Partita clou questa sera: Pescara - Verona da tutto esaurito
Il posticipo alle ore 20.45 visualizzazioni totali
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Grande scontro al vertice tra Pescara e Verona,
inseguitori di Torino e Sassuolo: ci sarà il tutto
esaurito, giò venduti oltre 15.000 biglietti.
Un posticipo che è anche un remake di 18 mesi fa, quando si consumò la finale
playoff di Prima divisione che regalò al Pescara il ritorno in B dopo il fallimento.
Qui Verona - "Mi aspetto un Pescara d'attacco, ma il Verona ora è più
consapevole dei propri mezzi. daremo battaglia ma non è una gara decisiva.
Queste partite sono importanti, gennaio è senza dubbio in mese cruciale, ma
i verdetti non escono sicuramente adesso". Parole di Andrea Mandorlini che,
dopo la bella figura in Coppa Italia con la Lazio ("Peccato per la punizione di
Hernanes, avrei voluto giocarmela un'altra mezzoretta"), ha preparato con
grande attenzione la sfida con il Pescara. Purttroppo mancgeranno giocatori
importanti come Hallfredsson e Gomez, ma il Mister è convinto che il Verona
farà lo stesso una grande prestazione.
Qui Pescara - L'atmosfera è la stessa del giugno 2010: stadio esaurito
e biancazzurro (con comunque circa 400 veronesi). "Quella partita fa parte del
passato, ora è tutto diverso. So che i tifosi ci tengono a battere il Verona, ma
spero che la rivalità sia solo sportiva", è il messaggio tutto fair.play di mister
Zeman, che comunque avverte del pericolo dell'Hellas Verona: "Quando si
affronta una squadra capace di vincere nove partite sulle ultime dieci, bisogna
preoccuparsi". -
________________________________________________________________
La partita tanto attesa è terminata da poco. Il risultato che ho ascoltato alla
radio in 'streaming' dal sito ufficiale dell'Hellas Verona è stato purtroppo
sfavorevole alla squadra scaligera:
Pescara - Verona 3 - 1
Sono risultate decisive le assenze di tre giocatori fondamentali per l'assetto
tecnico-tattico dei gialloblù: Hallfredsson, Gomez ed Esposito.
Comunque la squadra di Mandorlini potrà rifarsi il prossimo sabato con la
Juve Stabia. Forza gialloblù!!
La nuova classifica è questa:
TORINO 45 // Sassuolo 43 // Pescara 42 // Verona 41 // Padova 38 //
Reggina 32 (( Juve Stabia, Varese 31 // Sampdoria, Bari, Cittadella e
Grosseto 29 // Brescia, Vicenza 28 // Livorno, Crotone 24 //
Albinoleffe 23 // Empoli, Gubbio 22 // Modena 21 // Nocerina 18 //
Ascoli 15
Lucianone
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lunedì 16 gennaio 2012
L' Intervista - A Nicolai Lilin
Dalla Russia all’Italia, passando per la Transnistria. Educazione siberiana,
esordio letterario di Nicolai Lilin racconta il percorso di vita di un giovane
che, pur cambiando paese e cultura, non ha dimenticato le antiche
tradizioni della comunità alla quale appartiene.
Lilin ha fatto due anni di guerra in Cecenia
Intervista concessa da Nicolai Lilin a Giacomo Rosso (in cafèbabel,com)
Ti consideri prima di tutto russo, siberiano o italiano?
Lucianone: Un'intervista molto interessante, che approfondisce la
conoscenza e la personalità di Nicolai Lilin come uomo
oltre che come scrittore.
Vedere in questo blog le impressioni di Lilin sugli indignati
russi e sulla protesta di piazza a Mosca contro Putin e il suo
regime....
In: Tecnologia - società / Internet cambia anche la Russia
Versione inglese
Nicolai Lilin talks tattoos, Bulgarians and Transdniestria
Effectively independent, having declared inde:pendence in 1990, it is still officially part of Moldova. After a very brutal period of conscription in the Russian army in Chechnya, Nicolai decided to change his life. He abandoned Russia and headed to Italy in 2003, where he was reunited with his mother. A few years ago he opened a small tattoo parlour, where he continues the ancient tradition of Siberian tattoo art, a tradition composed of rigid rules and complex codes. This is the interview with Giacomo Rosso:
esordio letterario di Nicolai Lilin racconta il percorso di vita di un giovane
che, pur cambiando paese e cultura, non ha dimenticato le antiche
tradizioni della comunità alla quale appartiene.
Lilin ha fatto due anni di guerra in Cecenia
Intervista concessa da Nicolai Lilin a Giacomo Rosso (in cafèbabel,com)
Nel tuo libro c’è la difesa dell’identità attraverso il rispetto delle tradizioni della comunità. Questa tradizione è riuscita a sopravvivere al socialismo sovietico? In realtà la comunità siberiana in cui sono cresciuto proveniva da una molto più antica che aveva già sviluppato un sistema di autocontrollo e che si opponeva a qualsiasi forma di potere. Non soltanto al socialismo, si opposero al regime dello Zar e alla sua schiavitù. Nel mio libro racconto come l’opposizione al Comunismo ha cambiato la comunità, le sue tradizioni, le sue regole sociali e come l’ha portata alla morte. Io sono cresciuto in Transnistria, dove loro sono stati obbligati a vivere dal regime. Alla fine degli anni Ottanta già sapevo che la comunità stava morendo. Quando ho iniziato a scrivere mi sono reso conto che la tradizione li ha aiutati a sopravvivere, ma non ha potuto salvarli».
Quante persone conta oggi la comunità siberiana in Transnistria?
«Non esiste più nessuna comunità. Sono io, mio fratello, e forse qualcun altro. Il problema è che anche in Siberia non è rimasto niente. Il nucleo di questa comunità è stato deportato in Transnistria e lì non è sopravvissuto. La comunità che descrivo nel libro era composta da 40 famiglie. Si può dire che la tradizione è stata un appoggio, ma in certe situazioni è impossibile per una comunità sradicata sopravvivere».La Transnistria è un paese sconosciuto, un pezzo di Russia nel cuore dell’Est europeo. Come vedi l’immagine della Russia in Europa?
«L’80% dell’informazione che ci arriva su questo paese è scorretta. Da una parte c’è il basso livello di preparazione di alcuni giornalisti occidentali. Dall’altra c’è la Russia, un paese immenso, difficile da gestire. Non puoi liquidare una realtà simile in due parole. L’unica cosa certa sulla Russia è che sarà sempre immersa nel caos. È normale. Questo è il suo stato storico. In Russia non esiste, e non ci sarà mai, un governo democratico. Solo una dittatura può riuscire a gestire un territorio simile e tutte le popolazioni che lo abitano».
«Veramente ora mi considero italiano a tutti gli effetti. Ho la cittadinanza italiana, sarebbe sbagliato e scorretto definirmi russo. Anche se ultimamente ho ricevuto parecchi attacchi da parte dei miei ex concittadini russi».
Cosa ne pensi dei paesi dell’est Europa che recentemente sono entrati nell’Ue, come la Romania o la Bulgaria?
«Ho molti amici bulgari e conosco la situazione bulgara abbastanza bene. Fa piacere vedere come l’Ue dia la possibilità di svilupparsi negli anni futuri. Ho parlato con i giovani bulgari, e la loro mentalità è diversa dai giovani russi. Loro non pensano soltanto a guadagnare il più possibile, ma a contribuire alla società e allo sviluppo della democrazia perché viaggiano, vedono il mondo e l’Europa occidentale. Loro vedono cosa significano i diritti per i giovani, che cosa significa Erasmus e vedono come le persone possono tranquillamente integrarsi in altri paesi e studiare e lavorare. Fra parecchi anni, quando orami le vecchie generazioni verranno sostituite dalle nuove, allora potrà arrivare la democrazia completa e lo sviluppo sociale>>.
Qual è il ruolo che i tatuaggi hanno nella tua vita? E cos’hanno in comune con la letteratura ?
«La tradizione dei tatuaggi che ho imparato, che tramando e che porto addosso, non è un’esibizione, ma una forma di comunicazione. Come un libro che ognuno si porta addosso. Il tatuaggio è una cosa particolare: detesto l’esibizionismo, non mostro i miei tatuaggi volentieri. La scrittura ha tante cose in comune con il tatuaggio, anche se il secondo è molto più primario, naturale e primitivo. La scrittura è più profonda, più moderna ed eterna. Entrambi i generi richiedono umiltà e onestà da parte di chi li propone. Sentire il contatto con le persone che non ci sono più, ma che portano i loro messaggi umani, onesti, privi di arroganza, appartiene soprattutto alla letteratura e anche al tatuaggio».Lucianone: Un'intervista molto interessante, che approfondisce la
conoscenza e la personalità di Nicolai Lilin come uomo
oltre che come scrittore.
Vedere in questo blog le impressioni di Lilin sugli indignati
russi e sulla protesta di piazza a Mosca contro Putin e il suo
regime....
In: Tecnologia - società / Internet cambia anche la Russia
Versione inglese
Nicolai Lilin talks tattoos, Bulgarians and Transdniestria
Effectively independent, having declared inde:pendence in 1990, it is still officially part of Moldova. After a very brutal period of conscription in the Russian army in Chechnya, Nicolai decided to change his life. He abandoned Russia and headed to Italy in 2003, where he was reunited with his mother. A few years ago he opened a small tattoo parlour, where he continues the ancient tradition of Siberian tattoo art, a tradition composed of rigid rules and complex codes. This is the interview with Giacomo Rosso:
In your book identity is defended through adherence to community traditions. Did these traditions manage to survive Soviet socialism?
The Siberian community I grew up in actually originated from another, much older, community which had already developed a self-regulating mechanism that was opposed to any form of power. They were opposed not only to socialism but to the tsarist regime and its oppression. In my book I talk about how opposition to communism changed the community, its traditions and its social rules and how it led to its extinction. I grew up in Transdniestria, where people were forced to live by the regime. By the end of the 1980s, I already knew the community was dying. When I began to write I realised that tradition helped it to survive, but couldn’t save it.
How many people make up the Siberian community in Transdniestria today?
There is no longer a community. Just me, my brother, and maybe someone else. The problem is that nothing is left in Siberia either. The heart of that community was deported to Transdniestria and it didn’t survive there. The community I describe in the book was made up of forty families. You could say that tradition was a support, but in some situations it is impossible for a deracinated community to survive.
visioni post - 12
Lucianone
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