venerdì 11 ottobre 2013

Riflessioni - Sulla politica che viene dal web/grillismo

12 ottobre '13 - venerdì           12th October / Friday

Mai vista tanta stampa ostile ai grillini, dopo l'occupazione tumultuante di
viale Mazzini, le meschinità twittate da Crimi, le minacce  con la bava  alla
bocca contro la "traditrice" De Pin, le urla epuratrici di Grillo contro Floris,
intimidazioni inaudite dai tempi dell'editto bulgaro.
Sono cose brutte, ma imputabili, credo, non alla natura o alle mire politiche
di quel movimento, quanto alla  sesquipedale brutalità, e villania, e ferocia
gratuita, che si assume quando si frequenta troppo il web, o meglio quando
il web non è accompagnato e mediato  anche  da altre fonti e altre frequen-
tazioni (per dire: qualche lettura, cinema? teatro? bocciofila? insomma car-
ne e ossa).
L'ipocrisia che domina il linguaggio politico, e lo corrompe, non è un modello
desiderabile: e anzi, ha svuotato dall'interno le parole della politica, le ha re-
se insignificanti e per questo inudibili. Ma illudersi di ovviare a quell'insigni-
ficanza adottando  quelle frasette sincopate, quella  inimicizia  urlata, quelle 
parole sputate in faccia agli altri, è misero e perdente.   Il web è vasto e po-
tente, ma è anche il luogo dove  la palude della frustrazione  riesce a trave-
stirsi da oceano. Averne fatto il luogo eletto della nuova politica è - almeno
secondo me - il tragico abbaglio del grillismo-casaleggismo.
(da la Repubblica del 6 ottobre '13 - L'AMACA di Michele Serra)

Cultura / Intervista al filosofo Remo Bodei: sui 'confini ormai superati'

12 ottobre '13 - venerdì            12th October / Friday                     visioni post - 41


BODEI: "Noi, poveri postumani schiavi 
delle nuove libertà"
Il filosofo spiega come vivere in un'epoca che ha ormai varcato
tutti i confini: morali, biologici, religiosi e scientifici.

(da la Repubblica - R2Cultura - 6/09/2013 - Franco Marcoaldi)
Pisa
Esistono ancora dei limiti ultimi, invalicabili, che  condizionano  le nostre vite?
Limiti di ordine biologico, morale, religioso, sessuale, ambientale? O siamo en-
trati in un mondo illimitato dove tutto, almeno in apparenza, è possibile? L'inte-
ra modernità è segnata da una violazione  consapevole e inesausta  dei limiti e
dei confini, a cominciare da quelli geografici, continuamente superati nella gran-
de stagione delle scoperte, e delle avventurose spedizioni verso l'ignoto.
Ma oggi siamo entrati in una fase ulteriore e diversa, in cui l'autogoverno della
propria finitezza è un valore apprezzato da singoli individui: non il volano di una
morale condivisa. E il peccato di superbia, commesso da chi sfida la volontà di 
Dio e il suo disegno, non rappresenta più  un freno sufficiente  al contenimento
degli umani appetiti. Oggi sono il desiderio e  la libertà individuale a spingerci
avanti, e lo sviluppo della tecnica si è fatto talmente inarrestabile da prefigura-
re addirittura l'avvento di una società post-umana. 
Da qui l'idea di compiere una perlustrazione a tutto campo, capace di coinvolge-
re scienziati, teologi, psicoanalisti e filosofi. A cpminciare da Remo Bodei, uomo
di grande equilibrio e competenza, capace di offrirci il quadro introduttivo neces-
sario di una questione che mette in gioco i fondamenti stessi del nostro stare al
mondo.
R. BODEI: "Sul muro esterno del tempio di D. elfi, accanto alla più nota frase
'Conosci te stesso', ve n'era un'altra che dice: 'Niente di troppo'.    Nel mondo  
antico, andare oltre i confini stabiliti  dalla divinità è hybris che viene punita:
l'esempio più noto è quello di Icaro. La filosofia classica insiste ull'ideale del-
la medietà, in quanto virtù che squalifica gli estremi per difetto e per eccesso:
est modus in rebus. Per ciascun essere la perfezione è avere un limite. L'infini-
to è un concetto negativo, sinonimo di amorfo, confuso, indistinto".
Marcoaldi  -   "Poi con la modernità cambia tutto".
R. BODEI: "Non si deve avere  una concezione trionfalistica  della modernità
come innovazione pura, come completa rottura dei ponti con il passato, ma
certamente essa ha sfidato molti tabù imposti dalla tradizione, specie quelli
segnati dalla religione cristiana.   Ha cercato di svelare gli arcana naturae,
gli arcana dei e gli arcana imperii. Del resto, che gli uominnon possano
accettare i limiti perchè  segnati  dalla "mala contentezza", lo mostrano 
sia Machiavelli che Hobbes.    Il limite così diventa provvisorio, si sposta 
con noi al pari dell'orizzonte, chiude per aprire. E' fatto per essere oltre-
passato". 
F. Marcoaldi  -  "Ora però sta accadendo qualcosa di ulteriore.  Viene messa 
in discussione l'idea stessa di umano, almeno per come l'abbiamo conosciu-
ta sin qui".
R. BODEI: "Sono in particolare le biotecnologie che mettono in crisi con-
vinzioni, abitudini e idee di durata millenaria. Fin qui è stato ovvio, eviden-
te, che un individuo  viene al mondo  secondo  i vecchi e collaudati metodi
della riproduzione sessuata naturale, con un corpo e una mente soggetti a
malattie  e  deformità congenite e soffre, gode e muore  assieme  a tutti  i 
suoi organi; ora non più. Si nasce - ormai lo sappiamo - con frequenza sem-
pre maggiore attraverso  metodi di fecondazione assistita, si è padri o ma-
dri al di fuori dell'età fisiologica abituale, si hanno trasferimenti di materia
vivente attraverso trapianti di organi, che collegano storie e vicende diffe-
renti in un solo corpo. Secondo una proiezione abbastanza atttendibile di
una prestigiosa rivista di medicina, in Occidente, alla fine di questo seco-
lo saremo tutti pluritrapiantati e provvisti di numerose protesi che faran-
no funzionare organi malati del nostro corpo, miglioreranno le prestazio-
ni esistenti o aggiungeranno preswtazioni nuove".
F. Marcoaldi   -  "Quali conseguenze sui nostri sentimenti e le nostre pas-
sioni?".
R. BODEI: "Enormi. Perchè si modifica la trama dei rapporti  di sangue e 
parentela che sono stati alla base della struttura della famiglia e, in parte,
della composizione della società.  Non siamo abituati a questa nuova e ri- 
schiosa libertà, che esorcizziamo spesso attraverso vecchi fantasmi, e ci
vorrà tempo per esercitarla.   Servirà una più limpida visione della questio-
ne. Non abbiamo ancora potuto misurare il senso della metamorfosi in cor-
so dallo studio dell'umano a quello del post-umano, dai corpi organici agli
esseri formati di carne e metallo, silicio e plastica, di parti umane e anima-
li, trasferibili con trapianti da un individuo all'altro.   Sulla ponderazione 
dei pro  e dei contro prevalgono le paure, trasformando  la soluzione  dei
 problemi bioetici in un ripetuto referendum.  Al quale il cittadino si pre-
senta immancabilmente in uno stato di solitudine e oggettiva incompeten-
za". 
F, Marcoaldi  -  "E qui si misura il eficit della politica. Che dovrebbe
avere l'autorità necessaria  per regolare  la dismisura intrinseca  allo 
sviluppo delle varie tecniche".
R. BODEI: "E' il problema della democrazia.   San Paolo, sotto Nerone,
scriveva che ogni autorità viene da Dio e quindi bisogna obbedire. Tutto
questo ha funzionato per secoli, millenni.  Era la doppia autorità rappre-
sentata dai due soli, Chiesa e Impero, a stabilire  i limiti  entro i quali il
comportamento umano è lecito, virtuoso e non peccaminoso.  Ora non
ci sono più i due soli  e l'autorità  non viene più dall'alto, ma dal basso.
Dal popolo. Quindi l'autorità democratica è costitutivamente debole, il
che è un vantaggio, perchè garantisce  la libertà individuale; ma anche 
uno svantaggio perchè, ci si deve appoggiare a stampelle offerte da al-
tre agenzie formative, essenzialmente la tradizione religiosa e la morale.
Si aggiunga che la democrazia ha sempre cercato di media-
re tra quantità e qualità, accettando l'idea kantiana del "legno storto"
dell'umanità, ma anche promuovendo l'educazione di ciascuno alla cit-
tadinanza attiva.     Oggi, in epoca di pupulismi, si scivola sempre più
verso una democrazia anemica, sin troppo benevola verso le debolez-
ze del cittadino. E in cui la mancanza di autorità favorisce la licenza.
Senza contare che le figure esemplari da prendere a modello non 
abbondano".
F, Marcoaldi - "In un mondo dove tutto sembra possibile, non si
finisce per rimuovere il lato tragico di ogni scelta  e quindi l'idea
ultima della vita e della morte?". 
R. BODEI: "Il mancato riconoscimento della tragicità delle scelte 
porta a impegni che non impegnano, all'erosione della responsabi-
lità, all'appuntamento mancato con il futuro.  E anche, certo, alla
rimozione della morte, limite ultimo e indiscusso. In precedenza vi-
geva una possibile redenzione della vita dopo la morte. Oggi invece
si assiste a una presunta redenzione della vita a scapito della morte,
che finisce così per incarnare l'osceno". 
F. Marcoaldi - "Paradossale a dirsi, mentre l'esplosione dei diritti
individuali e le accelerazioni della tecnica ci invitano a infrange-
re ogni limite, una terribile situazione economica  pare risospin-
gerci entro vecchi limiti: duri, spietati".
R. BODEI:

CONTINUA... to be continued...