giovedì 6 dicembre 2012

L'opinione del giovedì - 'Qualcosa lentamente da qualche parte si muove'

6 novembre 2012 - giovedì    6th November / Thursday

L'0pinione del Giovedì
di Lucianone

Qualcosa lentamente... si muove
Per capire quel che sta accadendo nel mondo della politica e dell'economia
in questo ultimo periodo di fine novembre e primi dicembre, sono ricorso a
un'espressione tipica dei titoli  delle opere dello scrittore austriaco Peter
Handke, titoli lunghi ma ugualmente esplicativi. Le atmosfere tipiche del
Natale che si avvicina sono in Italia quest'anno parecchio tristi e per cer-
te famiglie senz'altro cupe, per la condizione di vera e spesso quasi totale
povertà cui questa crisi ha portato. Non va meglio in Paesi del sud Europa
tipo Spagna, Portogallo, Francia e soprattutto Grecia, la prima ad essere
pesantemente colpita dalla crisi economica portataci dalle grandi finanze 
internazionali (in primis da quelle americane di Wall Street) insieme alle
banche e alle società dei rating.  L'Italia, che fino a più di un mese fa era
nella situazione  più critica, vicino a quella greca, è oggi in condizioni un
pò  più sollevate, cioè si è leggermente ripresa, tirandosi  qualche metro
indietro rispetto al limite della sponda del baratro e sul precipizio in cui
stava, vedi appunto Grecia, precipitando.
Qualcosa, a livello sociale, si muove  ed era  prevedibile, sotto la spinta
del movimento 5 stelle di Grillo, dietro la rabbia dei cittadini per i costi
(e non più solo il costo) della politica.    E poi si sono formate delle liste
civiche che possono espandersi, allargarsi per formare nuovi movimenti,
formati da giovani, che potrebbero avere uno sbocco politico più delinea-
to nel futuro non tanto lontano.
Qualcosa, a livello politico, si muove e anzi si è già mosso a sinistra per
merito soprattutto del partito Pd del segretario Bersani, che ha in modo
molto democratico aperto lo spazio per delle primarie, in cui si sono con-
frontati ben 5 contendenti finali di varie correnti della sinistra. Non era
mai successo a questo livello in Italia, che in questo si è avvicinata molto
al modello statunitense. La sinistra del Pd è sempre più vicina anche alla
forma della socialdemocrazia dei Paesi europei nordici, e ciò fa ben spe-
rare per il bene comune del nostro Paese.
E nel centro-destra, sempre a livello politico, che cosa si vede di nuovo?
Poco o niente, o perlomeno non esiste un Renzi di destra che muova un
pò le acque di un partito stagnante e in decomposizione come il Pdl o in
zona Lega qualcosa di diverso dal solito Maroni, che ormai sembra aver
definitivamente preso il posto di Bossi e soci (o famiglia come si vuole).
E il pericolo poi è che Alfano  si eclissi sempre più  non riuscendo a im-
porsi al suo boss Silvio che ha pressochè messo il veto alle primarie nel
centro-destra (con disperazione della Meloni) e minaccia un giorno  sì
e un giorno no di rientrare nall'agone politico.    E così Berlusconi non
aiuta certo il suo partito a rinnovarsi o svecchiarsi, ma anzi impone per
ora la sua presenza, non pensando  che un suo ritorno politico  sarebbe
un disastro per l'Italia e non solo, dopo quello che già aveva combinato
dopo aver promesso mari e monti per circa 20 anni (persi nel nulla).
Dunque qualcosa si muove da qualche parte lentamente, ma per ora solo
a sinistra dell'equatore. Poi quel che di positivo sembrava dovesse porta-
re Grillo con il suo movimento, si sta adesso dimostrando un flop, in quan-
to si vede poca democrazia da quella parte, dove il capo Grillo è sempre
più simile a un capo Bossi, cioè "fasso tutto me", "ho sempre ragione io",
"chi non è d'accordo se ne vada via" e avanti così... ma è proprio il modo
per non andare da nessuna parte. Lo sappiamo bene quel che è successo
con la Lega di Bossi, capo indiscusso:  ora Maroni deve ricucire da tutte
le parti.
Continua...to be continued...