LA RASSEGNA STAMPA
è intrisa di sangue, di quello di 12 francesi, vittime del terrorismo cieco, feroce,
furioso, sempre più impazzito, incontrollato e incontrollabile, Un mondo come
quello attuale non lo si era mai VISTO. Tutto ormai è possibile, tutto può succe-
dere. Non bastano videocamere piazzate in tutte le strade e le case del mondo.
Stiamo vivendo un tempo assurdo, assurdamente imprigionato nella violenza,
nelle guerre, nella disperazione. E' difficile trovare angoli di pace, di armonia
o di semplice tranquillità. Tutto si fa duro, ignoto nella sua violenza quotidiana,
che sia disoccupazione o povertà dilaganti, o che sia terrorismo improvviso e
sterminatore.
Questo è il mio commento pensando a quelle 12 vite spezzate dai kalashnikov
assassini, e pensando a come poter reagire... Intanto prendiamo quei killer il
più presto possibile.
(L u c i a n o n e)
FRANCIA - Parigi
Strage Charlie, caccia ai terroristi: braccati nella foresta vicino a Parigi.
Identificati i due killer: sono fratelli reduci dalla Siria.
A dar retta ai media francesi l’identikit del commando qaedista di rue Nicolas Appert -l’inventore riconosciuto del cibo in scatola- è già completo: due fratelli franco-algerini di 32 e 34 anni, Said e Cherif Kouachi, e un ragazzino con loro, un diciottenne «senza fissa dimora» che avrebbe fatto da autista. Ma è un convulso inseguirsi di voci nella notte francese, con il ministero dell’Interno che continua a mantenere una linea di assoluta prudenza. Un vero comunicato stampa viene puntualmente annunciato e poi rinviato.
La confusione è confermata anche dagli aggettivi. Che i tre sospetti siano stati «localizzati», ad esempio, vuol dire poco o nulla, come scarso significato può avere la notizia che sono stati anche «identificati». Di sicuro c’è che gli sforzi della polizia francese, con l’impiego massiccio di reparti speciali, si stanno tutti concentrando nella zona di Reims, al Nord Est, nelle terre dello Champagne. Le stesse tv americane seguono il blitz minuto per minuto, la Nbc è arrivata a parlare di operazione conclusa con la morte di uno degli attentatori e gli altri due agli arresti, mentre più cauta resta la Cnn.
Interessanti risultano i primi particolari che arrivano dalle scarne biografie di quei tre. Secondo Liberation i due fratelli franco-algerini sarebbero freschi reduci da un viaggio in Siria, probabilmente nelle aree controllate dal Califfato. Sempre Liberation aggiunge che i due fratelli sono nati e vissuti a Gennevilliers, uno di quegli sterminati sobborghi a Nord di Parigi, nell’Haute de Seine, dove il disagio e le rivolte sono cresciuti in questi anni, fino a diventare terreno di coltura anche del terrorismo islamico.
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