3 gennaio 2017 - lunedì 3rd January / Monday visione post - 8
ROMA - Migranti
Accordo al Viminale: migranti, rimpatri e piano anti rivolte
Le nuove disposizioni del capo della polizia Gabrielli. Modifiche al reato di clandestinità
per rimpatri più veloci. La vita difficile di chi è costretto a vivere per mesi nei centri di
accoglienza
M5S - Grillo
Sì al Nuovo codice etico: "Con avviso di garanzia dimissioni facoltative"
Grillo: balle da giornali e tv / Addirittura proposta Giuria popolare contro
le 'balle' di giornali e tv
TURCHIA - Istanbul / Attentato di Capodanno
"Il killer è kirghizo", anzi no: nel caos l'inchiesta sulla strage
L'unica certezza è che l'attentatore è un miliziano addestrato, forse arrivato dalla
Siria. Rilasciato l'uomo che assomigliava alla foto diffusa il primo giorno.
SPAGNA - Barcellona / Lo studente scomparso
Ritrovato lo studente di Albisola scomparso a Barcellona
Era ricoverato in un ospedale della città spagnola. Ha riabbracciato il fratello e la madre.
"Adesso torniamo a casa" le sue prime parole. Avrebbe subito un'aggressione nella
notte di Capodanno.
Lucianone
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domenica 1 gennaio 2017
sport - calcio / Serie B - 20^ giornata 2016/17
1 gennaio 2017 - domenica 1st January / Sunday visione post - 23
RISULTATI delle partite
Pisa 0 Ascoli 1 Avellino 3 Brescia 2 Carpi 1 Cesena 3
Spezia 0 Bari 1 Salernitana 2 Pro Vercelli 1 Verona H. 1 Trapani 1
Frosinone 3 Perugia 1 Spal 4 Vicenza 2 Entella 4
Benevento 2 Latina 1 Ternana 0 Cittadella 0 Novara 1
Il commento
Era prevedibile: le squadre che si alterneranno alla vetta del campionato saranno
le due pronosticate dall'inizio le più papabili per la conquista dei posti a disposi-
zione per la Serie A, cioè HellasVerona e Frosinone. E per loro si tratterebbe di
una risalita alla massima serie. Dunque sembra tutto calcolato: ai momenti di
rilassatezza del team di Pecchia, fanno subito seguito e riscontro gli scatti imme-
diati della squadra laziale. E così si alternano al comando. Fino alla fine? Con
tutta probabilità, sì.
Le altre squadre che sembrano più attrezzate per ambire al terzo posto sono, a
mio giudizio, solo tre: Carpi, Spal, Perugia. E tra queste vedo molto bene per il
rush finale dei play off, la squadra ferrarese che per ora è anche molto motivata.
Ma c'è ancora tutto il percorso di ritorno... Intanto vediamo come termina l'andata!
Dimenticavo: grandi complimenti vanno fatti a questo Vicenza che è risalito dal fon-
do classifica in neppure un mese, oltretutto vincendo anche i due derby (veneti) e to-
gliendosi dunque una bella soddisfazione. Sembrava spacciato poche settimane fa, e
guarda adesso che balzo in questa pazza classifica, dove il Cittadella stesso sta invece
perdendo posizioni su posizioni. Per la stessa classifica VEDERE il prossimo post de-
dicato alla serie B.
- Luciano Finesso -
Lucianone
RISULTATI delle partite
Pisa 0 Ascoli 1 Avellino 3 Brescia 2 Carpi 1 Cesena 3
Spezia 0 Bari 1 Salernitana 2 Pro Vercelli 1 Verona H. 1 Trapani 1
Frosinone 3 Perugia 1 Spal 4 Vicenza 2 Entella 4
Benevento 2 Latina 1 Ternana 0 Cittadella 0 Novara 1
Era prevedibile: le squadre che si alterneranno alla vetta del campionato saranno
le due pronosticate dall'inizio le più papabili per la conquista dei posti a disposi-
zione per la Serie A, cioè HellasVerona e Frosinone. E per loro si tratterebbe di
una risalita alla massima serie. Dunque sembra tutto calcolato: ai momenti di
rilassatezza del team di Pecchia, fanno subito seguito e riscontro gli scatti imme-
diati della squadra laziale. E così si alternano al comando. Fino alla fine? Con
tutta probabilità, sì.
Le altre squadre che sembrano più attrezzate per ambire al terzo posto sono, a
mio giudizio, solo tre: Carpi, Spal, Perugia. E tra queste vedo molto bene per il
rush finale dei play off, la squadra ferrarese che per ora è anche molto motivata.
Ma c'è ancora tutto il percorso di ritorno... Intanto vediamo come termina l'andata!
Dimenticavo: grandi complimenti vanno fatti a questo Vicenza che è risalito dal fon-
do classifica in neppure un mese, oltretutto vincendo anche i due derby (veneti) e to-
gliendosi dunque una bella soddisfazione. Sembrava spacciato poche settimane fa, e
guarda adesso che balzo in questa pazza classifica, dove il Cittadella stesso sta invece
perdendo posizioni su posizioni. Per la stessa classifica VEDERE il prossimo post de-
dicato alla serie B.
- Luciano Finesso -
Lucianone
Spettacoli / CINEMA - "Le regole del mercato": nel vortice della crisi
1 gennaio 2017 - domenica 1st January / Sunday visione post - 14
(da la Repubblica - 29 ottobre 2015 - Al cinema / Roberto Nepoti)
La crisi economica e le sue ricadute sulla vita delle persone sono state affrontate nei
film con un approccio, a dir poco, timido. In Italia, generalmente, si è preferita la
forma della commedia, inventandosi soluzioni più o meno improbabili e consolato-
rie. Anche il cinema di lingua francese ha preso tempo prima di rappresentare la
crisi, la disoccupazione, le umiliazioni quotidiane che oggi infestano il mondo del
lavoro: quando lo ha fatto, però, ha prodotto alcuni titoli importanti come Due
giorni, una notte dei fratelli Dardenne, Tutti i nostri desideri di Philippe Lioret e
ora questo magnifico La legge del mercato, in concorso al Festival di Cannes dove
Vincent Lindon ha vinto una sacrosanta Palma come miglior attore protagonista.
Cinquantenne disoccupato con responsabilità familiari (il figlio ha un handicap
fisico) Thierry dura a trovare un impiego. Da mesi sostiene colloqui via Skype,
talvolta umilianti e sottomessi a regole indecifrabili; ma senza risultato. Frattan-
to si vede costretto a mettere in vendita, per poche migliaia di euro, la casetta mo-
bile di famiglia; neppure questo, però, è facile: anche i potenziali acquirenti sono
poveri e contrattano fino all'ultimo soldo. Per rilassarsi, frequenta un corso di
danza e balla, a casa, con la moglie e il loro ragazzo. Tuttavia il viso di Lindon è
loquace nell'esprimere la frustrazione e lo scoramento del personaggio. Che, a
un certo punto, ritroviamo - giacca e cravatta - come sorvegliante in un ipermer-
cato. Qui sembra che Thierry abbia risolto il problema (può chiedere una picco-
la somma alla banca, che ora gliela concede, ha di nuovo un suo nuovo status so-
ciale...); e invece, è proprio ora che comincia il peggio.
Costretto a occuparsi dei poveracci che rubacchiano (teppistelli, ma anche vec-
chietti smarriti che non arrivano alla fine del mese), si trova quasi subito alle
prese con un dilemma morale. Tanto più, e tanto peggio, perchè sa che le picco-
le trasgressioni riguardano meno il pubblico che il personale alle casse. La pro-
prietà, infatti, vuole tagliare teste, per aggirare le regole, spia i dipendenti con
le stesse telecamere di sorveglianza non aspettando altro che un passo falso di
quella povera gente (buoni spesa non gettati, tessera-punti usata a proprio fa-
vore...) per poterla licenziare. E' il caso, tra gli altri, di una matura cassiera di
lungo corso. - Senza esagerazioni nè sottolineature melodrammatiche, Brizè
racconta un'amarissima storia di declassamento sociale che tocca temi sensibi-
li attraverso un personaggio immaginario, però rappresentato in modo da sem-
brare perfettamente plausibile. Un pò come la Sandra del citato Due giorni,
una notte, alla quale rimanda la scelta finale di Thierry, presa all'insegna della
dignità e del rispetto di sè. Il cinema dei Dardenne è evocato non solo nei conte-
nuti, ma anche nello stile della regia di Brizè: lunghi piani-sequenza, inquadra-
ture ravvicinate, riprese in semi-soggettiva. Per rendere il tutto più verosimile,
e crudele, il cineasta è ricorso alla macchina da presa di uno specialista del do-
cumentario, Eric Dumont, e ha circondato Lindon di un coro di attori non pro-
fessionisti che interpretano più o meno se stessi.
Lucianone
(da la Repubblica - 29 ottobre 2015 - Al cinema / Roberto Nepoti)
La crisi economica e le sue ricadute sulla vita delle persone sono state affrontate nei
film con un approccio, a dir poco, timido. In Italia, generalmente, si è preferita la
forma della commedia, inventandosi soluzioni più o meno improbabili e consolato-
rie. Anche il cinema di lingua francese ha preso tempo prima di rappresentare la
crisi, la disoccupazione, le umiliazioni quotidiane che oggi infestano il mondo del
lavoro: quando lo ha fatto, però, ha prodotto alcuni titoli importanti come Due
giorni, una notte dei fratelli Dardenne, Tutti i nostri desideri di Philippe Lioret e
ora questo magnifico La legge del mercato, in concorso al Festival di Cannes dove
Vincent Lindon ha vinto una sacrosanta Palma come miglior attore protagonista.
Cinquantenne disoccupato con responsabilità familiari (il figlio ha un handicap
fisico) Thierry dura a trovare un impiego. Da mesi sostiene colloqui via Skype,
talvolta umilianti e sottomessi a regole indecifrabili; ma senza risultato. Frattan-
to si vede costretto a mettere in vendita, per poche migliaia di euro, la casetta mo-
bile di famiglia; neppure questo, però, è facile: anche i potenziali acquirenti sono
poveri e contrattano fino all'ultimo soldo. Per rilassarsi, frequenta un corso di
danza e balla, a casa, con la moglie e il loro ragazzo. Tuttavia il viso di Lindon è
loquace nell'esprimere la frustrazione e lo scoramento del personaggio. Che, a
un certo punto, ritroviamo - giacca e cravatta - come sorvegliante in un ipermer-
cato. Qui sembra che Thierry abbia risolto il problema (può chiedere una picco-
la somma alla banca, che ora gliela concede, ha di nuovo un suo nuovo status so-
ciale...); e invece, è proprio ora che comincia il peggio.
Costretto a occuparsi dei poveracci che rubacchiano (teppistelli, ma anche vec-
chietti smarriti che non arrivano alla fine del mese), si trova quasi subito alle
prese con un dilemma morale. Tanto più, e tanto peggio, perchè sa che le picco-
le trasgressioni riguardano meno il pubblico che il personale alle casse. La pro-
prietà, infatti, vuole tagliare teste, per aggirare le regole, spia i dipendenti con
le stesse telecamere di sorveglianza non aspettando altro che un passo falso di
quella povera gente (buoni spesa non gettati, tessera-punti usata a proprio fa-
vore...) per poterla licenziare. E' il caso, tra gli altri, di una matura cassiera di
lungo corso. - Senza esagerazioni nè sottolineature melodrammatiche, Brizè
racconta un'amarissima storia di declassamento sociale che tocca temi sensibi-
li attraverso un personaggio immaginario, però rappresentato in modo da sem-
brare perfettamente plausibile. Un pò come la Sandra del citato Due giorni,
una notte, alla quale rimanda la scelta finale di Thierry, presa all'insegna della
dignità e del rispetto di sè. Il cinema dei Dardenne è evocato non solo nei conte-
nuti, ma anche nello stile della regia di Brizè: lunghi piani-sequenza, inquadra-
ture ravvicinate, riprese in semi-soggettiva. Per rendere il tutto più verosimile,
e crudele, il cineasta è ricorso alla macchina da presa di uno specialista del do-
cumentario, Eric Dumont, e ha circondato Lindon di un coro di attori non pro-
fessionisti che interpretano più o meno se stessi.
Lucianone
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