giovedì 4 settembre 2014

L'opinione del giovedì - Ecco il nuovo nazismo globalizzato

4 settembre '14 - giovedì         4th September / Thursday

Violenze su violenze
e va in scena la replica del nazismo,
ma questa volta  è del tutto globalizzato
(di Lucianone)



SCIENZE - Così è nata la luna

4 settembre '14 - giovedì       4th September / Thursday                       visione post - 12

La teoria dell'impatto gigante:
quando la Terra si scontrò con Teia
e nacque la Luna
Uno studioso tedesco conferma l'impatto con un misterioso
corpo celeste (Teia) avvenuto oltre quattro miliardi di anni fa.

(da 'la Repubblica'  -  6/6/2014  -  di Silvia Bencivelli, Roma)
L'atto di nascita della Luna è stato un gigantesco scontro spaziale.  O meglio: un impatto
avvenuto quattro miliardi e mezzo di anni fa tra la Terra primordiale, che allora era molto
più grande di quanto non sia oggi, e un misterioso corpo celeste, che dopo lo scontro si sa-
rebbe disintegrato. Per indicare quest'ultimo gli astronomi hanno scelto il nome Teia, che
richiama l'antica dea greca madre di Selene, cioè la Luna.   Mentre per indicare l'ipotesi 
della nascita del nostro satellite dal gigantesco incidente tra Teia e la Terra hanno scelto
il nome decisamente meno poetico di "Impatto gigante". Oggi, a 40 anni dalla sua prima
formulazione moderna, l'ipotesi sembra trovare una conferma  grazie a una ricerca tede-
sca pubblicata sull'ultimo numero della rivista Science.
Secondo l'ipotesi dell'Impatto gigante, lo scontro spaziale  tra corpi celesti  avrebbe pro-
dotto una nuvola di polveri e frammenti che, ruotando a grande velocità intorno alla Ter-
ra, si sarebbero aggregati a formare la Luna. E in parte, questi frammenti sarebbero sta-
te schegge di superficie terrestre. In parte, o forse soprattutto, resti  del  misterioso cor-  
po celeste. Ma se Teia non esiste più, comìè possibile provare  che abbia  davvero dato
origine alla Luna?  L'idea è che, se le cose sono andate  come dice l'ipotesi, la Luna do-
vrebbe assomigliare in qualche modo assomiglaire un pò a Teia, cioè dovrebbe portyare
dentro di sè, da qualche parte, qualche segno dell'eredità materna.  Il che però propone 
un duplice problema: il primo è che di Teia  non conosciamo  proprio niente e quindi non
sappiamo che cosa cercare. E il secondo è che, finoa ieri, avevamo trovato solo rocce lu-
nari in tutto e per tutto uguali a quelle della Terra.. Quindi di Teia nessuna traccia. Fino
a ieri, però. - La ricerca tedesca, infatti, è finalmente riuscita a scovare un segno partico-
lare nelle rocce della Luna che su quelle della Terra non cè.    E' stato possibile grazie a
campioni di superficie lunare, portate indietro dalle missioni Apollo della Nasa, e a tecni-
che di analisi più raffinate. Questo segno è una piccola, ma significativa, differenza tra la
quantità di una particolare  forma dell'ossigeno  contenuta  nelle rocce lunari  rispetto  a 
quelle terrestri.  -  "La differenza è piccola ed è difficile da riconoscere -ha spiegato Da-
niel Herwartz, coordinatore del gruppo di ricercatori dell'Università di Colonia - ma c'è.
E significa due cose: possiamo essere ragionevolmente sicuri  che ci sia stato l'impatto
tra Teia e la Terra. E possiamo farci un'idea della composizione di Teia". Adesso, chia-
riscono i ricercatori, si tratta di capire quanta Teia sia rimasta nella Luna e quanta abbia
finito di disperdersi nello spazio. I vecchi modelli dicevano che la Luna era soprattutto fi-
glia di Teia: i nuovi dati, concludono gli studiosi tedeschi, suggeriscono invece che sia  fi-
glia di entrambi. Metà della Terra e metà del misterioso corpo celeste.
Ma ci potrebbe anche essere una seconda spiegazione per i risultati ella ricerca tedesca. 
Quella suggerita da Diego Turrini, planetologo dell'Istituto di Astrofisica  e planetologia
spaziali dell'Istituto nazionale di astrofisica di Roma: "cioè che si tratti del risultato di im-
patti successivi, avvenuti anche quando la Luna e la Terra erano perfettamente formati".
Tutti i corpi del sistema solare, infatti, hanno continuato anche dopo la loro formazione a
ricevere l'impatto di meteoriti (come del resto avviene ancora).    E siccome la Luna e la 
Terra hanno massa e gravità diversa "potrebbe essere stato qualcosa che si è impattato 
in maniera diversa e che ha provocato una qualche modifica della superficie di uno dei 2
corpi celesti". In fondo, i dati indicano solo che c'è una minima, ma chiara differenza nel-
la composizione tra la Terra e il suo satellite. Questo non toglie, conclude Turrini, che per
la nascita della Luna l'ipotesi dell'Impatto gigante rimanga oggi la più plausibile. "Ha an-
che il vantaggio di spiegare l'unicità del nostro satellite,. che è "solo" un centesimo della
massa della Terra ed è quindi grandissimo rispetto agli altri satelliti degli altri pianeti del
Sistema solare".

Lucianone

CONTINUA... to be continued...