domenica 18 maggio 2014

Sport - Tennis / Internazionali di Roma: trionfa la Wlliams, ma Errani infortunata

18 maggio '14 - domenica               18th May / Sunday                       visione post - 11

Terzo successo di Serena Williams a Roma
Batte Sara Errani per 6-3, 6-0 ma pesano i problemi fisici
dell'azzurra / "Sono rimasta in campo - dice la Errani - per
rispettare questo splendido pubblico" / Adesso è in dubbio
la partecipazione di Sara nella finale di doppio.
Non è il finale sognato, nemmeno immaginato. Sara Errani ha appena firmato il break su Serena Williams e serve per riagganciarla sul 4-4, il Foro Italico la sostiene al massimo, ma un dolore muscolare rovina tutto. La palla del controbreak, nemmeno la rincorre, e quando l'azzurra sparisce nel tunnel per l'inevitabile trattamento medico, irrompe la paura di non vederla rientrare. Invece Sarita riappare al centro del campo e a testa alta incassa il 6-3 6-0 che regala il titolo alla statunitense, terzo a Roma dopo quelli del 2002-2013 e 60° in carriera. Ma gli applausi vanno alla Errani, gamba sinistra fasciata e lacrime che scorrono sul viso, prima fra le umane in questa edizione degli Internazionali.
Le lacrime di Sara Errani; si è infortunata a metà finale

TENSIONE — "Mi dispiace moltissimo - sono le prime parole di Sara Errani - siete stati meravigliosi tutta la settimana e sono rimasta in campo solo per voi" dice dopo essere stata consolata nel suo angolo dal presidente del Coni Giovanni Malagò. A stoppare l'azzurra potrebbe essere stato un problema ai flessori della gamba sinistra, ma saranno i medici a dire se è a rischio la partecipazione al Roland Garros. Certa è soltanto la tensione che aleggiava sul Centrale fin dalle prime battute del match: tanti errori e pochi vincenti da una parte e dall'altra della rete, qualcosa di più simile a Risiko che a una partita di tennis.

 Mescolando italiano e inglese, la 32enne fuoriclasse americana ha ringraziato il suo allenatore e il pubblico che gremiva il Centrale del Foro Italico.



WILLIAMS — Il primo break Williams arriva subito dopo un doppio fallo e un errore a rete dell'azzurra, troppo contratta per poter far male alla statunitense. Quando finalmente arriva un vincente (e palla del controbreak) nel terzo game, Serena si salva col nastro, e ancora col nastro conquista il 3-0. Sembra partita chiusa, come nelle previsioni della vigilia, invece la regina Usa sbaglia più del previsto e concede a Sarita il primo game. Potrebbe accorciare ancora, la Errani, ma anche la seconda palla break svanisce con un ace imprendibile. Scorre senza brividi il 4-2 Sara, poi finalmente la "cichi" prende il coraggio a due mani e trova la via per strappare il servizio. Match riaperto finalmente, il volume del pubblico sale al massimo, ma è un'illusione. Al posto del 4-4 arriva l'infortunio che di fatto mette fine al match.
REGINA — Serena quasi non festeggia, riesce solo a dire "mi dispiace" quando incrocia lo sguardo della Errani a fine match. Per la statunitense è il successo numero 60 in carriera, ad appena 7 da Billie Jean King. Sono 53, inoltre, le vittorie sulla terra (2 sconfitte) da quando nel 2012 si è convinta che poteva tornare a essere competitiva anche su questa superficie. Sara Errani, invece, conserva l'undicesimo posto nel ranking Wta, respingendo per il momento l'attacco di Flavia Pennetta. Al di là dei numeri, una settimana in cui cadono sotto i suoi colpi la cinese Li Na e la serba Jankovic è comunque da ricordare, sopratutto perché è accaduto a Roma.
 (da  Gazzetta.it)

Lucianone

Lettere - Sherpa ed Everest / Animali e carni: origine dei nomi

18 maggio '14 - domenica           18th May / Sunday                       visione post - 11

Sui poveri Sherpa, sul poverissimo, sfruttato Everest ho trovato
finalmente una lettera giusta giusta che descrive benissimo quel
ora desolato quadro di zone, dove un tempo erano uomini/alpinisti
eroici per le gesta e le sfide che vi andavano a compiere, immorta-
late da foto e immagini storiche, conservate in archivio e trasmes-
se talvolta in tv in epici documentari. 
Adesso la realtà, come ben dice la lettera, è sempre più misera
e pietosa (pensando alla 'pietas' da avere per gli sherpa sfruttati).
Interessante è la lettera che segue, sull'origine precisa dei nomi
dati ad animali e carni di derivazione strettamente anglosassone,
e... anche normanna..
(Lucianone)
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In cima all'Everest sulla sedia gestatoria
C'è voluta una slavina e i relativi morti per iniziare a dare una calmata
ai troppi  alpinisti  della domenica, disposti a pagare  cifre spropositate
per avere  i permessi  per scalare l'Everest  e  per pagarsi la truppa di 
sherpa. Ora i portatori sono giustamente scesi in sciopero. L'ascesa al
monte più alto del mondo  è ormai diventato  uno status symbol, non la
dimostrazione di essere abili alpinisti. Per quello bisogna salire il K2 o
uno dei Gasherbrum. -  Si smetta di permettere a chiunque, purchè fa-
coltoso di arrivare fino in cima all'Everest.   Il più delle volte avviene
quasi a bordo di una sedia gestatoria.     Chi vuole arrivare fin lì ce la
faccia con le proprie forze, senza sherpa e senza ossigeno. Altrimenti
stia a casa.
              Teodoro Lascella
(da la Repubblica - 27 aprile 2014  /  LettereCommenti&Idee)

Perche animali e carni hanno nomi diversi
Leggo sul "Venerdì" del 25 aprile la motivazione per cui in inglese
l'animale vivo e la sua carne hanno nomi diversi: secondo l'antropo-
logo Edmund R. Leach, "rivelerebbe il disagio dell'uomo nel cibarsi
della propria vittima". Ma non vedo perchè questo si debba applica-
re solo agli inglesi, popolo fra l'altro molto amante della caccia. 
Io sono una insegnante di inglese e ho sempre insegnato ai miei alun-
ni che questi diversi nomi derivano dalla differenza linguistica/sociale
che esisteva in Inghilterra dopo la conquista normanna del 1066. Gli
Anglosassoni, ridotti  allo stato  di servi, allevavano gli animali  vivi,
che quindi tuttora portano nomi  di origine germanica (pig, cow, calf,
sheep); i Normanni invece, classe dirigente, mangiavano gli animali
arrostiti, quindi ancora oggi  questi hanno nomi  di origine  romanza
(pork, beef, veal, mutton).  Riguardo a questo, si può consultare  an-
che Walter Scott, in una famosa pagina di "Ivanhoe".
                                                                                Lorenza Xella
(da la Repubblica - 27/04/'14 / LettereCommenti&Idee)

Lucianone