martedì 31 gennaio 2012

Psicologia - La depressione data dalla recessione economica

31 gennaio 2012 - martedì / Tuesday                                 


In che modo può la recessione economica 
influire nella vita delle famiglie?
Con la preoccupazione che fa chiudere in se stessi, 
scatenando la depressione.
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La crisi annunciata è arrivata e si rivela più drammatica e durevole di quanto
si pensasse. Come spesso accade nei tempi difficili, le difficoltà non toccano
tutti nello stesso modo: c'è differenza  tra l'angoscia   di chi perde il lavoro,
l'apprensione di chi vede ridursi i propri guadagni  e il disagio  di chi deve
comunque misurarsi con stili di vita diversi da quelli fin lì vissuti.
Ma quale che sia la gravità  delle  situazioni  individuali, c'è qualcosa di 
opprimente e profondo  che  finisce con il coinvolgere anche  chi ha la
fortuna di potersi sentire al riparo da certe drammatiche evenienze.
L'insicurezza generale finisce con toccare tutti, sia pure in forme diverse, 
crea un'inquietudine collettiva che fa vacillare gli equilibri dei singoli.
Le persone più esposte, quelle più spaventate dalla vita, gli uomini  e  le 
donne che portavano già dentro di sè antiche ferite, vedono aumentare la
pressione psicologica esterna  e rischiano  più di altri   di restare travolti
dall'angoscia.  Molti dei recenti drammatici fatti di cronaca nera potreb=
bero essere stati sollecitati proprio dal clima di tensione generale  che si
respira attraverso i racconti dei media e le esperienze dirette e quotidiane.
Si verificano veri e propri  'spostamenti'  psicologici:  l'ira. l'angoscia, la
frustrazione sembrano nascere dalle proprie difficoltà personali, mentre 
in realtà sono alimentate  dall'ansia diffusa e parvasiva che nacse dall'in=
certa e inquietante situazione generale... 
... Ma accade spesso, molti fatti di cronaca sembrano dimostrarlo, che  la 
crudezza della crisi perda le sue dimensioni generali e assuma i tratti 
del dramma intimo e familiare come se, restringendo   i confini della
sofferenza, la si potesse più facilmente sopportare e sconfiggere. Così
la rabbia, la paura, la frustrazione  invadono  i  rapporti  familiari e 
spesso assumono i contorni  della depressione o della violenza.
Il  pericolo  maggiore  nei casi  di inquietudine collettiva    è proprio 
quello di sentirsi soli e sconfitti, mentre la risposta psicologicamente
più adeguata sarebbe di riconoscersi negli altri  e di condividere con
l'ansia e la solidarietà anche  il coraggio di elaborare, tutti insieme,
progetti nuovi e difese efficaci.


( tratto dalla Rubrica "LA PSICOLOGA" di Gianna Schelotto sulla
rivista 'Gente' - Gli esperti di Gente )
-  Gianna Schelotto è psicologa, psicoterapeuta e specialista 
   dei problemi della famiglia.


lucianone                                                     ( visioni = 4 )