18 luglio '15 - sabato 18th July / Saturday visione post - 11
Comunque vada a finire la crisi greca, l'impressione che l'economia abbia assunto, nella
nostra vita pubblica, un ruolo abnorme ne esce molto rafforzata. Nessuno è così ingenuo
da pensare che l'economia non abbia, nella società, una funzione strutturale. Basta la vi-
ta di ognuno di noi a capire che il denaro di cui si dispone o non si dispone, il lavoro che
si ha o non si ha, contano moltissimo anche nel determinare il resto. Ma un consistente
"resto", nella vita personale, esiste anche al di fuori della nostra condizione economica.
Il "resto" pesa, influenza l'umore, indirizza le scelte, il rapporto con gli altri. Non cono-
sco nessuno, davvero nessuno che nella vita personale valuti i comportamenti propri e
altrui esclusivamente in termini economici.
Nelle cose politiche, invece, è come se il "resto" fosse scomparso. Come se niente po-
tesse essere misurato se non in termini economici. La politica, che nei suoi tempi d'oro
dava l'impressione di governare l'economia, dall'economia è totalmente governata. Per
quanto arruffato, per quanto eterodosso, il tentativo di Tsipras ha colpito l'opinione pub-
bica europea, al di là degli orientamenti politici, perchè contiene, in sè, una vera e pro-
pria eresia: i conti non sono tutto. Che sia un paese povero, a dirlo, ovviamente è so-
spettabile. E' il debitore, non il creditore, a trarre convenienza dal ridimensionamento
di un debito. Anche per questo ci aspettiamo che prima o poi sia un paese ricco a dire
che non tutto si misura in quattrini: sarebbe insospettabile.
(da la Repubblica - 1 luglio '15 - L'AMACA / Michele Serra)
_______________________________________________________________________________
La TONNARA di Scopello, in Sicilia, capolavoro quasi millenario del rapporto uomo-
mare, è al centro di una vivace polemica. I proprietari, un gruppo di privati in buona
parte eredi di famiglie possidenti, impongono un ticket per l'accesso. Il Comune - an-
che nel nome delle leggi sui litorali - chiede di levarlo. Gli ambientalisti dicono che il
ticket va mantenuto, a tutela di un luogo anche recentemente devastato dal passag-
gio di spensierati branchi di umani, con grevi tracce di rifiuti, falò notturni, escremen-
ti. E' la replica, ennesima, di un dibattito tipico della civiltà di massa. Tutelare la bel-
lezza limitandone il consumo (in tutti i sensi) o consegnarla, in quanto bene pubblico
all'uso e spesso all'abuso delle moltitudini?
Nel caso delle opere d'arte la risposta è già data: la loro visione è regolamentata per
forza di cose; il numero chiuso (gli Scrovegni a Padova, il Cenacolo a Milano) è detta-
to da insormontabili esigenze di conservazione. Ma i beni naturali o semi-naturali co-
me quel breve tratto di costa sicula? O infinitamente più vasti come le Dolomiti, il
Bianco, i parchi naturali? E le città d'arte, Venezia, Firenze? Non l'eventuale interes-
se privato - comunque spesso utile a conservare la bellezza - ma la coscienza pubblica,
gestita da amministratori e governanti, saraà costretta prima o poi a disciplinare l'uso
di quei beni magnifici e fragili. Ma fino a che affidare a mani pubbliche luoghi come la
Tonnara di Scopello non garantirà severità e controlli, è inevitabile contare sulla pre-
mura dei suoi tutori privati.
(da la Repubblica - 15 maggio '15 - L'AMACA / Michele Serra)
DI TUTTO e di PIU Ambiente / Appuntamenti / Arte / / Cibo-cucina / Commenti / Cultura / Curiosità-comicità / Dossier / Economia-Finanza / Fotografia / Inchiesta / Intervista / Istruzione / Lavoro / Lettere / Libri / Medicina / Motori / Musica / Natura / Opinione del Giovedì / Personaggi / Psicologia / Reportage / Riflessioni-Idee / Salute / Scienze / Società-Politica / Spettacoli (cinema/tv) / Sport / Stampa-giornali / Storie / Tecnologia-Internet / Ultime notizie / Viaggi