mercoledì 4 febbraio 2015

Sport - calcio / Serie A - 21^ giornata - 2014/15

4 febbraio '15 - mercoledì           3th February / Wednesday               visione post - 13

Risultati delle partite
Genoa         1     Roma     1    Sassuolo   3     Atalanta   2     Cesena   2    Chievo   1 
Fiorentina   1     Empoli   1     Inter         1     Cagliari    1     Lazio     1     Napoli    2

Palermo      2     Torino          5     Udinese     0     Milan    3
Verona H.   1     Sampdoria   1      Juventus   0     Parma   1

Classifica
JUVENTUS   50  /   Roma   43  /   Napoli   39  /   Lazio, Sampdoria   34  /   Fiorentina  32  /
Palermo   30  /   Milan, Genoa   29  /   Torino, Sassuolo, Udinese   28  /   Inter   26  /
Verona H.   24  /   Atalanta   23  /   Empoli   20  /   Cagliari   19  /  Chievo   18  /
Cesena   15  /   Parma   9



Lucianone

Riflessioni / ricerche - SUI REGIMI AUTORITARI, partendo da due ottimi film

4 febbraio '15 - mercoledì         4th February / Wednesday                    visione post - 8

Il finto liberalismo dei regimi autoritari

(da 'la Repubblica' -  8/11/'14 -  di Ian Buruma)
L'epoca in cui viviamo viene spesso riflessa con particolare chiarezza dallo specchio
dell'arte. Molto si è scritto sulla Russia e la Cina post-comunista, ma due recenti film: 
Il tocco del peccato di Jia Zhangke (Cina, 2013) e Leviathan di Andrey Zvyagintsev
(Russia, 2014), fotografano il panorama sociale  e  politico di questi Paesi  meglio
di qualsiasi scritto che mi sia capitato di leggere.
Il film di Jia è suddiviso in episodi ispirati per lo più a recenti fatti di cronaca. 
Leviathan ha come protagonista un brav'uomo che vede la propria esistenza devastata
dal sindaco della città, spalleggiato dalla chiesa ortodossa russa e da una magistratura 
corrotta.
Le due opere sono inoltre accomunate dal ruolo che in esse giocano la casa e il mercato
immobiliare.  In questa nuova Cina, dove il Partito comunista cinese  (Ccp)  continua a
governare ma le idee di Karl Marx sono morte e sepolte quanto lo sono in Russia, tutto
è in vendita: persino i simboli del passato maoista. Non è una coincidenza che case e im-
mobili rivestono un ruolo importante in entrambi i film. -   Nelle società mafiose la pro-
prietà, l'edificazione e i terreni rappresentano una moneta diffusa nello scambio di pote-
ri. - Il fatto che, a differenza del Ccp, il partito di Putin (Russia Unita) non rivendichi al-
cuna ideologia marxista  è  irrilevante: i due governi operano infatti  secondo  modalità
analoghe.
Il partito di Putin è stato eletto in Russia, così come il Partito per la giustizia e lo sviluppo
del presidente Recep Tayyip Erdogan è stato eletto in Turchia, quello del primo ministro
Viktor Orbàn - il Fidesz - in Ungheria e il regime militare del presidente Abdel Fattah el-
Sisi è stato eletto in Egitto. Il Ccp non fu mai eletto, ma anche q uesto particolare è per lo
più irrilevante. Tutti questi governi sono accomunati dalla fusione tra impresa capitalisti-
ca e autoritarismo politico. - Tale modello politico oggi è considerato, forse a ragione, un
serio rivale delle democrazie liberali di stile americano. Tuttavia durante la Guerra fredda
il capitalismo autoritario che di solito accompagnava i regimi militari era anti-comunista 
e si schierava decisamente dalla parte dell'America. Il dittatore sudcoreano Park Chung-
hee, padre dell'attuale presidente Park Geun-bye, fu per molti aspetti un pioniere del tipo
di società che oggi vediamo in Cina e in Russia. E altrettanto si potrebbe dire del generale
cileno Augusto Pinochet. 
Poichè nei client state dell'America la fine delle dittature ha coinciso più o meno con la fi-
ne della Guerra Fredda, quando sono state sostituite da democrazie liberali, molti si sono
lasciati cullare dalla rassicurante convinzione che democrazia liberale e capitalismo avreb-
bero finito per confluire spontaneamente  (inevitabilmente, persino) ovunque.  La libertà
politica fa bene agli affari, e viceversa. 
Questo grande mito del ventesimo secolo è stato ormai infranto. All'inizio dell'anno Orbàn
ha affermato che la democrazia liberale non rappresenta più un modello attuabile, e ha ci-
tato Cina e Russia come Paesi di maggior successo - non per motivi ideologici, bensì perchè
egli ritiene che nel mondo di oggi siano più competitivi.  Esistono naturalmente motivi per
dubitarne.  L'economia russa dipende troppo dal petrolio  e  da altre risorse naturali, e in
una crisi economica la legittimità del sistema monopartitico cinese potrebbe venire rapida-
mente meno. Inoltre, la consuetudine con cui  i regimi illiberali  piegano la legge ai propri
fini non ispirerà la fiducia degli investitori - per lo meno non nel lungo periodo.
Eppure le società che Leviathan e Il Tocco del peccato descrivono così aspramente conti-
nuano per ora ad apparire un modello valido per molti di coloro che si dicono delusi dal-
la stagnazione economica europea e la disfunzionalità politica americana. Gli uomini d'af- 
fare, gli artisti  e gli architetti occidentali, così come altri  che  hanno  bisogno  di  grandi 
quantità di denaro per realizzare progetti costosi, amano lavorare per i regimi autoritari 
che "realizzano fatti concreti".  E i pensatori illiberali, tanto dell'estrema destra  che del-
l'estrema sinistra, ammirano i dittatori in grado di tener testa all'America.  
I governanti della Cina sono forse meno sicuri rispetto a Putin. O forse Putin è semplice-
mente più astuto.     E' improbabile che i suoi seguaci in Russia vadano a vedere, e ancor
meno siano influenzati. da un'opera così indipendente, mentre questo spaccato di libera
espressione russa  potrebbe convincere  gli stranieri che nella democrazia autoritaria di 
Putin sopravvive un pò di liberalismo. Almeno sino a quando anche questa illusione non
sarà infranta. 
 (Traduzione di Marzia Porta)

 Lucianone