenderei per loro il doppio e il triplo
di quanto l'Europa tirchia spende. Li tratterei da fratelli che hanno bisogno di aiuto e di
quattrini. Darei loro la cittadinanza e il diritto di voto dopo pochi anni, se pagano le tasse
e rispettano le leggi. Costruirei moschee quante ne servono. Estenderei a chi arriva lo
stesso patto sociale che lega noi indigeni. In cambio chiederei loro, con intransigenza as-
soluta, il rispetto delle nostre leggi. E capisco perfettamente l'avvilimento e l'ira di chi
si sente colpito a tradimento dalle persone che sta aiutando.
(da la Repubblica - 14 maggio '17 - L'Amaca / Michele Serra)
.
Se fosse ancora possibile discutere civilmente di immigrazione, Serracchiani non sarebbe
stata messa allo spiedo dai suoi nè arruolata dai fascisti di Forza Nuova. Perchè ha detto,
con qualche goffaggine, una cosa che in molti sentiamo essere vera: chi è ospite e riceve
assistenza ha degli obblighi di comportamento. E quando li disattende, crea uno scandalo
che va a colpire pesantemente il patto di ospitalità. Lo tradisce. E tradisce chi gli ha aper-
to le porte. - Sono, in materia di immigrazione, un estremista. Chiedo per i migranti il
massimo dei diritti e il massimo dei doveri. Li andrei a prendere con i charter e con le na-
vi, sottraendoli allo schifoso dominio dei negrieri. Spenderei per loro il doppio e il triplo
di quanto l'Europa tirchia spende. Li tratterei da fratelli che hanno bisogno di aiuto e di
quattrini. Darei loro la cittadinanza e il diritto di voto dopo pochi anni, se pagano le tasse
e rispettano le leggi. Costruirei moschee quante ne servono. Estenderei a chi arriva lo
stesso patto sociale che lega noi indigeni. In cambio chiederei loro, con intransigenza as-
soluta, il rispetto delle nostre leggi. E capisco perfettamente l'avvilimento e l'ira di chi
si sente colpito a tradimento dalle persone che sta aiutando.
(da la Repubblica - 14 maggio '17 - L'Amaca / Michele Serra)
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SPORT - calcio / Serie B - 42^ e ultima giornata di campionato: si decidono promozioni e retrocessioni
18 maggio '17 - giovedì 18th May / Thiursday visione post - 13
Questa sera:
Ultima di SERIE B
La situazione per promozioni e retrocessioni.
Con la Spal già promossa in serie A,
all'Hellas Verona basta un pari (a Cesena) per
avere assicurata la promozione.
Questa sera:
Ultima di SERIE B
La situazione per promozioni e retrocessioni.
Con la Spal già promossa in serie A,
all'Hellas Verona basta un pari (a Cesena) per
avere assicurata la promozione.
PROMOZIONE DIRETTA — Dopo la Spal, in A dovrebbe andare il Verona: gli basta pareggiare, ma potrebbe anche perdere se il Frosinone non vince. In caso di arrivo a pari punti il Verona è in vantaggio nello scontro diretto. Il Frosinone invece, per andare in A diretto, deve vincere e sperare che il Verona perda, oppure deve andare a +10 sulla quarta e far saltare i playoff: perché questo avvenga, deve vincere e sperare con non vincano Cittadella, Perugia e Benevento.
PLAYOFF — Se invece ci saranno i playoff, sarà escluso chi ha più di 14 punti di ritardo dalla 3ª. Se si qualificano sei squadre, la 3ª e la 4ª saltano il preliminare, nel quale si sfidano in gara secca sul campo della meglio classificata la 5ª e l’8ª, la 6ªe la 7ª: la vincente della prima sfida affronterà in semifinale la 4ª, quella dell’altra sfida se la vedrà con la 3ª. Se si qualificano cinque squadre (ossia il Frosinone vince e lo Spezia no, con il Carpi che non perde) la 5ª va in semifinale; se invece si qualificano solo quattro squadre (ossia il Frosinone vince, lo Spezia no e il Carpi perde) anche la 6ª salta il preliminare; in corsa c’è anche il Novara, che per qualificarsi deve vincere a Carpi e sperare che il Frosinone non vinca per non restare a -15 come oggi.
PLAYOUT — Oggi Brescia, Ternana e Avellino si salvano vincendo; se arrivano alla pari con il Trapani, si salvano Ternana e Avellino (che oggi tra l’altro ha il processo d’appello contro il -3). Se arrivano a pari Ternana, Trapani e Brescia (l’Avellino vince) al playout vanno le ultime due, idem se arrivano a pari Trapani, Avellino e Brescia (la Ternana vince) con il Trapani davanti all’Avellino per la differenza reti. Il playout si gioca se tra quart’ultima e quint’ultima non ci sono più di 4 punti: se il distacco è superiore ci sono quattro retrocessioni dirette.
RETROCESSIONE DIRETTA — Dopo Pisa e Latina, la terza dovrebbe essere il Vicenza, che è a -3 dal Trapani: pari lo scontro diretto, contro il Vicenza c’è la differenza reti che è peggiore di 9 gol in più. Anche il Trapani oggi retrocede diretto se perde a va a -5 dalla squadra che lo precede.
Lucianonemercoledì 17 maggio 2017
STORIE - L'ultimo viaggio di Santo
17 maggio '17 - mercoledì 17th May / Wednesday visione post - 9
L'ultimo viaggio sul treno dei desideri,
così a 71 anni Santo è morto d'amore
(da la Repubblica - 3/3/'17 - La storia / Luigi Bolognini)
Morire d'amore a 71 anni, pochi minuti e pochi chilometri prima di conoscere di persona,
di stringere tra le tue braccia, la donna con la quale stai pensando di passare gli ultimi an-
ni della tua vita. Una storia straziante, romantica del romanticismo più tragico, quasi alla
Giulietta e Romeo, ma con i protagonisti non esattamente giovanissimi, anzi. La dimostra-
zione che davvero ci si può innamorare a qualunque età. Una storia che arriva da Sondrio.
Più precisamente si trovava a Berbenno di Valtellina, paese una quindicina di chilometri
prima del capoluogo, il Regionale partito alle 10.20 dalla Stazione Centrale di Milano,
quando Santo, 71enne calabrese, ha gettato in allarme i compagni di scompartimento.
L'uomo respirava affannosamente e aveva un filo di bava alla bocca. Una donna ha aller-
tato il capotreno, e un medico che si trovava tra i passeggeri ha tentato i primi soccorsi.
Ma Santo era già morto di infarto. - Il treno ha comunque proseguito fino ad arrivare a Sondrio, pressochè in contemporanea con un'ambulanza che era stata chiamata inutilmen-
te e le volanti della polizia, intervenute per tutti gli accertamenti lrgali. Quakcuno in stazio-
ne ha imprecato per il disagio, dato che la circolazione dei treni era stata interrotta per ore,
perdipiù in una giornata assai piovosa. Altri dentro di sè hanno salutato quello sconosciuto.
Una donna invece ha avuto un mancamento: di lei si sa solo che ha 75 anni, ed è di Sondrio.
E che aspettava proprio Santo. Il programma era chiaro: dopo gli abbracci e qualche chiac-
chiera, sarebbero duvuti andare alle terme di Bormio. Un soggiorno romantico, di durata da
stabilire anche in base all'intesa che si sarebbe creata, che sarebbe stato il loro primo incon-
tro dal vivo. La loro conoscenza durava sì da qualche tempo, ma era stata tutta virtuale, na-
ta tra siti per cuori solitari e la chat di Whatsapp. La distanza geografica tra di loro era di
circa mille chilometri, lei profondo Nord, lui Catanzaro, ma Internet e il telefono l'avevano
azzerata. Si erano scritti, parlati, forse anche scambiati foto, esattamente come due adole-
scenti, fino a che avevano deciso di azzerare la distanza anche fisicamente e incontrarsi di
persona: Santo, single, dipendente in pensione della Regione Calabria, aveva preso un ae-
reo per Milano Linate, quindi un bus fino alla Centrale e infine il treno per andare a in-
contrare la sua amica, che forse chissà sarebbe anche diventata qualcosa di più. La vita
si è sempre in tempo a reinventarsela. se si vuole e se si può. Santo non ha potuto, ma per
beffa del destino a pochi chilometri dal traguardo: il cuore non ha retto all'emozione e se
n'è andato in pochi secondi, si presume senza dolore, dato che non ha emesso un gemito.
Nessun dubbio sulla causa della morte. tanto che non è neppure stata disposta l'autopsia:
a fregarlo è stato il cuore. Proprio quello che fino all'ultimo gli aveva regalato le emozioni
di un ragazzino.
Lucianone
L'ultimo viaggio sul treno dei desideri,
così a 71 anni Santo è morto d'amore
(da la Repubblica - 3/3/'17 - La storia / Luigi Bolognini)
Morire d'amore a 71 anni, pochi minuti e pochi chilometri prima di conoscere di persona,
di stringere tra le tue braccia, la donna con la quale stai pensando di passare gli ultimi an-
ni della tua vita. Una storia straziante, romantica del romanticismo più tragico, quasi alla
Giulietta e Romeo, ma con i protagonisti non esattamente giovanissimi, anzi. La dimostra-
zione che davvero ci si può innamorare a qualunque età. Una storia che arriva da Sondrio.
Più precisamente si trovava a Berbenno di Valtellina, paese una quindicina di chilometri
prima del capoluogo, il Regionale partito alle 10.20 dalla Stazione Centrale di Milano,
quando Santo, 71enne calabrese, ha gettato in allarme i compagni di scompartimento.
L'uomo respirava affannosamente e aveva un filo di bava alla bocca. Una donna ha aller-
tato il capotreno, e un medico che si trovava tra i passeggeri ha tentato i primi soccorsi.
Ma Santo era già morto di infarto. - Il treno ha comunque proseguito fino ad arrivare a Sondrio, pressochè in contemporanea con un'ambulanza che era stata chiamata inutilmen-
te e le volanti della polizia, intervenute per tutti gli accertamenti lrgali. Quakcuno in stazio-
ne ha imprecato per il disagio, dato che la circolazione dei treni era stata interrotta per ore,
perdipiù in una giornata assai piovosa. Altri dentro di sè hanno salutato quello sconosciuto.
Una donna invece ha avuto un mancamento: di lei si sa solo che ha 75 anni, ed è di Sondrio.
E che aspettava proprio Santo. Il programma era chiaro: dopo gli abbracci e qualche chiac-
chiera, sarebbero duvuti andare alle terme di Bormio. Un soggiorno romantico, di durata da
stabilire anche in base all'intesa che si sarebbe creata, che sarebbe stato il loro primo incon-
tro dal vivo. La loro conoscenza durava sì da qualche tempo, ma era stata tutta virtuale, na-
ta tra siti per cuori solitari e la chat di Whatsapp. La distanza geografica tra di loro era di
circa mille chilometri, lei profondo Nord, lui Catanzaro, ma Internet e il telefono l'avevano
azzerata. Si erano scritti, parlati, forse anche scambiati foto, esattamente come due adole-
scenti, fino a che avevano deciso di azzerare la distanza anche fisicamente e incontrarsi di
persona: Santo, single, dipendente in pensione della Regione Calabria, aveva preso un ae-
reo per Milano Linate, quindi un bus fino alla Centrale e infine il treno per andare a in-
contrare la sua amica, che forse chissà sarebbe anche diventata qualcosa di più. La vita
si è sempre in tempo a reinventarsela. se si vuole e se si può. Santo non ha potuto, ma per
beffa del destino a pochi chilometri dal traguardo: il cuore non ha retto all'emozione e se
n'è andato in pochi secondi, si presume senza dolore, dato che non ha emesso un gemito.
Nessun dubbio sulla causa della morte. tanto che non è neppure stata disposta l'autopsia:
a fregarlo è stato il cuore. Proprio quello che fino all'ultimo gli aveva regalato le emozioni
di un ragazzino.
Lucianone
SOCIETA' / Il personaggo - Maria Rebughini e le carceri: una storia di solidarietà
17 maggio '17 - mercoledì 17th May / Wednesday visione post - 24
(la Repubblica - 3 marzo '17 - Milano / Brunella Giovara)
L'angelo di San Vittore, da 26 anni con i detenuti,
"Parlano un pò con me e poi stanno meglio"
... "Fuori una caramella non vale niente. Dentro, è un tesoro". Per Maria Rebughini visite
senza limiti, nei raggi del vecchio carcere, "una volta andavo anche allo 'speciale' dove
c'erano i mafiosi, poi li hanno trasferiti a Opera". Una storia cominciata nel 1991, "prima
sono stata per 11 anni e mezzo volontaria con Vidas, i malati terminali. Dopo ho fatto do-
manda per le carceri, ho seguito il corso di psicologia e mi sono buttata".
La prima volta è andata così: "Ho visto passare un gruppo di detenuti incatenati l'uno
all'altro. Subito ho pensato: ma questi sono come Gesù che va da Ponzio Pilato! Li avrei
abbracciati tutti". La signora Rebughini è una credente, tutte le mattine va alla messa
delle 7 in Duomo - se andate a quell'ora la vedrete salire sull'altare per le letture -
l'accompagna un ex detenuto che poi la riporta a casa in macchina. "Io non cerco di
convertire nessuno, sia chiaro. E poi ho conosciuto anche tanti preti che... lasciamo
perdere. Sono credente ma non ho venerazione per preti e suore".
Cosa fa, durante le sue visite? Parla con tutti, in questi anni è scivolata leggiadra da-
vanti alle celle di detenuti comuni ed eccellenti, da Mani Pulite in giù, avanzi del ter-
rorismo, trafficanti di droga e di donne, , poi di nuovo le tangenti, nei corsi e ricorsi
della nostra storia giudiziaria. "Parlo anche ai più terribili. Dentro le persone sono
più sensibili che fuori. Nella sofferenza c'è sensibilità, perciò io passo da tutti, porto
molto amore". E tiene i rapporti con le famiglie, che è uno dei suoi compiti, nei limi-
ti della legge. Chi sono i più terribili? Gli omicidi? "Mah, io non voglio mai sapere
cosa hanno fatto, poi le voci corrono. C'è uno che ha fatto il mandante... la sigaretta
la do anche a lui". C'è l'ex musicista che le consegna lettere piene di riconoscenza,
"con gioia ho saputo che mia mamma ti ha chiamato... ", Maria non sa bene cosa ha
fatto per finire a San Vittore. Il famoso bandito con gli occhi azzurri, da annio trasfe-
rito altrove, "sentiva la mia voce e mi chiamava a gran voce, 'Maria, vieni a trovar-
mi' ". - "Quando c'era lo 'speciale' sono capitata davanti a una cella, due brande,
uno che dormiva con la testa coperta. Gli ho detto 'Ciao sono Maria, perchè non sie-
te venuti alla messa?'. E uno mi fa: 'Non ci andavo prima...'. Ma poi quella frase
qualcosa ha fatto. Il giorno dopo quel ragazzo "mi aspetta in piedi, mi offre un bic-
chierino di caffè, e com'era sporco quel bicchierino. L'ho bevuto lo stesso. Mi ha
detto una cosa che non dimenticherò: "Non so chi sei e da dove vieni. Io sono Caino".
Poi mi ha dato il telefono di sua mamma, voleva che le dicezzi che stava bene".
E "ci sono tutti quelli della Regione, certi ingegneri,,, Di uno, un pezzo grosso, ho co-
nosciuto la moglie. Mi ha detto "mio marito ha passato l'ora di colloquio a parlarmi
di lei...". Quello me lo ricordo bene. Mi aveva chiesto 'Maria, ma perchè lei viene
qui dentro, in questo posto, così buio e triste?'. Già, perchè viene qui? "Porto l'esem-
pio. Io sono una persona buona. Loro parlano con me e stanno meglio". Ricoeda un
famoso banchiere, stupito "che qui mancasse tutto, che ha scoperto che anche le co-
se piccole valgono, mi diceva", e "quel sindaco che piangeva sempre e poi ha deciso
di fare lo sciopero della fame. La guardia mi ha mandata da lui. Gli ho detto "di-
sgraziato, a uno che fa così non avrei dato il voto". Ha ricominciato a mangiare, poi
ha detto a tutti "questa donna mi ha salvato la vita", ed è andato serenamente incon-
tro al processo. "Quando è uscito mi ha invitato dal Zucca, per ringraziarmi. C'era
anche la moglie, io ho preso solo un caffè, sia chiaro. Ero in imbarazzo". Un altro,
che aveva ammazzato la moglie, e adesso è all'ergastolo, "mi disse che voleva battez-
zare la figlia piccola. Che gioia!". E quel mafioso le disse "Maria, perchè non ti ho
conosciuta trent'anni fa, la mia vita non sarebbe andata così". Ma allora sono tutti
angeli, questi detenuti. "Mi rendo conto del male che hanno fatto, sarei una deficien-
te se non lo capissi. Ma è nella sofferenza che si vedono i valori. E io li vedo".
Lucianone
(la Repubblica - 3 marzo '17 - Milano / Brunella Giovara)
L'angelo di San Vittore, da 26 anni con i detenuti,
"Parlano un pò con me e poi stanno meglio"
... "Fuori una caramella non vale niente. Dentro, è un tesoro". Per Maria Rebughini visite
senza limiti, nei raggi del vecchio carcere, "una volta andavo anche allo 'speciale' dove
c'erano i mafiosi, poi li hanno trasferiti a Opera". Una storia cominciata nel 1991, "prima
sono stata per 11 anni e mezzo volontaria con Vidas, i malati terminali. Dopo ho fatto do-
manda per le carceri, ho seguito il corso di psicologia e mi sono buttata".
La prima volta è andata così: "Ho visto passare un gruppo di detenuti incatenati l'uno
all'altro. Subito ho pensato: ma questi sono come Gesù che va da Ponzio Pilato! Li avrei
abbracciati tutti". La signora Rebughini è una credente, tutte le mattine va alla messa
delle 7 in Duomo - se andate a quell'ora la vedrete salire sull'altare per le letture -
l'accompagna un ex detenuto che poi la riporta a casa in macchina. "Io non cerco di
convertire nessuno, sia chiaro. E poi ho conosciuto anche tanti preti che... lasciamo
perdere. Sono credente ma non ho venerazione per preti e suore".
Cosa fa, durante le sue visite? Parla con tutti, in questi anni è scivolata leggiadra da-
vanti alle celle di detenuti comuni ed eccellenti, da Mani Pulite in giù, avanzi del ter-
rorismo, trafficanti di droga e di donne, , poi di nuovo le tangenti, nei corsi e ricorsi
della nostra storia giudiziaria. "Parlo anche ai più terribili. Dentro le persone sono
più sensibili che fuori. Nella sofferenza c'è sensibilità, perciò io passo da tutti, porto
molto amore". E tiene i rapporti con le famiglie, che è uno dei suoi compiti, nei limi-
ti della legge. Chi sono i più terribili? Gli omicidi? "Mah, io non voglio mai sapere
cosa hanno fatto, poi le voci corrono. C'è uno che ha fatto il mandante... la sigaretta
la do anche a lui". C'è l'ex musicista che le consegna lettere piene di riconoscenza,
"con gioia ho saputo che mia mamma ti ha chiamato... ", Maria non sa bene cosa ha
fatto per finire a San Vittore. Il famoso bandito con gli occhi azzurri, da annio trasfe-
rito altrove, "sentiva la mia voce e mi chiamava a gran voce, 'Maria, vieni a trovar-
mi' ". - "Quando c'era lo 'speciale' sono capitata davanti a una cella, due brande,
uno che dormiva con la testa coperta. Gli ho detto 'Ciao sono Maria, perchè non sie-
te venuti alla messa?'. E uno mi fa: 'Non ci andavo prima...'. Ma poi quella frase
qualcosa ha fatto. Il giorno dopo quel ragazzo "mi aspetta in piedi, mi offre un bic-
chierino di caffè, e com'era sporco quel bicchierino. L'ho bevuto lo stesso. Mi ha
detto una cosa che non dimenticherò: "Non so chi sei e da dove vieni. Io sono Caino".
Poi mi ha dato il telefono di sua mamma, voleva che le dicezzi che stava bene".
E "ci sono tutti quelli della Regione, certi ingegneri,,, Di uno, un pezzo grosso, ho co-
nosciuto la moglie. Mi ha detto "mio marito ha passato l'ora di colloquio a parlarmi
di lei...". Quello me lo ricordo bene. Mi aveva chiesto 'Maria, ma perchè lei viene
qui dentro, in questo posto, così buio e triste?'. Già, perchè viene qui? "Porto l'esem-
pio. Io sono una persona buona. Loro parlano con me e stanno meglio". Ricoeda un
famoso banchiere, stupito "che qui mancasse tutto, che ha scoperto che anche le co-
se piccole valgono, mi diceva", e "quel sindaco che piangeva sempre e poi ha deciso
di fare lo sciopero della fame. La guardia mi ha mandata da lui. Gli ho detto "di-
sgraziato, a uno che fa così non avrei dato il voto". Ha ricominciato a mangiare, poi
ha detto a tutti "questa donna mi ha salvato la vita", ed è andato serenamente incon-
tro al processo. "Quando è uscito mi ha invitato dal Zucca, per ringraziarmi. C'era
anche la moglie, io ho preso solo un caffè, sia chiaro. Ero in imbarazzo". Un altro,
che aveva ammazzato la moglie, e adesso è all'ergastolo, "mi disse che voleva battez-
zare la figlia piccola. Che gioia!". E quel mafioso le disse "Maria, perchè non ti ho
conosciuta trent'anni fa, la mia vita non sarebbe andata così". Ma allora sono tutti
angeli, questi detenuti. "Mi rendo conto del male che hanno fatto, sarei una deficien-
te se non lo capissi. Ma è nella sofferenza che si vedono i valori. E io li vedo".
Lucianone
giovedì 11 maggio 2017
SPORT - calcio / Serie A - 35^ giornata 2016/17
11 maggio '17 - giovedì 11th May / Thursday visione post - 23
RISULTATI delle partite
Napoli 3 Juventus 1 Udinese 1 Chievo 1 Empoli 3 Genoa 1
Cagliari 1 Torino 1 Atalanta 1 Palermo 1 Bologna 1 Inter 0
Lazio 7 Pescara 0 Sassuolo 2 Milan 1
Sampdoria 3 Crotone 1 Fiorentina 2 Roma 4
CLASSIFICA
Juventus 85 / Roma 78 / Napoli 77 / Lazio 70 / ATALANTA 65 /
Milan 59 / Inter, Fiorentina 56 / Torino 50 / Sampdoria 46 / Udinese 44 /
Chievo 42 / Cagliari 41 / Sassuolo 40 / Bologna 38 / Genoa 33 / Empoli 32 /
Crotone 28 / Palermo 20 / Pescara 14
IL COMMENTO
Complimenti a questa SuperAtalanta!
La squadra orobica è la provinciale sorpresa di quest'anno, quella che "non te
l'aspettavi", quella che "pensavi scherzasse", e guarda un pò lì dov'è! Ma si sa,
non c'è mai niente per caso, mai, proprio mai...
Lì, c'è la culla del vivaio calcistico migliore d'Italia, lì i giovani giocano con
passione e non si girano a guardare quanta grana hanno accumulato o accu-
muleranno, perchè il loro futuro lo danno in mano a una società sana, ope-
raia che non sta a calcolare a lungo termine. Interessa il presente, il gioco
per il gioco, la schiettezza bergamasca che l'ha vinta su tanti altri giochi e
giochetti ipocriti... Brava Atalanta, e bravi atalantini!
- Luciano Finesso
Lucianone
RISULTATI delle partite
Napoli 3 Juventus 1 Udinese 1 Chievo 1 Empoli 3 Genoa 1
Cagliari 1 Torino 1 Atalanta 1 Palermo 1 Bologna 1 Inter 0
Lazio 7 Pescara 0 Sassuolo 2 Milan 1
Sampdoria 3 Crotone 1 Fiorentina 2 Roma 4
CLASSIFICA
Juventus 85 / Roma 78 / Napoli 77 / Lazio 70 / ATALANTA 65 /
Milan 59 / Inter, Fiorentina 56 / Torino 50 / Sampdoria 46 / Udinese 44 /
Chievo 42 / Cagliari 41 / Sassuolo 40 / Bologna 38 / Genoa 33 / Empoli 32 /
Crotone 28 / Palermo 20 / Pescara 14
Complimenti a questa SuperAtalanta!
La squadra orobica è la provinciale sorpresa di quest'anno, quella che "non te
l'aspettavi", quella che "pensavi scherzasse", e guarda un pò lì dov'è! Ma si sa,
non c'è mai niente per caso, mai, proprio mai...
Lì, c'è la culla del vivaio calcistico migliore d'Italia, lì i giovani giocano con
passione e non si girano a guardare quanta grana hanno accumulato o accu-
muleranno, perchè il loro futuro lo danno in mano a una società sana, ope-
raia che non sta a calcolare a lungo termine. Interessa il presente, il gioco
per il gioco, la schiettezza bergamasca che l'ha vinta su tanti altri giochi e
giochetti ipocriti... Brava Atalanta, e bravi atalantini!
- Luciano Finesso
Lucianone
Riflessioni - I "revisori" di Facebook
11 maggio '17 - giovedì 11th May / Thursday visione post - 25
Tremila "revisori" in più da assumere nel prossimo anno, Zuckerberg, per ripulire Face-
book dai suoi veleni. In termini percentuali (e in rapporto al gigantesco fatturato) è una briciola, ma una briciola è meglio di zero briciole. Siano i social fornitori di servizi
o veri e propri editori (dibattito molto acceso), il fatto che si riconoscano bisognosi di
lavoro umano aiuta a rivedere, in meglio, lo scenario. Non il futuro autoreggente, come
le calze, propugnato dai devoti dell'algoritmo e dell'automazione; ma un futuro retto e
corretto anche da persone in carne e ossa che vegliano sulla qualità della materia prima
- antichissima - della quale i social sono vettori: le parole.
Mano a mano che la "vecchia" editoria boccheggiante si rassegna a fare a meno dei re-
dattori, dei correttori di bozze, dei manutentori di ogni ordine e grado, è bello sapere
che i nuovi collettori del linguaggio prendono atto, anche se in ritardo, della delicatezza
del loro servizio, e di quanto conti la qualità dello stesso. Al netto del dibattito sul decli-
no delle élite e la rivoluzione del web, la sola domanda che conta è se le cose (in questo
caso la comunicazione) migliorano o peggiorano. Pulendo i social da almeno un poco
della morchia che li intasa, sicuramente migliorano.
(Da la Repubblica - 4 / 5 / '17 - L'Amaca / Michele Serra)
Lucianone
Tremila "revisori" in più da assumere nel prossimo anno, Zuckerberg, per ripulire Face-
book dai suoi veleni. In termini percentuali (e in rapporto al gigantesco fatturato) è una briciola, ma una briciola è meglio di zero briciole. Siano i social fornitori di servizi
o veri e propri editori (dibattito molto acceso), il fatto che si riconoscano bisognosi di
lavoro umano aiuta a rivedere, in meglio, lo scenario. Non il futuro autoreggente, come
le calze, propugnato dai devoti dell'algoritmo e dell'automazione; ma un futuro retto e
corretto anche da persone in carne e ossa che vegliano sulla qualità della materia prima
- antichissima - della quale i social sono vettori: le parole.
Mano a mano che la "vecchia" editoria boccheggiante si rassegna a fare a meno dei re-
dattori, dei correttori di bozze, dei manutentori di ogni ordine e grado, è bello sapere
che i nuovi collettori del linguaggio prendono atto, anche se in ritardo, della delicatezza
del loro servizio, e di quanto conti la qualità dello stesso. Al netto del dibattito sul decli-
no delle élite e la rivoluzione del web, la sola domanda che conta è se le cose (in questo
caso la comunicazione) migliorano o peggiorano. Pulendo i social da almeno un poco
della morchia che li intasa, sicuramente migliorano.
(Da la Repubblica - 4 / 5 / '17 - L'Amaca / Michele Serra)
Lucianone
martedì 9 maggio 2017
MOTORI - La svolta elettrica della Volkswagen
9 maggio '17 - martedì 9th May / Tuesday visione post - 30
(da 'il venerdì di Repubblica' - 7 aprile '17 - Valerio Berruti / Automotori)
L'offensiva delle auto elettriche parte dalla Germania. E a rilanciare è proprio
il gruppo che a settembre del 2015 è stato al centro dello scandalo Dieselgate.
Da Volkswagen e tutti i suoi marchi arriva infatti la svolta ecologica, scandita
in ogni passaggio, dal piano prodotto agli investimenti, dalle tecnologie ai nuo-
vi carburanti. Matthias Mùller, ceo del gruppo di Wolfsburg, ha detto che "la
nostra industria cambierà nei prossimi dieci anni più di quanto npon abbia fat-
to negli ultimi cento. Una nuova era chiede n nuovo modo di pensare". L'o-
biettivo è quello di diventare "numeri uno" anche della mobilità elettrica.
La road map ideata dal manager prevede il lancio di dieci modelli a batteria
entro la fine del 2018, mentre l'obiettivo al 2025 restano le 30 vetture full elec-
tric annunciate in precedenza. "E' il momento giusto, i volumi arriveranno
alla fine del decennio". Sedric, la concept senza volante presentata a Ginevra,
la Volkswagen L.D. (prevista per il 20120), il nuovo Suv dell'Audi basato sulla
e-tron quattro concept (nel 2018) e la Porsche Mission E (nel 2019) sono i bi-
glietti da visita della svolta. In particolare, la Sedric avrà un futuro di serie:
"I veicoli senza volante e senza pedali - ha chiarito Mùller - debutteranno al-
l'inizio del prossimo decennio", mentre il primo sistema autonomo prodotto
in casa Volkswagen arriverà entro il 2021.
Rupert Stadler, capo di Audi ha annunciato: "A partire dal 2021 introdurremo
progressivamente una versione 100 per cento elettrica in ogni nostra gamma
ma principale" con prodotti differenziati a seconda dei mercati, "come la A6L
e-tron per la Cina a cui seguiranno altre quattro ibride plug-in". Il ceo tede-
sco ha anche ribadito che l'azienda "si sta preparando per questa trasforma-
zione, visto che a lungo termine ridurremo del 40 per cento le attuali tipolo-
gie di propulsione". La rivoluzione, dunque, è appena cominciata.
Lucianone
(da 'il venerdì di Repubblica' - 7 aprile '17 - Valerio Berruti / Automotori)
L'offensiva delle auto elettriche parte dalla Germania. E a rilanciare è proprio
il gruppo che a settembre del 2015 è stato al centro dello scandalo Dieselgate.
Da Volkswagen e tutti i suoi marchi arriva infatti la svolta ecologica, scandita
in ogni passaggio, dal piano prodotto agli investimenti, dalle tecnologie ai nuo-
vi carburanti. Matthias Mùller, ceo del gruppo di Wolfsburg, ha detto che "la
nostra industria cambierà nei prossimi dieci anni più di quanto npon abbia fat-
to negli ultimi cento. Una nuova era chiede n nuovo modo di pensare". L'o-
biettivo è quello di diventare "numeri uno" anche della mobilità elettrica.
La road map ideata dal manager prevede il lancio di dieci modelli a batteria
entro la fine del 2018, mentre l'obiettivo al 2025 restano le 30 vetture full elec-
tric annunciate in precedenza. "E' il momento giusto, i volumi arriveranno
alla fine del decennio". Sedric, la concept senza volante presentata a Ginevra,
la Volkswagen L.D. (prevista per il 20120), il nuovo Suv dell'Audi basato sulla
e-tron quattro concept (nel 2018) e la Porsche Mission E (nel 2019) sono i bi-
glietti da visita della svolta. In particolare, la Sedric avrà un futuro di serie:
"I veicoli senza volante e senza pedali - ha chiarito Mùller - debutteranno al-
l'inizio del prossimo decennio", mentre il primo sistema autonomo prodotto
in casa Volkswagen arriverà entro il 2021.
Rupert Stadler, capo di Audi ha annunciato: "A partire dal 2021 introdurremo
progressivamente una versione 100 per cento elettrica in ogni nostra gamma
ma principale" con prodotti differenziati a seconda dei mercati, "come la A6L
e-tron per la Cina a cui seguiranno altre quattro ibride plug-in". Il ceo tede-
sco ha anche ribadito che l'azienda "si sta preparando per questa trasforma-
zione, visto che a lungo termine ridurremo del 40 per cento le attuali tipolo-
gie di propulsione". La rivoluzione, dunque, è appena cominciata.
Lucianone
lunedì 8 maggio 2017
SPORT - calcio / Serie B - 40^ giornata 2016/17
8 maggio '17 - lunedì 8th May / Monday visione post - 20
RISULTATI delle partite
Perugia 0 Ascoli 1 Avellino 1 Brescia 1 Carpi 2 Cesena 0
Spezia 0 Benevento 1 Bari 1 Latina 1 Salernitana 0 Novara 1
Frosinone 1 Vicenza 0 Entella 1 Spal 0 Pisa 1
Trapani 0 Ternana 1 Verona H. 2 Pro Vercelli 0 Cittadella 4
CLASSIFICA
SPAL 75 / Verona H. 72 / Frosinone 71 / Perugia 61 / Cittadella 60 /
Benevento 59 / Carpi 58 / Spezia 56 / Novara, Bari 53 /
Salernitana, Entella 51 / Cesena 49 / Pro Vercelli 48 / Ascoli, Brescia, Avellino 46 / Trapani 44 / Ternana 43 / Vicenza 41 / Pisa 34 / Latina 31
Continua...
to be continued...
RISULTATI delle partite
Perugia 0 Ascoli 1 Avellino 1 Brescia 1 Carpi 2 Cesena 0
Spezia 0 Benevento 1 Bari 1 Latina 1 Salernitana 0 Novara 1
Frosinone 1 Vicenza 0 Entella 1 Spal 0 Pisa 1
Trapani 0 Ternana 1 Verona H. 2 Pro Vercelli 0 Cittadella 4
CLASSIFICA
SPAL 75 / Verona H. 72 / Frosinone 71 / Perugia 61 / Cittadella 60 /
Benevento 59 / Carpi 58 / Spezia 56 / Novara, Bari 53 /
Salernitana, Entella 51 / Cesena 49 / Pro Vercelli 48 / Ascoli, Brescia, Avellino 46 / Trapani 44 / Ternana 43 / Vicenza 41 / Pisa 34 / Latina 31
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mercoledì 3 maggio 2017
Ultime notizie - dall'Italia / The latest news
3 maggio '17 - mercoledì 3 rd May / Wednesday visione post - 15
Ong - POLEMICHE
Pm Zuccaro insiste: "Notizie date da Frontex ma indagini
ferme" / E su migranti dice: "Ne arrivano troppi"
La Marina: "Volontari corretti". Roberto Saviano: "sospetti che sabotano
la missione di chi salva le vite".
Il magistrato al centro delle polemiche per l'inchiesta sui legami tra organizzazioni e trafficanti di esseri umani chiede davanti alla commissione Difesa del Senato di poter usare le intercettazioni. La Marina: "Le organizzazioni non governative non ci intralciano"
Vaccini - IL CASO
"Crociate contro i vaccini": il 'New York Times' attacca Grillo,
che replica: "Tutte balle, mai fatto campagne".
Renzi: "Beppe, in rete ci sono i video: torna umano e chiedi
scusa". I parlamentari 5S: "Menzogne, vogliamo più vaccinazioni
possibile".
Il prestigioso quotidiano accusa Trump perché alimenta lo scetticismo verso le cure preventive e sull'Italia ricorda le teorie cospirative del Movimento: "La diffusione del morbillo dovrebbe suonare come un allarme". Leader M5s: "Balle" ma i parlamentari: "Per noi sono essenziali". Renzi: "Chiedi scusa".
WASHINGTON - 'Populismo, politica e morbillo': è il titolo di un editoriale delNew York Times che mette nel mirino il Movimento 5 stelle ed ammonisce sul pericolo che in questi tempi di post verità possono rappresentare ''le bugie, le teorie cospirative e le illusioni diffuse dai social media e dai politici populisti''. Tra gli esempi citati, l'opposizione ai vaccini che ha portato a una grave diffusione di morbillo in Italia e in alcuni altri Paesi europei.
Il giornale ricorda che anche il presidente americano Donald Trump ha alimentato lo scetticismo sui vaccini, assecondando spesso l'ipotesi - infondata secondo la scienza - di un legame tra le vaccinazioni e l'autismo. ''In Italia - scrive il quotidiano - il movimento populista Cinque stelle (M5s) guidato dal comico Beppe Grillo ha fatto attivamente campagna su una piattaforma anti-vaccini, ripetendo i falsi legami tra vaccinazioni ed autismo. Per questi e altri scettici, la diffusione del morbillo in Italia dovrebbe suonare come un allarme forte'', ammonisce il Nyt citando l'aumento dei casi dal 2015.
Soort / calcio - JUVENTUS
Festa Juve a Monte Carlo / Un super Higuain: finale Champions più vicina
Risultato: Monaco - Juventus 0 - 2, Allegri
Il tecnico della Juve, Allegri: "Ora diventiamo straordinari".
Torino - SCIENZE
Paleontologi torinesi scoprono una nuova specie di dinosauro
Lucianone
Ong - POLEMICHE
Pm Zuccaro insiste: "Notizie date da Frontex ma indagini
ferme" / E su migranti dice: "Ne arrivano troppi"
La Marina: "Volontari corretti". Roberto Saviano: "sospetti che sabotano
la missione di chi salva le vite".
Il magistrato al centro delle polemiche per l'inchiesta sui legami tra organizzazioni e trafficanti di esseri umani chiede davanti alla commissione Difesa del Senato di poter usare le intercettazioni. La Marina: "Le organizzazioni non governative non ci intralciano"
Vaccini - IL CASO
"Crociate contro i vaccini": il 'New York Times' attacca Grillo,
che replica: "Tutte balle, mai fatto campagne".
Renzi: "Beppe, in rete ci sono i video: torna umano e chiedi
scusa". I parlamentari 5S: "Menzogne, vogliamo più vaccinazioni
possibile".
Il prestigioso quotidiano accusa Trump perché alimenta lo scetticismo verso le cure preventive e sull'Italia ricorda le teorie cospirative del Movimento: "La diffusione del morbillo dovrebbe suonare come un allarme". Leader M5s: "Balle" ma i parlamentari: "Per noi sono essenziali". Renzi: "Chiedi scusa".
WASHINGTON - 'Populismo, politica e morbillo': è il titolo di un editoriale delNew York Times che mette nel mirino il Movimento 5 stelle ed ammonisce sul pericolo che in questi tempi di post verità possono rappresentare ''le bugie, le teorie cospirative e le illusioni diffuse dai social media e dai politici populisti''. Tra gli esempi citati, l'opposizione ai vaccini che ha portato a una grave diffusione di morbillo in Italia e in alcuni altri Paesi europei.
Il giornale ricorda che anche il presidente americano Donald Trump ha alimentato lo scetticismo sui vaccini, assecondando spesso l'ipotesi - infondata secondo la scienza - di un legame tra le vaccinazioni e l'autismo. ''In Italia - scrive il quotidiano - il movimento populista Cinque stelle (M5s) guidato dal comico Beppe Grillo ha fatto attivamente campagna su una piattaforma anti-vaccini, ripetendo i falsi legami tra vaccinazioni ed autismo. Per questi e altri scettici, la diffusione del morbillo in Italia dovrebbe suonare come un allarme forte'', ammonisce il Nyt citando l'aumento dei casi dal 2015.
Soort / calcio - JUVENTUS
Festa Juve a Monte Carlo / Un super Higuain: finale Champions più vicina
Risultato: Monaco - Juventus 0 - 2, Allegri
Il tecnico della Juve, Allegri: "Ora diventiamo straordinari".
Torino - SCIENZE
Paleontologi torinesi scoprono una nuova specie di dinosauro
Lucianone
lunedì 1 maggio 2017
SPORT - Calcio / Serie B - 39^ giornata 2016/17
2 maggio'17 - martedì 2nd May / Tuesday visione post - 24
RISULTATI delle partite
Bari 0 Cittadella 2 Latina 0 Pro Vercelli 0 Spezia 0 Ternana 0
Pisa 0 Cesena 3 Ascoli 0 Perugia 1 Spal 0 Carpi 0
Novara 2 Trapani 2 Benevento 2 Verona H. 3 Salernitana 1
Brescia 3 Entella 0 Avellino 1 Vicenza 2 Frosinone 3
CLASSIFICA
SPAL 74 / Verona H. 69 / Frosinone 68 / Perugia 60 / Benevento 58 /
Cittadella 57 / Carpi, Spezia 55 / Bari 52 / Salernitana, Entella 51 / Novara 50 /
Cesena 49 / Pro Vercelli 47 / Ascoli, Brescia, Avellino 45 / Trapani 44 /
Vicenza 41 / Ternana 40 / Latina 35 / Pisa 34
...
continua... to be continued...
RISULTATI delle partite
Bari 0 Cittadella 2 Latina 0 Pro Vercelli 0 Spezia 0 Ternana 0
Pisa 0 Cesena 3 Ascoli 0 Perugia 1 Spal 0 Carpi 0
Novara 2 Trapani 2 Benevento 2 Verona H. 3 Salernitana 1
Brescia 3 Entella 0 Avellino 1 Vicenza 2 Frosinone 3
CLASSIFICA
SPAL 74 / Verona H. 69 / Frosinone 68 / Perugia 60 / Benevento 58 /
Cittadella 57 / Carpi, Spezia 55 / Bari 52 / Salernitana, Entella 51 / Novara 50 /
Cesena 49 / Pro Vercelli 47 / Ascoli, Brescia, Avellino 45 / Trapani 44 /
Vicenza 41 / Ternana 40 / Latina 35 / Pisa 34
IL COMMENTO
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Scienze / ambiente - Ossigeno sulla Luna: nuove scoperte / Le cave killer
2 maggio '17 - martedì 2nd May / Tuesday visione post - 21
(da 'il venerdì di Repubblica' - 3 marzo '17)
Così l'ossigeno viaggia dalla Terra alla Luna
C'è aria di casa nostra sulla Luna. Da circa 2,5 miliardi di anni, ovvero dalla comparsa
degli organismi fotosintetici - batteri e piante che formano sostanze organiche a partire
da materiali inorganici rilasciando ossigeno - l'atmosfera terrestre libera ossigeno nello
spazio. Sono le molecole presenti negli strati atmosferici più esterni. che sfuggono al
campo gravitazionale terrestre. Un pò di questo ossigeno, rivela ora uno studio pubbli-
cato su Nature Astronomy da Kentaro Terada e da suoi colleghi dell'università di Osa-
ka, finisce nel suolo lunare.
Che ci fosse ossigeno sulla Luna si sapeva, ma si pensava arrivasse quasi tutto dal So-
le, attraverso il vento solare. Non è così. C'è infatti un breve intervallo di tempo in cui
la Terra si frappone tra il Sole e la Luna, schermandola dal vento solare. In questa fine-
stra (5 giorni su 27, la durata del ciclo lunare), il "vento terrestre" costituito dagli ioni
(molecole cariche) che sfuggono dall'atmosfera viene spinto dal vento solare verso la
Luna. I ricercatori l'hanno visto analizzando i dati del satellite Kaguya. Qunado la Ter-
ra è tra Sole e Luna, Kaguya intercetta molecole d'ossigeno in viaggio verso la Luna
diverse da quelle trasportate dal vento solare; sono più lente e con carica positiva per-
chè arrivano dalla nostra atmosfera.
(Martina Saporiti)
Le cave killer (a basso costo) del paesaggio
Pochi in Europa smontano montagne, colline e letti di fiumi come noi. Lo conferma il
rapporto sulle cave di Legambiente: in un quarto dei comuni italiani c'è almeno una
cava. La crisi dell'edilizia ha rallentato un pò il fenomeno (sabbia e ghiaia estratte so-
no passate dai 140 milioni di metri cubi del 2009 ai 52 del 2015) ma comunque, dalla
sabbia al marmo, dalle 4.572 cave attive si estraggono in media 87 milioni di metri cu-
bi di materiali. Tanta distruzione non riempie le casse dello Stato: i canoni sono bassis-
simi, dai 5 euro al metro cubo di Carrara a zero euro per quelle di Orosei. Se si appli-
cassero i canoni britannici, il guadagno statale da sabbia e ghiaia passerebbe da 27 a
169 milioni. Rimedi? Intensificare le attività di riciclo dei calcinacci, estendere i terri-
tori preclusi, obbligare al ripristino del paesaggio dopo la chiusura degli impianti e
aumentare i canoni.
(Alex Saragosa)
Lucianone
(da 'il venerdì di Repubblica' - 3 marzo '17)
Così l'ossigeno viaggia dalla Terra alla Luna
C'è aria di casa nostra sulla Luna. Da circa 2,5 miliardi di anni, ovvero dalla comparsa
degli organismi fotosintetici - batteri e piante che formano sostanze organiche a partire
da materiali inorganici rilasciando ossigeno - l'atmosfera terrestre libera ossigeno nello
spazio. Sono le molecole presenti negli strati atmosferici più esterni. che sfuggono al
campo gravitazionale terrestre. Un pò di questo ossigeno, rivela ora uno studio pubbli-
cato su Nature Astronomy da Kentaro Terada e da suoi colleghi dell'università di Osa-
ka, finisce nel suolo lunare.
Che ci fosse ossigeno sulla Luna si sapeva, ma si pensava arrivasse quasi tutto dal So-
le, attraverso il vento solare. Non è così. C'è infatti un breve intervallo di tempo in cui
la Terra si frappone tra il Sole e la Luna, schermandola dal vento solare. In questa fine-
stra (5 giorni su 27, la durata del ciclo lunare), il "vento terrestre" costituito dagli ioni
(molecole cariche) che sfuggono dall'atmosfera viene spinto dal vento solare verso la
Luna. I ricercatori l'hanno visto analizzando i dati del satellite Kaguya. Qunado la Ter-
ra è tra Sole e Luna, Kaguya intercetta molecole d'ossigeno in viaggio verso la Luna
diverse da quelle trasportate dal vento solare; sono più lente e con carica positiva per-
chè arrivano dalla nostra atmosfera.
(Martina Saporiti)
Le cave killer (a basso costo) del paesaggio
Pochi in Europa smontano montagne, colline e letti di fiumi come noi. Lo conferma il
rapporto sulle cave di Legambiente: in un quarto dei comuni italiani c'è almeno una
cava. La crisi dell'edilizia ha rallentato un pò il fenomeno (sabbia e ghiaia estratte so-
no passate dai 140 milioni di metri cubi del 2009 ai 52 del 2015) ma comunque, dalla
sabbia al marmo, dalle 4.572 cave attive si estraggono in media 87 milioni di metri cu-
bi di materiali. Tanta distruzione non riempie le casse dello Stato: i canoni sono bassis-
simi, dai 5 euro al metro cubo di Carrara a zero euro per quelle di Orosei. Se si appli-
cassero i canoni britannici, il guadagno statale da sabbia e ghiaia passerebbe da 27 a
169 milioni. Rimedi? Intensificare le attività di riciclo dei calcinacci, estendere i terri-
tori preclusi, obbligare al ripristino del paesaggio dopo la chiusura degli impianti e
aumentare i canoni.
(Alex Saragosa)
Lucianone
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