lunedì 1 maggio 2017

Scienze / ambiente - Ossigeno sulla Luna: nuove scoperte / Le cave killer

2 maggio '17 - martedì                    2nd May / Tuesday                           visione post - 21

(da 'il venerdì di Repubblica' - 3 marzo '17)
Così l'ossigeno viaggia dalla Terra alla Luna
C'è aria di casa nostra sulla Luna.  Da circa 2,5 miliardi di anni, ovvero dalla comparsa 
degli organismi fotosintetici - batteri e piante che formano sostanze organiche a partire
da materiali inorganici rilasciando ossigeno - l'atmosfera terrestre libera ossigeno nello
spazio.  Sono  le molecole presenti negli strati atmosferici più esterni. che sfuggono al 
campo gravitazionale terrestre. Un pò di questo ossigeno, rivela ora uno studio pubbli-
cato su Nature Astronomy da Kentaro Terada e da suoi colleghi dell'università di Osa-
ka, finisce nel suolo lunare.
Che ci fosse ossigeno sulla Luna si sapeva, ma si pensava arrivasse  quasi tutto  dal So-
le, attraverso il vento solare. Non è così. C'è infatti  un breve intervallo di tempo  in cui
la Terra si frappone tra il Sole e la Luna, schermandola dal vento solare. In questa fine-
stra (5 giorni su 27, la durata del ciclo lunare), il "vento terrestre" costituito dagli ioni
(molecole cariche) che sfuggono dall'atmosfera  viene spinto  dal vento solare  verso la
Luna. I ricercatori l'hanno visto analizzando i dati del satellite Kaguya. Qunado la Ter-
ra è tra Sole e Luna, Kaguya intercetta molecole d'ossigeno  in viaggio  verso  la Luna
diverse da quelle trasportate dal vento solare; sono più lente e con carica positiva per-
chè arrivano dalla nostra atmosfera.
(Martina Saporiti)

Le cave killer (a basso costo) del paesaggio
Pochi in Europa smontano montagne, colline e letti di fiumi come noi. Lo conferma il
rapporto sulle  cave di Legambiente: in un quarto  dei comuni italiani  c'è almeno una 
cava. La crisi dell'edilizia ha rallentato un pò il fenomeno (sabbia e ghiaia estratte so-
no passate dai 140 milioni di metri cubi del 2009 ai 52 del 2015) ma comunque, dalla
sabbia al marmo, dalle 4.572 cave attive si estraggono in media 87 milioni di metri cu-
bi di materiali. Tanta distruzione non riempie le casse dello Stato: i canoni sono bassis-
simi, dai 5 euro al metro cubo di Carrara a zero euro per quelle di Orosei. Se si appli-
cassero i canoni britannici, il guadagno statale da sabbia e ghiaia passerebbe da 27 a
169 milioni. Rimedi? Intensificare le attività di riciclo dei calcinacci, estendere i terri-
tori preclusi, obbligare al ripristino del paesaggio  dopo la chiusura degli impianti  e
aumentare i canoni. 
(Alex Saragosa)

Lucianone

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