18 aprile '13 - giovedì 18th April / Thursday visioni post - 3
E' stato provato scientificamente:
una passeggiata nel verde
'alleggerisce' dal peso degli anni
Immergersi nella natura: così è possibile staccare la spina e raggiungere uno stato
mentale rilassato e disteso, anche per chi comincia a soffrire il peso degli anni.
Fare due passi in un bosco o in un parco cittadino permette di riposare il cervello,
sia quello degli amanti della natura sia quello di chi preferisce la vita urbana.
Visione romantica? No, parola di scienziato.
E' un'ulteriore conferma del benefico ruolo del verde sull'umore quello che arriva
dall'Università di Edimburgo, dove a 12 volontari è stato fatto percorrere a piedi un
circuito attraverso aree urbane e aree verdi della città scozzese, indossando un pic-
colo "Eeg" portatile, vale a dire uno strumento per la rilevazione continua dell'atti-
vità elettrica del cervello.
La ricerca, pubblicata sulla rivista "British Journal of Sports Medicine", è la prima
a misurare l'attività cerebrale in diretta, invece che limitarsi allo studio delle reazio-
ni emotive di soggetti seduti in laboratorio di fronte ad immagini raffiguranti boschi
o spiagge.
Le attività prese in considerazione erano quelle correlate agli stati emotivi di eccita-
zione di breve e di lunga durata, frustrazione, coinvolgimento e rilassamento.
Quando i volontari erano impegnati a passeggiare nel verde, il caschetto ha registra-
to onde elettriche indicative dell'attività rilassata e meditativa. Il tracciato ha rivela-
to inoltre una diminuzione degli stati di frustrazione ed eccitazione rispetto a quando
i soggetti erano intenti a percorrere le vie dello shopping o dei centri commerciali.
Questa attività cerebrale è tipica della cosiddetta "attenzione involontaria", che
richiede un minore consumo energetico rispetto allo standard, permettendo così
alla mente di vagare e di fantasticare e di riposarsi davvero.
(da 'La Stampa' / Tuttoscienze - aprile 2013 / Nicla Panciera)
Lucianone
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giovedì 18 aprile 2013
Società / cronaca - Italia / Da notizie recuperate: il cyberbullismo
18 aprile '13 - giovedì 18th April / Thursday visioni post - 6
Si sa che Internet è diventato oggi un mezzo globale di comunicazione e
pure un servizio indispensabile per, ad esempio, la pubblica amministra-
zione che taglia sui tempi e quindi diventa fonte di risparmio (ormai ai
giorni nostri tutto gioca sulla velocità...). Ma Internet e soprattutto i
suoi social network sono diventati pure fonte di pericolo, in gran parte
per i ragazzi e sempre più spesso anche per i bambini, purtroppo.
Ne parla questa cronaca da Milano, che ho recuperato in questi giorni.
(Lucianone)
Cronaca / Milano
(da 'la Repubblica' - 22 novembre 2011 - Tiziana De Giorgio)
Cyberbullismo
7 studenti su 100 hanno subito minacce online
Il web come una trappola di molestie, atti di diffamazione, violazione della privacy
e persecuzioni, anche fra gli adolescenti. Il 7 per cento degli adolescenti che frequen-
tano le scuole di Milano e hinterland raccontano di aver ricevuto messaggi, attraverso
Facebook o altri social network, che li hanno fatti temere per la propria incolumità
L'8,4 per cento dei ragazzi confessa di essersi sentito più volte umiliato da pettegolezzi
crudeli o materiali offensivi, inviati da qualcuno che era online.
Il 12,5 per cento ammette di aver inviato messaggi minacciosi o volgari, sempre attra-
verso la rete. E il 27 per cento sostiene di essere a conoscenza di compagni che hanno
pubblicato materiale su Internet che minaccia azioni violente o incita a commetterle.
E' la fotografia del cyberbullismo e del cyberstalking nelle scuole milanesi che emerge
da una ricerca condotta all'interno del progetto Open Eyes dell'associazione 'Occhi
aperti' (di cui fanno parte Chimamilano, l'istituto superiore Machiavelli di Pioltello e il
dipartimento di Psicologia della seconda università di Napoli) su un campione di 2.800
studenti di medie e superiori. La rete, per la maggior parte di loro, è pane quotidiano:
l'85 per cento ha un profilo su un social network.
Ma le insidie che si possono nascondere fra quelle pagine sembrano sfuggire all'at-
tenzionedelle famiglie: la metà dei ragazzi dice che i genitori non hanna mai dato nem-
meno un'occhiata a cosa loro fanno online. E il 66,1 per cento non ha mai guardato il
loro profilo sui social network. Piccole e grandi persecuzioni online, nella maggior
parte dei casi, passano sotto silenzio. Da qui, la nascita di uno sportello, nella sede dell'associazione di via Vincenzo Monti - un appartamento sequestrato alla criminalità
organizzata e messo a disposizione del ministero nell'ambito del programma "Più scuo-
-la, meno mafia": - aperto una volta alla settimana, prende in carico gratuitamente i
casi di stalking fra giovani e non solo. (per fissare un appuntamento: 02.89286701)
Lucianone
Si sa che Internet è diventato oggi un mezzo globale di comunicazione e
pure un servizio indispensabile per, ad esempio, la pubblica amministra-
zione che taglia sui tempi e quindi diventa fonte di risparmio (ormai ai
giorni nostri tutto gioca sulla velocità...). Ma Internet e soprattutto i
suoi social network sono diventati pure fonte di pericolo, in gran parte
per i ragazzi e sempre più spesso anche per i bambini, purtroppo.
Ne parla questa cronaca da Milano, che ho recuperato in questi giorni.
(Lucianone)
Cronaca / Milano
(da 'la Repubblica' - 22 novembre 2011 - Tiziana De Giorgio)
Cyberbullismo
7 studenti su 100 hanno subito minacce online
Il web come una trappola di molestie, atti di diffamazione, violazione della privacy
e persecuzioni, anche fra gli adolescenti. Il 7 per cento degli adolescenti che frequen-
tano le scuole di Milano e hinterland raccontano di aver ricevuto messaggi, attraverso
Facebook o altri social network, che li hanno fatti temere per la propria incolumità
L'8,4 per cento dei ragazzi confessa di essersi sentito più volte umiliato da pettegolezzi
crudeli o materiali offensivi, inviati da qualcuno che era online.
Il 12,5 per cento ammette di aver inviato messaggi minacciosi o volgari, sempre attra-
verso la rete. E il 27 per cento sostiene di essere a conoscenza di compagni che hanno
pubblicato materiale su Internet che minaccia azioni violente o incita a commetterle.
E' la fotografia del cyberbullismo e del cyberstalking nelle scuole milanesi che emerge
da una ricerca condotta all'interno del progetto Open Eyes dell'associazione 'Occhi
aperti' (di cui fanno parte Chimamilano, l'istituto superiore Machiavelli di Pioltello e il
dipartimento di Psicologia della seconda università di Napoli) su un campione di 2.800
studenti di medie e superiori. La rete, per la maggior parte di loro, è pane quotidiano:
l'85 per cento ha un profilo su un social network.
Ma le insidie che si possono nascondere fra quelle pagine sembrano sfuggire all'at-
tenzionedelle famiglie: la metà dei ragazzi dice che i genitori non hanna mai dato nem-
meno un'occhiata a cosa loro fanno online. E il 66,1 per cento non ha mai guardato il
loro profilo sui social network. Piccole e grandi persecuzioni online, nella maggior
parte dei casi, passano sotto silenzio. Da qui, la nascita di uno sportello, nella sede dell'associazione di via Vincenzo Monti - un appartamento sequestrato alla criminalità
organizzata e messo a disposizione del ministero nell'ambito del programma "Più scuo-
-la, meno mafia": - aperto una volta alla settimana, prende in carico gratuitamente i
casi di stalking fra giovani e non solo. (per fissare un appuntamento: 02.89286701)
Lucianone
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