sabato 10 gennaio 2015

Libri - La biblioteca di Bruce Springsteen

10 gennaio '15 - sabato          10 th January / Saturday                   visione post - 21

Il Boss svela la sua biblioteca:
dall'influenza di Flannery O'Connor all'antico 
amore per "Il mago di Oz".
'IO, A CENA CON TOLSTOJ E KEITH RICHARD':
questo è il sogno di B. Springsteen

(da la Repubblica - 4/11/2014 -  Cultura/Il personaggio)
Bruce Springsteen, quali libri ci sono sul suo comodino in questo momento?
"Ho appena finito Moby Dick, che ho sempre avuto paura a leggere perchè
sentivo dire da tutti che era difficilissimo. L'ho trovato una bellissima storia
d'avventura per ragazzi, e non così difficile da leggere. Vi avverto: imparere-
te molte più cose di quelle che avete mai voluto sapere sulle balene.    Però  
avrei voluto che non finisse mai. Ho letto anche L'amore ai tempi del colera,
di Gabriel Garcia Marquez: un libro che è capace di toccare tantissimi aspetti
dell'amore umano".
Chi è il suo romanziere preferito, di tutti i tempi e fra quelli in attività?
"Mi piacciono i russi, i racconti di Cechov, i romanzi di Tolstoj e Dostoevskij.
Ho cominciato  a leggerli  solo quattro anni fa  e  ho scoperto che psicologica-
mente sono modernissimi. I miei preferiti sono I fratelli Karamazov, e natural-
mente Anna Karenina.  Tra gli scrittori di adesso, Philiph Roth, Cormac Mc-
Carthy e Richard Ford. Pastorale americana, Ho sposato un comunista  e  il
Il teatro di Sabbath sono difficili da battere. Meridiano di sangue rimane uno
dei libri più belli che abbia mai letto: è quella combinazione tra Faulkner e gli
spaghetti western di Sergio Leone che dà al libro la sua particolarità, secondo
me.  Adoro il modo in cui Richard Ford scrive del New Jersey".
Quali sono i suoi scrittori del New Jersey preferiti?
"Roth per il suo umorismo scurrile e scalmanato, la qualità straordinaria dei suoi libri
e la longevità. Poi ford, come ho già detto. E naturalmente anche Walt Whitman non è
niente male. L'estate mi fa sempre venire voglia di prendere Foglie d'erba e mettermi
seduto in veranda a leggerlo: alla fine sono più felice".
Quale libro (se ce n'è uno in particolare) ha influenzato maggiormente la sua decisione
di diventare un musicista e un cantautore, o ha contribuito al suo sviluppo artistico?
"Ho saltato gran parte del college quando sono diventato un musicista, perciò ho co-
minciato a leggere seriamente solo a 28-29 anni. Poi ci sono stati Flannary O'Connor,
James M. Cain, John Cheever, Sherwood Anderson e Jim Thompson.    Tutti questi 
scrittori hanno contribuito enormemente alla svolta che ha preso la m ia musica intor-
no al 1978-82.   Hanno fatto emergere  un senso del luogo  e  la vena cupa nelle mie
canzoni, hanno allargato i miei orizzonti, e sono ancora, letteralmente, una pietra mi-
liare per quello che cerco di fare oggi".
Chi sono i suoi musicisti-scrittori preferiti? Qual è l'autobiografia di musicisti che le
è piaciuta di più?
"Di musicisti romanzieri non me ne vengono in mente, ma per quanto riguarda le auto-
biografie, l'amore per la musica che traspare dalle pagine di Life di Keith Richards  è
difficilmente superabile. Anche l'autobiografia di Eric Clapton l'ho trovata sorprenden-
temente rivelatrice e molto commovente. E naturalmente ho adorato le Chronicles  di
Bob Dylan: mi hanno fatto sentire orgoglioso di essere un musicista".
Quali libri saremmo sorpresi di trovare sui suoi scaffali?
"Ho letto moltissimi testi di cosmologia e una discreta quantità di libri di filosofia. Mi
piace anche leggere libri sul baseball.  Il libro che mi ha fatto appassionare alla filoso-
fia è Storia della filosofia occidentale, di Bertrand Russell. Ho appena finito Examined
Lives di James Miller, e Montaigne: l'arte di vivere di Sarah Bakewell".
Quali sono i libri più belli che ha letto sulla musica? 
Continua...
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