venerdì 16 giugno 2017

SOCIETA' - Stati Uniti / Gli afroamericani e il cinema: che cosa è cambiato

16 giugno '17 - venerdì                     16th June / Friday                           visione post - 27  


(da la Repubblica - 23/12/2013 - Arianna Finos / Londra)
Oprah Winfrey  e  Forest Whitake, la regina dei media americani e  l'attore premio Oscar
si sono spesi fino allo sfinimento per The Butler - Un mggiordomo alla Casa Bianca, epo-
pea delle lotte  per i diritti civili  e  i traguardi degli afroamericani, raccontata attraverso
la storia vera di Eugene Allen, servitore per 34 anni (dal '57 alll'86) di sette presidenti de-
gli Stati Uniti. Come già per Precious, il "black pack" di famosi e potenti  (ci sono anche
la comunità afroamericana Mariah Carey e Lenny Kravitz) ha chiamato a raccolta la co-
munità afroamericana: 116 milioni di dollari d'incasso solo in Usa, per un film  che ne è 
costato trenta. Ma non ha convinto i critici la rilettura fin troppo politicamente corretta
di 50 anni di battaglie  contro la discriminazione, raccontata attraverso  il rapporto  tra 
un padre e un figlio: l'ex schiavo diventato il primo maggiordomo nero alla White House
(Whitaker) e il figlio, leader delle Pantere Nere, interpretato da David Oyelowo.
Signora Winfrey, dai tempi di Il colore viola è cambiata la presenza degli afroamericani
nel cinema.
Winfrey: "Sì, lo dimostrano film come 12 anni schiavo, Fruitvale station, Mandela-Longwalk
to freedom. Spero che il successo di The Butler spinga in questa direzione. Ma, piuttosto
che sottolineare che ci sono buoni film sui neri o sui gay, sarebbe meglio dire solo che 
sono buoni film: mostrarli come la normalità, sottolinenado le similitudini, piuttosto che 
le differenze.

CONTINUA... to be continued...