domenica 28 ottobre 2018

Riflessioni - Quella scissione tra sviluppo e bellezza, tra economia e anima

28 ottobre '18 - domenica                  28th October / Sunday                   visione post - 8

Si legge dei timori di alcuni influenti abitanti di Courmayeur circa nuovi condomini, nuo-
vo cemento, nuovo "sviluppo", nuova perdita di integrità (ovvero di identità) ambientale
e paesaggistica. Colpisce, e ahimè stupisce, che nel 2018, dopo tutto quello che è successo 
non solo in Valle d'Aosta, ma nell'arco alpino quasi al completo, ci sia  ancora  qualcuno 
che ritiene utile far sentire una voce di dissenso: come se non fosse già tutto accaduto, co-
me se fosse  ancora  reversibile  uno snaturamento  durato più di mezzo secolo, violento,
metodico, tenace, che ha portato benessere insieme a bruttezza, quattrini insieme a sven-
dita di territorio, e di anima. -  Io vivo in Appennino, una specie di gigantesca catena mi-
nore, , dal Cadibona a Scilla, meno turistica delle Alpi, meno sfruttata, meno antropizza-
ta, e forse ancora intatta in molte parti proprio perchè dimenticata. E' tremendo, ma ine-
vitabile constatare che laddove lo sviluppo si è bloccato, la bellezza è intatta. E viceversa.
Tragica colpa della mia generazione e della precedente (gli italiani della seconda metà del
Novecento) è stata la scissione implacabile tra sviluppo e bellezza, tra economia e anima.
Come se fosse impossibile tenerle insieme. Di qui la nostalgia reazionaria per la montagna
povera e abbandonata; in opposizione alla crapula "modernista"  di uno sviluppo edilizio 
folle, volgare, invasivo, che ha arricchito molti indigeni ma impoverito i paesaggi, le cultu-
re locali, lo spirito di comunità. Trovare una sintesi convincente, e applicabile, tra svilup-
po e bellezza, salverebbe l'Italia e gli italiani.
(da la Repubblica - 11 ottobre '18 - L'AMACA / Michele Serra )

Lucianone