30 settembre 2011 30th September '11 visioni post - 8
Londra e le vicine città inglesi
sembrano non essere più in fiamme. Tutto normale allora,
rispetto a quei giorni di fuoco di agosto? Voglio fare
comunque un passo indietro a dove eravamo rimasti...
Giovedì 11 agosto 2011 scrivevo su questo blog: "Gruppi di
teppisti e poliziotti si sono scontrati all'esterno di un centro
commerciale" - Ho interrotto la narrazione perchè dalle no=
tizie prese dalla stampa italiana ed estera queste descrizioni
di una Londra devastata da fuoco e fiamme insieme ad altre
numerose città e cittadine inglesi facevano veramente venire
un senso intenso di desolazione e impotenza assoluta.
In seguito si veniva a sapere che il primo ministro inglese
Cameron non aveva dato l'approvazione di rinforzare l'assetto
delle forze di polizia ma anzi provvedeva a tagli ulteriori causa
la crisi economica. Protesta dei poliziotti eccetera eccetera.
Ritornando poi a parlare di ciò che scriveva l'inglese "The
Guardian" sulla enorme differenza tra ceto ricco e ceto povero,
il "gap" più alto registrato quest'anno in Europa, ecco che sul
settimanale italiano "L'Espresso" del 25 agosto 2011 vado a
leggere come lungo sottotitolo al titolo-argomento principale
"IL REGNO INFRANTO" le seguenti parole " La crisi econo=
mica ha approfondito le divisioni etniche e sociali. Creando in
Gran Bretagna una situazione di apartheid. E il terreno per una
rivolta che può riesplodere in qualunque momento" -
Ma prima di esaminare gli spunti e le conclusioni abbastanza
approfondite di "L'Espresso del 25/08/'11, farò una panorami=
ca per rendere tutti i punti di vista della carta stampata di quei
giorni - 13 agosto '11 - A Londra quinta vittima della rivolta:
Haroon, 21 anni, viene ucciso a Birmingham da un gruppo di
saccheggiatori. In poche ore la città è arrivata sull'orlo di una
crisi razziale incontrollabile. Centinaia di giovani della comunità
islamica e Sikh chiedevano una rappresaglia contro gli assassini
e magari contro i "bianchi". Ma Tariq, il padre di Haroon, è sceso
in strada, ha parlato ai ragazzi, mettendo da parte la sua sofferenza
ed è riuscito a raffreddare gli animi. e dice "Non voglio vendetta e
non provo odio. Lascio a Dio la punizione di chi guidava l'auto che
ha travolto il mio ragazzo. Voglio solo che qui ci sia la pace e che la
mia famiglia possa pregare"..
Per il "Times", Tariq Jahan è "il padre che ha salvato la città dal
tracollo razziale". La parola usata è "MELTDOWN", cioè una cata=
strofe senza ritorno. Insomma il coraggio di questo modesto autista
figlio di immigrati asiatici è riuscito a impedire che il disagio sociale
acquistasse una colorazione etnica, diventando esplosivo.
Per l'Inghilterra, la dignità del padre di Birmingham è un punto saldo
su cui appoggiarsi per ripartire.
I NUMERI - 1.900 sono le persone arrestate in tutto il paese dal=
l'inizio delle violenze sabato scorso (6 agosto).
1051 a Londra - la capitale ha il primato di persone arrestate, 1051
delle quali 591 incriminate.
IL POLITOLOGO David Hine dice "Cresce il gap tra ricchi e poveri
e il controllo dei genitori sui figli è inesistente" e poi ancora "Non c'è
più coesione sociale e i giovani sono preda delle gang" e ancora "C'è
il rischio che conseguenza della rivolta sia un ritorno alla destra xe=
nofoba".
Lucianone
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