domenica 16 aprile 2017

SPORT - Calcio / Serie A - 32^ giornata 2016/17

16 aprile '17 - domenica                16th April / Sunday                     visione post - 8

RISULTATI delle partite
Inter    2     Cagliari   4     Fiorentina   1      Genoa   2     Palermo    0     Pescara     0
Milan   2     Chievo    0     Empoli        2      Lazio    2     Bologna    0     Juventus   2

Roma        1     Torino      1     Sassuolo       2     Napoli      3
Atalanta    1      Crotone   1     Sampdoria    1      Udinese   0

Il Commento 

di Luciano Finesso
C'è solo una squadra che quest'anno sta sorprendendo, almeno fino a questa trenta-
duesima giornata, per la regolarità di risultati positivi. E non sto parlando della Juve.
E allora di quale? Ma è l'Atalanta, signori miei, che all'inizio del torneo no le avresti
dato una cicca di pronostico favorevole, fino al punto di esser lì a lottare per la Euro-
pa League, nondimeno. Avremmo in tanti, credo, pensato allora, alla partenza, che
si sarebbe barcamenata a metà zona-rischio scivoloni nei gradini della retrocessione.
E invece eccola là nei piani alti... E oggi si è permessa il lusso di pareggiare a Roma.
Ed era addirittura in vantaggio sui giallorossi di Spalletti...   Questa Dea è proprio
indomita, e arriverà lontano!


Lucianone

SOCIETA' - economia/storia- Una tesi originale: le catastrofi danno più uguaglianza

16 aprile '17 - domenica                  16th April / Sunday                  visione post - 16

PIU' UGUAGLIANZA? CON LE CATASTROFI

(da Corriere della Sera / LETTURA - 18/12/'16 - di Giuseppe Sarcina / New York)
Non esiste un programma politico  per eliminare le diseguaglianze economiche. Solo
"quattro forze" sono efficaci:   le grandi guerre, il fallimento degli Stati, le rivoluzioni, 
le epidemie.   "Sì, certo: non è una tesi incoraggiante, ma è quello che emerge analiz-
zando i processi che nel tempo hanno causato  le differenze  nella distribuzione della
ricchezza". Walter Scheidel, 50 anni, nato a Vienna, è uno storico.   I suoi primi studi 
si sono concentrati sull'antichità classica, poi ha allargato  il  campo  d'osservazione
alle vicende sociali ed economiche. Ora insegna alla Stanford University in California
e ha appena terminato un lavoro di grande ambizione, come suggerisce il titolo del li-
bro in uscita negli Stati Uniti per Princeton University Press e nel corso del 2017 anche
in diversi Paesi europei, Italia compresa: The Great Leveler. Violence and the History
of Inequality from the Stone Age to the Twenty-First Century ("La grande livella.  La
violenza e la storia dell'ineguaglianza, dall'età della pietra al XXI secolo").  Scheidel
ne parla qui per la prima volta al pubblico italiano.
Giuseppe Sarcina - Il suo libro sembra la continuazione della ricerca di Thomas Pi-
ketty, "Il Capitale nel XXI secolo".
W. Scheidel - "E' così. Mi sono ispirato a Piketty. Sono partito da due questioni che
mi sembrano irrisolte nella sua opera comunque fondamentale. La prima: l'indagi-
ne è circoscritta solo agli ultimi due-tre secoli.   Mi sono detto: forse vale la pena di
andare più in profondità, se vogliamo individuare  le forze  che  nel  lungo  periodo 
trainano le disuguaglianze.  Secondo: in Piketty c'è  come uno scarto  tra i risultati
dell'inchiesta storica e l'ultimo capitolo in cui suggerisce  misure  di politica fiscale
in grado di attenuare le differenze di reddito e ricchezza tra i gruppi sociali".
G. Sarcina - Cominciamo dal primo tema: che cosa ha scoperto risalendo nel tempo?
"Tra gli esseri umani c'è sempre stata una diseguaglianza in termini di capacità fisi-
che e mentali. Gli assetti sociali hanno rispecchiato queste differenze, fin dall'epoca
dei cacciatori del Pleistocene. Con la comparsa dell'agricoltura e dell'allevamento, 
diventa più chiara la ripartizione squilibrata delle risorse. Questa tendenza si è raf-
forzata con la formazione degli Stati nazionali  guidati dalle élite  e  poi  con l'indu-
strializzazione". 
G. Sarcina - Lei descrive un percorso lineare, come se la natura dell'uomo coincides-
se pienamente con la sua storia...
"In questo lungo itinerario sono visibili solo quattro fattori di rottura. Il primo è la
guerra, ma bisogna fare attenzione. Solo i due conflitti mondiali del XX secolo han-
no  davvero  ridotto  le  diseguaglianze, specie negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, 
Francia e Giappone. Nel mio libro cito in particolare l'esempio nipponico.

CONTINUA... to be continued...