sabato 26 luglio 2014

Riflessioni - La politica "in streaming" / Il bel trenino

26 luglio '14 - sabato           26th July - Saturday                          visione post - 5

Terrificante l'idea che la politica "in streaming" possa prendere piede e dilagare, 
costringendoci a simulare competenza e esprimere giudizi sull'intero scibile tecnico-
tattico della nostra faticosa comunità: dagli incontri al vertice alle minute faccende 
che per fortuna qualcuno ha l'incarico di affrontare  anche per nostro conto, grazie
a quel geniale espediente che è la delega politica. Sappiamo bene di avere delega-
to spesso e volentieri chi difettava di competenza o ci rappresentava male o tradi-
va il nostro mandato: e che questo è il nodo della presente, drammatica crisi politi-
ca. Ma se il rimedio è improvvisarci tutti esperti di questioni inevitabilmente a noi
ignote, mipiacciando e dimispiacciando con velocità ebete, beh è un rimedio peg-
giore del male. - Non "il popolo del web", che non esiste, ma una nuova casta ve-
loce di polpastrello  e  avida di potere  è destinata, in quel caso, a soppiantare la
vecchia democrazia rappresentativa.  Tutti gli altri - milioni di altri - saranno solo 
il pubblico /mipiacciante e midispiacciante) di un gigoco ancora più ristretto e an-
cora più oscuro, disputato  tra nuove  consorterie presuntuose  e, nella peggiore 
delle ipotesi, tra bande di fanatici o di manipolatori.
(da la Repubblica - 21/02/'14  -  L'AMACA - Michele Serra)

La stazione di Capalbio Scalo è una delizia, con i binari dritti  che sbucano dai
pini e dentro i pini spariscono. gli oleandri in fiore, la luce marina che rende tut-
to nitido e smagliante. Di una biglietteria  neppure  una remota traccia, dicono
che le ultime biglietterie ferroviarie furono abolite già dagli etruschi, se ne tro-
va ancora qualcuna in funzione nelle stazioni molto grandi, ammesso di riuscire
a individuarle nel dedalo di negozi di abbigliamento, di scarpe, di orologi, le pa-
rafarmacie, i bancomat. 
Online i biglietti, per i treni minori, non si possono fare.  Ma ci sono ben due
macchine obliteratrici automatiche, si farà lì il biglietto. No, sono spente, for-
se svenute, forse morte. Indigeni gentili (il barista, un passante) e altri viag-
giatori dicono però che certamente sarà possibile fare il biglietto sul treno.
Ci sarà il bigliettaio. Il treno arriva e sembra al passo con l'insperato decoro
della stazione: pare sfuggito, per qualche strano caso, alle cure dei writers e
dunque non è orribilmente tatuato, è un trenino bianco e azzurro di bell'aspet-
to. Si parte per Roma. Di bigliettai o altri obliteratori facenti funzione, anche
precari, anche in subappalto, o volontari, o controllori  rimasti  sul  treno  da 
precedenti epoche ferroviarie: neppure l'ombra.   Dimmi, mio bel trenino: in
quanti ci hai portato gratis dalla Toscana a Roma?  E quanto ha risparmiato 
la tua mamma Trenitalia, decimando il personale, e quanto perde  impeden-
do di pagare il biglietto a chi vorrebbe tanto pagarlo?
(da la Repubblica - 26/07/'14  -  L'AMACA - Michele Serra)    

Lucianone