lunedì 6 luglio 2015

Lettere - Istruzione / scuola: quel che va e ciò che non va

6 luglio '15 - lunedì                      6th July / Monday                      visione post - 10

(da 'La Stampa' - 20 /06 /'15 - Lettere al Direttore / Mario Calabresi)

Peccato che i programmi scolastici non siano 
all'altezza dei temi della Maturità
Allora è vizio. "Per quest'anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare", dove
la spiaggia è quella dell'esame di Stato e le tracce, attuali e piacevoli, il mare. Ma
ancora una volta tre di esse trattano argomenti dei quali e per i quali la scuola non
è preparata e non prepara
E' il solito banale ed endemico errore del ministero: chiedere e non offrire. Perchè
la Convenzione dell'Onu sui diritti del fanciullo, che si catapulta nella rivendicazio-
ne di Malala, o la Silicon Valley, madre di una società fatta di social network, sono
tracce delle quali nella scuola italiana non c'è traccia.  -    In ambito scolastico, poi,
il Mediterraneo è esclusivamente trattato nella sua visione storica e  non in quella 
attuale, come invece era richiesto nella prova d'esame.  Immigrati, asilo politico e
ius soli sono lettera bianca e anonima all'interno del nostro sistema scolastico.  E
l'ignoranza, si sa, talvolta sposa l'intolleranza e getta mine antiuomo fuori e dentro
la scuola. Il pensiero di Visco citato in una delle tracce parla chiaro:  una sfida per 
il nostro Paese è offrire certe competenze al maggior numero di studenti.    Ma in
questa sfida l'attualità rimane un solco incolto in cui il ministero non ha volontà di
seminare.  -  L'unica disciplina che spiegava e contribuiva ad un'indelebile consa-
pevolezza sul mondo vero era geografia economica; disciplina da sempre assente 
nei licei e moribonda negli istituti tecnici commerciali. Un ministero responsabile
dovrebbe invece tentare di offrire alle nuove generazioni una maggiore consape-
volezza di ciò che è "qui ed ora" e di come "ciò che sta fuori entra dentro" la no-
stra vita di cittadini italiani, dell'Ue e del mondo.
In questo contesto di palizzate e cortine morali e materiali che viaggiano sul treno
della connettività è decisamente maligno parlare nelle tracce di geopolitica perchè
la "geo" non si affronta e non si approfondisce. Sarebbe opportuno che il ministe-
ro si inchinasse davanti alla bramosia famelica dei giovani di sapere ciò che "c'è
oggi" e non solo ciò che "c'è stato".  E per farlo esistono delle credenziali speci-
fiche che solo la geografia economica e chi, con competenza la insegna. Anche 
quest'anno le tracce d'esame chiedono agli studenti ciò che il ministero non dà.
E così la consuetudine diviene vizio.
                                                            Ilaria Francalangi per il G.I.G.A.

Le tracce dei temi di maturità erano onestamente perfette., per temi, attualità e 
possibilità. Ma nessun programma scolastico era all'altezza di questa sfida e im-
magino lo spaesamento dei ragazzi che se le sono trovate davanti.
Una scuola che si concentra sullo studio del passato come può pensare di valutare
i suoi allievi sui temi del presente?
Certo molti passi avanti sono stati fatti negli ultimi vent'anni: oggi alle superiori
ci sono sforzi notevoli per parlare di periodi storici più vicini, per non fermarsi al-
la Seconda Guerra Mondiale e per portare nelle aule voci esterne e stimoli nuovi.
Ma non è ancora abbastanza, soprattutto se al termine dei cinque anni li si vuole
giudicare misurando la capacità di analizzare il presente.
Questi temi sono perfetti se la scuola mette tutti i suoi allievi nella condizione di 
svolgerli al meglio, altrimenti si assisterà sempre più  alla disparità  tra i ragazzi
che hanno famiglie in cui si discute il presente e quelli che invece sono lasciati 
soli.
Continua... to be continued...-