venerdì 27 marzo 2020

SCIENZE / Coronavirus - Il destino dei pipistrelli untori a causa nostra

27  marzo '20 - venerdì                           27th March / Friday                               visione post - 15

(da il Venerdì di Repubblica - 14 febbraio '20 - Scienze/animali - di Alex Saragosa)
Cos'ha in comune N-CoV 2019, il coronavirus cinese, con quelli  di patologie  come Sars,
Ebola, Hendra e Nipah apparse negli ultimi vent'anni? Erano tutti ospiti abituali di alcune po-
polazioni di pipistrelli, passati poi direttamente  o  attraverso altre specie, agli umani. Strano
destino quello dei chirotteri: per millenni simbolo del male, per l'inquietante aspetto da topi
volanti e le sospette abitudini notturne, ora che finalmente li si considerava innocui, persino
utili, ecco che vengono additati come untori globali.
Macellati e mangiati
"Siamo subissati di telefonate di persone terrorizzate che, trovando in casa un pipistrello, temono
senza ragione il contagio" dice Danilo Russo, docente di Ecologia al Dipartimento di agraria del-
la Federico II di Napoli, uno dei masimi esperti italiani di chirotteri.  "I pipistrelli non hanno col-
pe: siamo noi a esserci cercati i guai. Anzitutto distruggendo il loro ambiente: in Australia il virus Hendra è passato dalle volpi volanti (pipistrelli frugivori) ai cavalli e poi all'uomo, perchè i pipi-
strelli sono stati costretti dal taglio della foresta a nutrirsi nei giardini urbani. L'asiatico Nipah in-
vece, è diventato un patogeno umano dopo che nella giungla abitata dai pipistrelli sono stati inse-
diati allevamenti di maiali. E, infine, nel caso di Ebola, Sars e N-CoV 2019, il passaggio  del vi-
rus è nato dal fatto che i pipistrelli vengono cacciati, messi in gabbia con altri animali e macellati
senza regole igieniche in mercati pieni di gente".
In Europa, vivono 45 specie di pipistrello - inclusi i "ferro di cavallo" venduti nei mercati cinesi -
che, come tanta altra fauna selvatica, ospitano coronavirus non patogeni. Ma da noi non ci sono
mai state epidemie perchè nessuno si sogna  di catturare i pipistrelli e di mangiarli, che è quello
che fa passare i virus nella nostra specie.  "E' vero però che questi animali fanno da serbatoio per
diversi tipi di virus ospitandoli senza ammalarsi. Dipende dalle loro caratteristiche uniche, a par-
tire dal fatto che sono i soli mammiferi in grado di volare in modo attivo, sbattendo le ali".  E il
volo si è rivelato una strategia di enorme successo: diffusi ovunque nel mondo, Poli esclusi, og-
gi i chirotteri comprendono 1400 specie, secondi fra i mammiferi solo ai roditori.
Volo perfetto e sonar
"Gli antenati dei pipipistrelli probabilmente erano specie insettivore arboricole che planavano
di albero in albero, grazie a una membrana che connetteva gli arti. Visto che gli uccelli preda-
tori presidiavano il cielo di giorno, quei proto-pipistrelli si sono specializzati nella cattura de-
gli insetti notturni. Hanno alleggerito lo scheletro, riducendo gli arti posteriori, e  creato  un
nuovo tipo di ala, fatta di pelle tesa  fra lunghissime dita anteriori, più mobile e flessibile di
quella degli uccelli: meno adatta al volo planato, ma molto manovrabile, perfetta per cattu-
rare insetti volanti. Così i chirotteri compiono scatti, curve, inversioni in spazi ridottissimi,
e possono persino restare sospesi in aria. Questa abilità è alla base della leggenda secondo
cui si attaccano ai capelli: la realtà è che  non temono  di sfiorare gli ostacoli, umani com-
presi, grazie al loro perfetto controllo del volo".   La loro arma segreta  è il sonar: "I pipi-
strelli insettivori emettono raffiche di ultrasuoni e percependone l'eco, incluse le distorsio-
ni prodotte dal movimento e dalle caratteristiche della superficie raggiunta, calcolano - a
metri di distanza e nel buio - tipo, massa, direzione  e  velocità  di prede piccole come le
zanzare. E il sonar non serve solo per cacciare: i pipistrelli si muovono per chilometri ogni
notte, tornando poi all'alba alla loro grotta, o alla loro cavità in un albero, seguendo "map-
pe sonore" del terreno, memorizzate all'andata. Qualcuno, come la nottola minore, riesce
persino  a migrare ogni anno per 1500 chilometri fra Italia e Polonia".
Sterminatori di insetti
Tutto questo volare, però, non è gratis: i pipistrelli devono produrre energia a tassi 3-5
volte superiori a quella di mammiferi di pari taglia.  E, pesando in genere  solo  poche
decine di grammi, perdono anche rapidamente calore. "Perciò devono mangiare enor-
mi quantità di insetti: le femmine che allattano fino al 150 per cento del loro peso per
notte". Quando non possono cacciare, di giorno o d'inverno, si attaccano a testa in giù
al soffitto delle cavità, ammassati per tenersi caldi, e per ore o mesi cadono in un tor-
pore che riduce al minimo i loro consumi energetici.
Metabolismo, virus, radicali liberi e immunità
"Passare tanto tempo ammassati favorisce la diffusione di patogeni" spiega Russo.
"In più il loro sistema immunitario ha perso la capacità di usare l'arma finale contro
i virus: lo scatenamento della potente reazione infiammatoria  con cui  tutti gli altri
mammiferi combattono i patogeni. I pipistrelli non la possono usare  perchè il loro
metabolismo accelerato dal volo produce una grande quantità di radicali liberi.
Questi radicali danneggiano il Dna delle cellule producendo frammenti che il siste-
ma immunitario scambia per virus. Nei pipistrelli la confusione accadrebbe di con-
tinuo e le infiammazioni finirebbero col danneggiare i tessuti. Quindi, i virus non
vengono bombardati, ma ne viene soltanto contenuta la diffusione, in una sorta di
patto di convivenza. Una strategia che funziona, visto che vivono anche 30-40 an-
ni.
Ci conviene proteggerli e lasciarli in pace...
Peccato solo che quando i "nuovi" virus dei pipistrelli entrano in noi, in alcuni casi si
adattano all'uomo e fanno sì che il nostro sistema immunitario reagisca in modo mol-
to meno flemmatico, producendo un'infiammazione che spesso fa più danni del pato-
geno stesso. "Evitare questi passaggi sarebbe semplice: Basterebbe lasciare in pace
i pipistrelli e il loro ambiente.  In Italia, per esempio, il taglio  delle foreste mature,
ricche di cavità  negli alberi, minaccia la nottola gigante, il più grande pipistrello eu-
ropeo", conclude Russo. "Inoltre proteggere i chirotteri conviene: i frugivori impol-
linano cinquecento specie di piante, fra cui mango e banano, mentre gli insettivori
fanno risparmiare miliardi in pesticidi: fra 4 e 53 miliardi solo negli Stati Uniti. E
chissà quante malattie ci evitano non facendoci ritrovare quei pesticidi nel piatto.

Lucianone