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(da 'la Repubblica' - 25 settembre 2015 - Cecilia Gentile)
Sessanta dipendenti Ama licenziati in un colpo solo. E' la prima volta che in un'azienda
pubblica si verifica un terremoto del genere. Ieri pomeriggio il cda dell'ex municipalizza-
ta romana dei rifiuti ha deciso di mettere fine al rapporto di lavoro di 37 amministrativi
e 23 autisti, tutti raccomandati di Parentopoli, la vicenda di assunzioni pilotate dell'era
Alemanno, che oltre all'Ama ha coinvolto anche l'azienda romana dei trasporti, l'Atac.
Una vicenda portata sotto i riflettori proprio da Repubblica e chiusa a maggio scorso
con la sentenza del tribunale penale che ha condannato l'ex ad Franco Panzironi, ades-
so in carcere per Mafia capitale, a 5 anni e 3 mesi. Grazie a queste assunzioni, i 41 am-
ministrativi raccomandati, poi 37 perchè due si sono dimessi e due sono stati assunti
da Acea, percepivano stipendi che andavano da un minimo di 60mila euro lordi l'anno
a un massimo di 96mila, più del presidente dell'azienda Daniele Fortini, che ne prende
75mila.
"La nostra è stata una scelta coerente con la sentenza del tribunale - dichiara il presidente
Fortini - presa in accordo con il sindaco Ignazio Marino, che da subito si è espresso per il
licenziamento". Ma i sindacati avvertono: "Non esistono licenziamenti collettivi, ci saranno
ricorsi". Il sindaco Marino pochi giorni fa era stato chiaro sul destino degli assunti "amici
degli amici": "Licenziamento, anche se si andrà incontro a cause e rischio risarcimenti".
Per ora il risarcimento per le assunzioni fuorilegge lo ha chiesto l'Ama agli autori del
reato, vale a dire a Panzironi e agli altri dirigenti condannati. Per deliberare la fine
del rapporto di lavoro e mettersi al riparo da eventuali ricorsi, il cda di Ama ha atteso
le motivazioni della sentenza che sono arrivate la settimana scorsa. Le 41 assunzioni a
chiamata diretta tra la fine del 2008 e il 2009 "furono frutto di decisioni arbitrarie e
clientelari", hanno scritto i magistrati nella sentenza. Ancora. "Come appurato dalla
polizia giudiziaria molti degli assunti erano legati a rapporti di parentela o affinità
con esponenti politici o persone a costoro vicine ed erano espressione del volere, per
nulla trasparente, dell'amministratore delegato". Tra gli assunti, oltre a quello che
sarebbe poi diventato il genero dello stesso Panzironi, Armando Appetito, il figlio del
responsabile della segreteria degli onorevoli Gasparri e Alemanno e la figlia del capo-
scorta di quest'ultimo.
Continua... to be continued...