venerdì 1 febbraio 2019

Nuove riflessioni Del Venerdì - Le società attuali chiuse in un mondo di paure ed esclusioni. Perchè?

1 febbraio '19 - venerdì                        1st February / Friday                     visone post - 9

Muri, confini, barriere, ghetti, sgomberi, periferie degradate, zone off limits, luoghi di 
estrema povertà-indigenza-disperazione non lontani da luoghi di benessere-ricchezza. 
Paura, diffidenza, rabbia, rancore, odio, fanatismo, incomprensione, disintegrazione, intolleranza, insofferenza.
Questo è un elenco sintetico del nostro mondo attuale e rappresenta la sostanza di come si 
sono ridotte in grande maggioranza le società del ventunesimo secolo. Il progresso tecnolo-
gico ci ha anche portato a un regresso sociale e in parte economico, e soprattutto  ha rinchiu-
so  quei confini che la globalizzazione tendeva ad aprire, facendo sognare un mondo nuovo, aperto ed espansivo per tutti terzo e quarto mondo compresi (cioè dei poveri/superpoveri). 
Ma tutto è fallito e la parte ricca delle società  si è rinchiusa nella difesa dei suoi confini  e 
delle sue ricchezze, escludendo le zone povere del mondo e anzi approfondendo le criticità 
di quei paesi dopo averne depredato le risorse a proprio vantaggio.

CONTINUA...to be continued...

Storie - La romena Madalina, che lotta per la casa

1 febbraio '19 - venerdì                       1st February / Friday                   visione post - 8


(da il manifesto - 24 gennaio '19 - Giansandro Merli / Roma) "Sono stata convocata dai carabinieri, mi sono presentata in caserma e ho ricevuto un
provvedimento di allontanamento  dal territorio italiano  per cinque anni. Dicono che 
non sono integrata" afferma Madalina, cittadina europea nata in Romania e residente
a Roma. La donna è un'attivista del movimento per il diritto all'abitare, da anni si bat-
te per le persone che non riescono a pagare un affitto. Per questo adesso rischia di do-
versene andare dal paese in cui si è costruita una vita.
"Sono arrivata qui dieci anni fa - racconta - Mio padre era rom  e  mia madre romena. 
Siamo finiti a vivere in un campo. Quando ho deciso di rimanere in Italia mi sono iscrit-
lta a scuola per studiare la lingua e la storia di questo paese.  Poi  ho  conosciuto  i movi-
menti e sono riuscita a lasciare il campo, ambiente in cui non mi sentivo a mio agio".
Madalina prende la licenza media e inizia a frequentare una scuola superiore per adul-
dti, vuole diventare operatrice socio-sanitaria. " Non mi sono diplomata perchè il giorno
dell'esame c'è stato uno sgombero e ho scelto di stare  vicino alle famiglie  che stavano
perdendo la casa. Per riprovarci avrei dovuto pagare, ma non avevo soldi   perchè ero
disoccupata".  -  Qualche tempo dopo viene assunta in una cooperativa che fa le puli-
zie nei supermercati.  A febbraio dello scorso anno l'impresa chiude e tutti i lavoratori 
rimangono senza impiego. Il decreto che le intima di andarsene risale allo stesso mese,
anche se rimane in standby fino al 15 gennaio di quest'anno.  Emesso sotto il governo 
precedente, notificato con il nuovo: un'inquietante continuità.   "Il provvedimento di
allontanamento - spiega l'avvocato Francesco Romeo, che difende la donna - è basato
su denunce mai tradotte in sentenze, nè tantomeno in processi. Queste dimostrerebbe-
ro una mancanza di integrazione nella società italiana. Un ragionamento tautologico
che nasconde un sostrato di violenza. La violenza non riguarda solo il processo pena-
le, le condanne, gli arresti, ma anche queste misure amministrative che impongono
la rottura di legami e relazioni costruite con fatica".
Madalina tiene a sottolineare che tutte le denunce ricevute riguardano la sua attività
politica di difesa dei diritti delle persone senza casa. Nessun interesse individuale die-
tro quelle azioni. "Non è Madalina a essere messa sotto accusa, ma l'attivista. Voglio-
no spaventare tutti gli stranieri che lottano - afferma - Per questo  è importante  che 
la risposta sia di solidarietà e non di paura. Venerdì primo febbraio faremo un'assem-
blea nell'occupazione di via Casal Boccone 112".   Accanto a lei siede Debora, uns don-
na romana che la guarda e annuisce. "Sei anni fa venivo fuori da una separazione - di-
ce senza riuscire a trattenere le lacrime - Ero finita per strada. Incontrai Madalina e 
le spiegai la situazione. Non ci conoscevamo, ma mi invitò a stare da lei. Da allora vi-
viamo insieme, anche adesso che ho un nuovo fidanzato. Siamo grandi amiche".  
Integrazione è un concetto ambiguo. Dignità no.

Lucianone