giovedì 24 giugno 2021

STORIE - Scuola e Covid / LA MOSTRA della maestra Severine Daru'

 24 giugno '21 - giovedì                                24th June / Thursday                            visione post - 6

(da la Repubblica - 7 giugno '21 / Primo piano L'Italia contro il Covid - di Michele Smargiassi)

I bambini e la riscoperta del sorriso
L'insolita mostra ideata da un'insegnante per i piccoli alunni di una scuola
elementare nel Veronese. Per dare un volto alle loro maestre: non l'avevano
mai visto senza mascherina dopo un anno di pandemia. E il valore di un gesto
che anche noi grandi, quando tutto sarà finito, dovremo imparare daccapo.
No, "La Maestra Mascherata" non è stato un bel fumetto. Ma, come una fiaba, magari all'inizio
faceva un pò paura, poi d'un tratto, non più. La notizia semplice e bella arriva dalla provincia di Verona. Dalla scuola primaria di Povegliano Veronese, per la precisione. L'ultimo giorno di scuo-
la, appese alla parete del corridoio, i bambini hanno ritrovato le facce delle loro maestre. O me-
glio, l'altra metà di quelle facce. Quella mai vista. Quella che per un anno, o quel che ne è avan-
zato tra i sussulti dei decreti pandemici, è rimasta  coperta  dalla museruola sanitaria. Che è un
setaccio antipatico: lascia passare le parole, che appartengono alla didattica, ma trattiene il sor-
riso, che appartiene all'educazione. E il sorriso della maestra, per un bambino di quell'età, vale
tutta la differenza fra sentirsi bene e sentirsi male sul banco. Soprattuto per i bambini di prima,
che il volto intero delle loro maestre non l'hanno mai conosciuto dal vero. Sono stati accolti co-
sì, da volti dimezzati, nella comunità scolastica, derubati di quel necessario imprinting inclusivo.
L'idea di restituirglielo è venuta a una delle insegnanti, Severine Darù, e tutti quani. personale
tecnico compreso, hanno accettato con entusiasmo.  Si vede dai sorrisi, appunto, che bucano la 
fotocopie formato A4 di quelle foto (foto fatte bene, su sfondo omogeneo, veri ritratti, mica sel-
fie) incollate poi sui grandi poster . In un angolo, una citazione di Schiller: "Un sorriso non
dura che un istante, ma nei tuoi ricordi può essere eterno".
Quel mosaico di foto, i bambini pare l'abbiano studiato con divertimento, chissà, forse emozione,
provando ciascuno a riconoscere la propria maestra in uno di quei volti  che finalmente gettano
la maschera, dopo un anno di espressioni a mezz'asta. Cercando  di rimettere assieme  la  metà 
nota e la metà ignota di quei volti, come in certi giochi di memoria con le carte. Scoprendo, per
portarselo in vacanza, un sorriso mai visto, come la faccia sconosciuta della luna.
Noi adulti forse crediamo di avere fatto nella vita una sufficiente provvista di sorrisi, da bastar-
ci per quest'anno e passa di occultamento forzato.  Ne siamo davvero sicuri?  Forse  abbiamo 
pensato, e sperato: quando questa cosa sarà finita, i sorrisi li ritroveremo lì  dove li abbiamo
lasciati. Ne siamo proprio sicuri? Dopo tutto, i muscoli non usati si atrofizzano. Sì, abbiamo
continuato a sorridere inutilmente dietro i nostri hijab profilattici.  Ma un sorriso imbavagliato
è davvero un sorriso, o è solo una ginnastica del levator e dello zygomasticus? Rendiamocene 
conto, dietro quel sipario il valore semantico del sorriso si è spento. Abbiamo tentato di sosti-
tuirlo con i gesti, il pollice alzato, le mani giunte e cose così, ma non è la stessa cosa, è come
balbettare un'altra lingua. Quando ci leveremo questa dannata imbragatura, magari ci tocche-
rà rimetterci in esercizio, reimparare a sorridere, quasi daccapo.  Come bambini di prima ele-
mentare. E forse è un bene, perchè allora  dovremo darci  delle ragioni  per sorridere, e aver
voglia di farlo.
 
Lucianone