23 agosto '17 - mercoledì 23rd August / Wednesday visionepost - 14 A proposito dei maschi che uccidono la donna amata (?) perchè non sanno accettare "la frustrazione della perdita", viene da domandarsi, per esteso, quali perdite, quali sconfitte, quali limitazioni della felicità, quali decurtazioni delle aspettative è dispo- sto ad accettare, non solamente sul piano sessuale o affettivo, ognuno di questi bam- bocci assassini; e non solamente loro. In una società tendenzialmente no-limits tro- varsi di fronte al limite, per giunta il proprio limite, rende pazzi. In questo senso la fragilità dei giovani maschi - la loro enorme difficoltà a padroneg- giare la sconfitta e il rifiuto, e da lì ripartire più calibrati e più saggi - sembra il pa- radigma della fragilità di una società intera. Negli Usa l'ossessione (ridicola) del win- ner e del looser, il vincente e il perdente, come sole parti in commedia, non sembra a- vere generato benessere mentale: il consumo di psicofarmaci, laggiù, è semplicemen- te abnorme. Per correre ai ripari bisognerebbe organizzare, oltre a quelli benemeriti di danza, lkebana, cucina e affini, dei corsi di sconfitta. Forse già esistono. Le femmi- ne, comunque, come docenti paiono meglio attrezzate. I millenni le hanno rese più resilienti, più avvezze alla sconfitta, e dunque, vedi il paradosso , alla lunga più vin- centi dei maschi. (Da la Repubblica - 3 agosto '17 - L'amaca / Michele Serra) Lucianone