nel Nord Italia che sconvolge non meno dell'atto cri-
minale perpetrato il giorno prima. Tutto ciò ha sconvolto
e atterrito una società come quella italiana già duramen-
te provata per una crisi economica che sembra essere quasi
senza fine e una corruzione politica per ora senza sbocchi.
Ma tutti gli italiani sono scesi nelle piazze per dire NO a
qualsiasi violenza e criminalita efferata, soprattutto se
compiuta contro giovani, studenti e studentesse, contro
la scuola che deve essere un baluardo della nostra socie-
tà e della nostra civiltà: adesso e per sempre.
E anche nelle ore drammatiche del terremoto i cittadini
colpiti, pure se impauriti, hanno dimostrato di voler
essere come quella croce piegata (nella prima foto) e come
quella torre di Finale Emilia: inclinata ma non piegata
del tutto, non ancora caduta, fracassata ma non distrutta
la torre. E affrontare con disperazione ma anche con
coraggio questa nuova tragedia causata dalla natura non
sarà semplice, ma dobbiamo stare vicini a quella gente
che nel ferrarese e nel modenese si è vista crollare addosso
le proprie case, i propri paesi, e sembra non sia finita.
Così come, per dimostrare il nostro sdegno e la nostra rabbia
per la vile, turpe uccisione di Melissa, siamo rimasti uniti
come cittadini e popolo durante i momenti successivi alla
tragedia di Brindisi causata da bastarde/criminali mani
umane andando nelle piazze dei paesi e delle città a fare
sentire la presenza della legalità che tutti chiediamo
venga messa in atto contro i barbari (siano mafie o terro-
risti o anarchici o pazzi isolati) che vogliono distruggere
la società e con essa il vivere civile e la democrazia.
Solo così, con l'unione e la voglia di combattere il male
si può cercare di superare in parte l'angoscia per le perdite
umane e per le sofferenze che ne conseguono.
Non abbattiamoci, restiamo uniti in questi duri momenti.
Lucianone