3 marzo '22 - Giovedì 3rd March / Thursday visione post 5
PIù che parole, a questo punto, contano le immagini di questa guerra che ci riporta indietro nel
tempo di oltre 70 anni almeno in Europa: Seconda guerra mondiale. Abbiamo sempre pensato finora
a un mondo di pace conquistata dopo quegli anni bui e tragici. Ci eravamo sbagliati, tutti!
Luciano Finesso -
Condanniamo questa avventura del Cremlino che è una aperta violazione del diritto internazionale, con la stessa forza e chiarezza con cui questo giornale ha condannato le guerre occidentali (e non solo, a cominciare dall’invasione sovietica dell’Afghanistan nel 1979) all’Iraq, alla Somalia, all’ex Jugoslavia, all’Afghanistan, alla Libia, a Gaza e alla Palestina, alla Siria..
Kiev non è stata rasa al suolo. Sembrano suggerire questa semplice chiosa i numerosi messaggi che abbiamo ricevuto dai nostri contatti nella capitale stamane. Però, non c’è nulla che autorizzi a riprendere fiato, se non il fatto che un’altra notte, la sesta dall’inizio della guerra, è passata. AL CONFINE MERIDIONALE della città, dove si imbocca l’autostrada diretta a Odessa, una fila chilometrica di automobili si incanala nella strettoia creata dal genio militare per mezzo dei dissuasori di cemento.
Due giornate di mobilitazioni, il 25 marzo nelle piazze italiane e il 26 marzo con un corteo a Firenze, seguendo un filo rosso che lega la transizione ecologica a quella lavorativa, e naturalmente il “No” alla guerra. Ad annunciarlo insieme Friday for Future Italia e il Collettivo di Fabbrica.
Lucianone