mercoledì 3 luglio 2013

Ultime notizie - Dal Cairo (Egitto) / Latest news

3 luglio '13 - mercoledì         3rd July / Wednesday                   visioni post - 12       

EGITTO / Il Cairo
"Morsi agli arresti domiciliari"

Morsi destituito: «Nuove elezioni»

Egitto nelle mani dei militari: per il presidente Morsi (destituito dalle 19) e gli altri leader dei Fratelli Musulmani divieto di espatrio. Il presidente portato in luogo sconosciuto. Sospesa Costituzione e annunciate nuove elezioni. Contatti tra Pentagono Usa e leader militari: «Auspichiamo soluzione politica».Consigliere del presidente: «È golpe». Esercito sui ponti sul Nilo. Scontri al Cairo, 23 morti. Carri armati intorno alla sede della tv di Stato e militari nelle redazioni.


Nei giorni precedenti

2 luglio '13
Morsi respinge ultimatum e parla con Obama


Il presidente egiziano ha respinto l'ultimatum di 48 ore lanciato dalle Forze armate dicendo che le affermazioni dell'esercito non sono state da lui prese in considerazione e che alcune frasi «potrebbero creare confusione».
Il presidente egiziano respinge l'ultimatum di 48 ore lanciato dall'esercito, che ieri ha dato due giorni di tempo a Mohammed Morsi e ai suoi oppositori per raggiungere un accordo dicendo che altrimenti interverrà per promuovere una roadmap politica. 

In una nota diffusa dopo la mezzanotte dall'ufficio di Morsi, la presidenza afferma che avere uno «Stato moderno democratico» è stato uno dei principali traguardi della rivoluzione anti Mubarak e che «con tutte le sue forze l' Egitto non permetterà che si torni indietro». 

La presidenza fa sapere che Morsi sta ancora rivedendo la dichiarazione dei militari ma aggiunge che alcune parti «potrebbero provocare confusione nella complicata scena nazionale». Nella dichiarazione di ieri l'esercito aveva sottolineato di avere una responsabilità nel trovare una soluzione perché la sicurezza nazionale dell' Egitto è in «grave pericolo». Poco dopo avere lanciato l'ultimatum, le forze armate hanno rilasciato una nuova dichiarazione tramite la propria pagina Facebook, smentendo le voci secondo le quali si intendeva compiere un colpo di Stato. «L'ideologia e la cultura delle forze armate egiziane non permette il colpo di Stato militare», si legge nella precisazione. 

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha telefonato al suo omologo egiziano Mohamed Morsi per esprimere la «preoccupazione» statunitense per la situazione politica in Egitto: lo hanno riferito fonti ufficiali della Casa Bianca. Obama ha telefonato a Morsi dalla Tanzania, dove si trova in visita ed ha confermato al capo dello Stato egiziano che Washington resta impegnata per «il processo democratico in Egitto e non sostiene alcun partito o gruppo».

1 luglio 2013
morsi egitto

Egitto, ultimatum esercito a Morsi
«
Entro 48 ore risposte al popolo»

L'esercito egiziano ha dato 48 ore di tempo alle forze politiche per risolvere la crisi, trascorse le quali sarà l'esercito a proporre una sua road map per «rispondere alle domande del popolo»: è quanto si apprende da un comunicato delle Forze armate letto alla televisione di Stato.

Le richieste del popolo egiziano «devono essere soddisfatte». Lo ha sottolineato il comando generale delle forze armate del Paese africano, in un discorso televisivo rivolto alla popolazione. L'esercito ha inoltre concesso 48 ore alle forze politiche egiziane per risolvere la crisi.

Si sono dimessi quattro ministri del governo egiziano mentre i Fratelli Musulmani annunciano una risposta alle violenze degli ultimi giorni. I ministri sono quelli del Turismo, Ambiente, Comunicazione, Affari Legali e Risorse idriche: secondo quanto riferito da una fonte ufficiale, i titolari di questi dicasteri hanno annunciato le loro dimissioni con una lettera congiunta inviata al premier Hisham Qandil.

Sono i cinque tecnocrati del governo e secondo i media locali hanno preso la decisione perchè hanno sposato la causa del manifestanti. Il ministro del Turismo Hisham Zazou aveva già lasciato l'incarico a giugno e al suo posto Morsi aveva nominato Adel al-Khayat, un membro del partito islamista Gamaa Islamiyaa, coinvolto nel massacro di 50 turisti nel 1997 a Luor.

Zazou era però tornato al suo posto dopo le dimissioni di Khayat. Gli altri quattro ministri dimissionari sono Atef Helmi (Comunicazione e informazione e tecnologie) Hatem Bagato (Affari legali e parlamentari) Khaled Abdel-Aal (Ambiente) e Abdelqaui Jalifa (Risorse idriche. Inoltre, l'agenzia ufficiale Mena ha riferito che hano rassegnato le dimissioni anche cinque senatori della «Shura» o Camera alta del Parlamento Intanto i Fratelli musulmani hanno avvertito che «non saranno tollerati attacci alle istituzioni, e hanno preannunciato per oggi stesso azioni contro le violenze che nelle ultime ore hanno causato 16 morti, tra cui otto (e decine di feriti) in un assalto alla sede centrale del partito Libertà e Giustizia, braccio politico del movimento religioso.


Le notizie sugli avvenimenti  politici egiziani
verraqno aggiornate nelle prossime ore.

Lucianone