lunedì 2 settembre 2013

Sport - Tennis / US OPEN - New York

2 settembre '13 - lunedì         2nd September / Monday                     visioni post - 18

Roberta Vinci è nei quarti di finale
dello Us Open per il 2° anno consecutivo
Ha battuto la giovane emergente Camila Giorgi, che domenica
aveva sconfitto l'ex numero 1 Wozniacki ed era volata agli ottavi.
Ma l'esperienza della Vinci ha avuto la meglio sulla giovane Ca-
la (21 anni e numero 136 della classifica Wta).

Ultim'ora
La Vinci, in doppio con Errani, batte Flavia Pennetta e
la spagnola Medina Garrigues con punteggio 6-1, 7-5.
Al prossimo turno è probabile il duello di Errani-Vinci con le sorelle Williams
E' stato sospeso (per pioggia) il match tra Pennetta e Halep sul 6-2 4-5, 30-40
Alla ripresa della gara, dopo quattro ore e mezzo di pausa, al Flushing Meadows,
la nostra Flavia va in vantaggio e alla fine supera la rumena, conquistando per
la quarta volta i quarti di finale a New York, agli Us Open.
Ai quarti la Pennetta se la dovrà vedere con Roberta Vinci. E godiamoci un altro
derby tutto italiano. Avanti ragazze, vinca la migliore! Tanto è sempre italiana!


Vinci e Pennetta, sorrisi americani

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o m m e n t o
                                                                                              (di Lucianone)

Abbiamo tre grandi tenniste in Italia, ce le invidiano senz'altro.
Così come nel nuoto abbiamo la fortissima Pellegrini, peccato
solo lei in questo sport acquatico, ma diciamo che Fede fa per
tre (fisico e resistenza).  Ma tornando alle nostr tre stars del
tennis, ora la rivalità tra loro si è rilevata vincente. Come le
americane o le russe, adesso vediamo anche loro sfidarsi in
derby appassionanti, addirittura incantevoli, e vinca la miglio-
re! Questa volta è toccato perdere alla Pennetta ma , guarda
caso la sua compagna di doppio non aveva un nome italiano!
W le nostre ragazze del tennis! Ma grazie anche al tecnico
Barazzutti, grande ex tennista azzurro. 

Lucianone

Altre riflessioni - La politica delle promesse (ai milioni di fessi)

2 settembre '13 - lunedì           2nd September / Monday                   visioni post - 12

(da 'il VENERDI' di Repubblica - 30 agosto '13 - da Contromano di
Curzio Maltese)
Noi, milioni di fessi, che sapremmo
spiegare cosa deve fare la politica
Quando non è troppo impegnato a dibattere sui salvacondotti a Berlusconi
e sulle nuove tasse, il governo delle larghe intese potrebbe dirci a che punto
siamo con i tagli ai costi della politica. A occhio e croce, mi pare non si sia
fatto ancora nulla di serio. Eppure non si parlava d'altro in campagna elet-
torale, subito dopo il voto e alla nascita del governo.   Letta in Parlamento 
ha sventolato grandi promesse. E allora? Il finanziamento ai partiti è sem-
pre quello, anche se giurano che un giorno sarà ridotto. Di dimezzare il nu-
mero e gli stipendi dei parlamentari se ne parlerà un domani. Sui salari dei 
dipendenti delle Camere, dagli 8.000 euro netti degli stenografi in giù, pa-
re invece si calerà una scure terribile: meno tre per cento addirittura. I ta-
gli agli emolumenti dei manager pubblici, i più alti del mondo, sono stati
bloccati. - Gli enti locali in compenso continuano a buttare soldi dalla fi-
nestra. L'ultimo scandaloso esempio sono i 4 milioni di euro regalati dal-
la fallimentare regione Campania all'amico Brunetta, per organizzare fe-
sticciole a Ravello. L'abolizione delle province, cui di cuore  mi sentirei
di aggiungere l'eliminazione delle regioni, è sempre in alto mare. 
Come anche la riforma della legge elettorale, al posto del Porcellum che
pure fa schifo a tutti da anni. Perfino il rivoluzionario Beppe Grillo  ha
scoperto alla fine che il Porcellum non è poi così male, soprattutto per i
leader padroni che nominano i servi in lista, e si può  tornare  a  votare 
con le liste bloccate. Poi, se vince lui, naturalmente la cambierà. Come 
del resto avevano già promesso destra e sinistra. Tutta gente di saldi principi. 
Da cittadino italiano di lungo corso, dovrei essere abituato a essere preso
per i fondelli dalla nostra cara classe dirigente.  Eppure, essendo probabil-
mente un fesso in buona fede, continuo a indignarmi.  E mentre metto da
parte i soldi per pagare l'Imu sulla prima e unica casa, in teoria di proprie-
tà della banca dalla quale cerco di riscattarla, l'indignazione aumenta.
Sarebbe bello che un giorno uno di noi, milioni di fessi, fosse invitato in
Parlamento a parlare di questi temi. A fare un discorso semplice sulle ri-
forme della politica che in teoria avrebbero il cento per cento delle mag-
gioranza, da Berlusconi all'ultimo grillino, passando per le cento anime
del Pd, ma non riescono mai a diventare realtà.   Così, per togliersi una
soddisfazione. Sono sicuro che l'intero Parlamento si alzerà ad applau-
dire. Poi, dal giorno dopo, si torna a rubare.

Lucianone