Lucianone
L' opinione del giovedì
"Quando le catastrofi sono annunciate, cioè previste?"
E' probabilmente una specie di destino quello che perseguita chi è già in precarie
condizioni economiche o/e di salute e poi gli arriva un altro colpo mancino, sia un
incidente stradale che lo rende invalido o la morte di un genitore o di un figlio op-
pure qualsiasi altra disgrazia grave, che si aggiunge così alle precedenti. Questa
è la stessa situazione in cui adesso si trova il nostro Paese. Si sa, è stato detto
ripetutamente, che i terremoti non si possono prevedere con sicurezza, che la na-
tura colpisce in modo subdolo e spietato, che tutti noi poveri esseri umani siamo
impotenti come le formiche in una foresta e insomma la catastrofe che arriva dal-
la furia della natura è lì dietro l'angolo che ci travolge soprattuttoquando non ce
l'aspettiamo. Tutto vero, d'accordo, solo che oggi l'uomo del ventunesimo secolo
non è più l'uomo di due e più secoli fa quando ancora si affidava interamente alla
provvidenza divina perchè gli eventi catastrofici della natura non si scatenassero.
Adesso nel 20° e 21° secolo, l'uomo post-sapiens può prevedere, attraverso le
previsioni meteo, l'arrivo di un uragano o di un tornado, e così quest'uomo ha co-
struito in America/Stati Uniti dei rifugi sotto casa dove andarsi a riparare. Ades-
so lo stesso uomo ha potuto sempre negli ultimi due secoli preparare un pò alla
volta delle mappature (opera di studiosi sismografi) delle eventuali zone nei di-
versi perimetri più a rischio di un Paese che segnalano dove ci sono fratture e
fraglie e crepacci che indicano la probabilità di future scosse telluriche più o me-
no consistenti con grado Richter relativo. Anche per quanto riguarda le alluvioni
è ormai noto che la natura si vendica quando l'uomo sradica gli alberi e la fore-
stazione che si trovano lungo i fiumi per poi costruirci case e interi villaggi o cit-
tadine e stravolgendo il paesaggio arrivano quindi inondazioni che non si posso-
no più dichiarare inattese.
Dunque, per ritornare al pensiero iniziale, è si vero
che il destino gioca tanto nella vita degli uomini e
che le disgrazie spesso non finiscono mai, e una ne
attira subito un' altra. Ma è anche vero che qualche
volta la disgrazia che arriva dopo, nel caso specifico
i due terremoti nell'Emilia a distanza di una setti-
mana, poteva essere meno grave di quello che è
risultata se abitazioni e capannoni (e lasciando
stare chiese e monumenti storici, per i quali credo
ci voglia il lavoro di esperti particolari) fossero sta-
ti costruiti con tecniche antisismiche sapendo che
anche quella parte della pianura padana inferiore
era a rischio sismico. Insomma, diciamolo in modo
chiaro che in Giappone e negli Stati americani a
forte rischio sismico (vedi California) con un 5,8
di punto Richter le costruzioni avrebbero tenuto
Tutta l'Italia, escludendo per ora la Sardegna, è
una nazione che ha avuto nel passato lontano e
avrà in futuro sempre problemi di convivenza
con fenomeni sismici. Ma l'uomo post-sapiens
italiano non ha mai pensato di fare prevenzione,
ms solo di vivere alla giornata e magari di spera-
re nella solidarietà o beneficenza che dir si vo-
glia il giorno dopo che la catastrofe non prevista
nè prevenuta si e è bella che compiuta.
Le colpe poi sappiamo benissimo dove trovarle:
in quella politica italiana del non fare nulla che
giovi veramente alla collettività e nel fare solo e
unicamente il proprio tornaconto e poi i poveri,
i deboli e insomma il popolino che s'arrangino
Qiuesta è stata la politica mafiosa che ha ridotto
l'Italia a piangere i suoi morti anche quando si
potevano evitare. - La crisi economica e la paura
della perdita del lavoro hanno portato quegli ope-
rai e i loro padroni incolpevoli a spingersi sotto
quei capannoni fragili e senza alcuna struttura
minimamente antisismica, ma solo per contra-
stare il vento (roba da ridere, purtroppo) e così
a trovare morte sicura.
Ma dobbiamo in ogni caso stare tutti uniti nella
solidarietà, donando sì quei due euro dal cellu-
lare o telefono fisso, ma sperando sempre (si
sa, la speranza è sempre l'ultima...) che oltre
la metà di quei parlamentari se ne vada via e
che l'Italia sia governata dalle menti, non dai
soldi, finalmente!
Lucianone