visioni del post - 5
No Tav, cortei e blocchi
Presidi su Tangenziale Roma - Tutti i nodi di un'opera
che divide da 22 anni - Manifestazioni anche a Bussoleno
e Milano - Nella capitale petardi e bombe carta contro
sede Atac - Blocchi su Roma-L'Aquila - Giornalisti e
cineoperatori allontanati - Troupe di RaiNews aggredita,
rotta la telecamera - Attivisti nella sede di Repubblica
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Manifestazioni in decine di città. Nella capitale bombe carta e
tensione con polizia e giornalisti, aggredita anche troupe Rai.
Il Viminale: isolare i violenti. Bersani del PD: antidemocratico
fermare il cantiere. E la Val di Susa si divide.
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Dalla piazza a tangenziali e autostrade. Ieri migliaia di manifestanti
No-Tav hanno abbandonato i cortei organizzati per protestare contro
l'alta velocità e si sono riversati sulle arterie stradali di Roma e To=
rino. A Roma sulla tangenziale est è partita anche qualche bomba
carta e alcuni muri sono stati imbrattati. Dai manifestanti anche
slogan contro Monti. Aggredita una troupe di RaiNews e bruciata
una bandiera del Pd. E mentre il Viminale si prepara a isolare i
violenti, in Val di sua c'è chi dice: basta disordini.
No-Tav: "Non molliamo, alla fine vinceremo noi", ma la linea
Monti spaventa gli irriducibili. In Val Susa cresce l'insofferenza:
"Le barricate danneggiano la nostra immagine".
Tra l'alta e la bassa valle, la zona degli alberghi e quella dei
cantieri si sta creando una crepa. Gli amministratori preoccupati
per le devastazioni e il crollo delle presenze turistiche. Il leader
dei No-Tav, Perino: "Il movimento esisterà anche quando avranno
finito di scavare la galleria".
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Il Caso - Militanti nella sede del giornale "la Repubblica" a Roma_
"Dateci spazio". La protesta dei No-Tav è arrivata nella sede di
"Repubblica". Una quarantina di giovani hanno manifestato di fronte
alla redazione ieri mattina e una delegazione ha avuto un incontro con
il vice direttore Dario Cresto-Dina. Hanno chiesto che alle tesi dei No-Tav
sia dedicato più spazio sul quotidiano e sul sito:
"Vogliamo che si parli della reale utilità dell'opera,
dei rischi per la salute e per l'ambiente e dei costi".
Rossella Urru, voci di liberazione
Annuncio in tv, Farnesina frena. La cooperante rapita il 22 ottobre nel sud dell'Algeria sarebbe stata lasciata andare venerdì sera a Bamako, nel contesto di uno scambio con un militante tuareg di Al Qaeda. L'annuncio di Al Jazeera. Il padre: "Aspettiamo la comunicazione ufficiale". Boniver: "Cautela". Ministro spagnolo in Mali.
Rossella Urru è libera. Anzi no. E' stato chiesto un riscatto ingente. Macchè, è già con rappresentanti italiani a Bamako. Fino a tarda sera ieri le voci
attorno alla liberazione della cooperante italiana si sono rincorse su mille
canali, contribuendo ad accrescere l'angoscia della famiglia.
Il figlio di Riina potrà risiedere in Veneto
Come ad ottobre la Lega si dice pronta alla mobilitazione
Lucianone