venerdì 11 settembre 2015

Sport / Tennis - Us Open: impresa di Roberta Vinci! Stroncata Serena Williams al terzo set

12 settemnre '15 - sabato            12th September / Saturday          visione post  - 13

Roberta spezza il sogno del Grande Slam di Serena Williams. Giorno storico per il tennis italiano: 2-6 6-4 6-4 e finale con la Pennetta!
 
Fantastico, memorabile: mai un'italiana era arrivata alla finale di Flushing Meadows. In un colpo solo ne abbiamo due! Saranno Flavia Pennetta e Roberta Vinci a giocarsi domani alle ore 21 italiane il titolo a Flushing Meadows. Dopo la vittoria di Flavia Pennetta su Simona Halep, la tarantina Roberta Vinci ha compiuto l'impresa della vita impedendo a Serena Williams di completare il Grande Slam
Due ore folli La Vinci ha battuto per la prima volta in carriera la numero 1 del mondo per 2-6 6-4 6-4 in 2 ore esatte qualificandosi per la sua prima finale della carriera in uno Slam. Il tutto a 32 anni. Una magia. Roberta ha iniziato il match carica a mille e nell'interminabile terzo game, durato 14 punti, ha strappato la battuta alla Williams andando a servire avanti 2-1. Ma l'americana ha piazzato 6 game di fila per il 6-2, 1-0. Nel quinto game del secondo set Roberta ha fatto il break decisivo che ha tenuto con le unghie fino alla conclusione del set. Ma nessuno poteva ancora credere all'impresa con Serena che non perdeva un match negli Slam dal terzo turno di Wimbledon 2014 contro Alize Cornet.
 Che terzo set! Il terzo set è stato una follia pura! Una super Roberta soffriva i primi due giochi, con la numero 1 del mondo che saliva avanti un break: ma dallo 0-2 è arrivata la svolta decisiva. Roberta iniziava il suo show che mandava in tilt la testa di Serena, sempre più nervosa, sempre più agitata: non più efficace sul servizio, a un certo punto Serena ha iniziato a caricarsi con urlacci pazzeschi a ogni singolo punto conquistato. La tensione saliva alle stelle, ma Roberta sorrideva scanzonata a ogni urlo della rivale e l'apice dello show della Vinci veniva raggiunto per la clamorosa standing ovation sul 3-3 40-40 a seguito di uno spettacolare punto ottenuto a rete dalla tarantina. Roberta ha urlato sbracciandosi verso il pubblico: "Applaudite anche me!". E poi piazzava la stoccata vincente nel settimo game, saliva 4-3 e servizio e poi arrivava a servire per la gloria sul 5-3. Arrivava sul 30-0 con uno spettacolare demi volée di rovescio e poi chiudeva il match con una meravigliosa demi volée di dritto.

 Roberta Vinci e Serena Williams si stringono la mano. Epa
 Serena Williams e Roberta Vinci si stringono la mano al termine del match

Nervosismo — Un match in salita, poi la svolta quando Serena ha perso il secondo set dando in escandescenze. "Mi hanno aiutato tante cose: la prima è stata vedere Serena che ha spaccato la racchetta alla fine del secondo set. Poi quando ha fatto quei 2 doppi falli sul 3 pari del terzo set. Me lo sono ripetuta ancora una volte che lei era molto nervosa. Io sentivo la partita, ma la sentiva terribilmente anche lei. E' stato decisivo. Se si fosse tenuta tutto dentro, forse non avrei reagito come ho fatto". Roberta lotta per 2 ore contro la rivale più forte di sempre e contro il pubblico, tutto dalla parte dell'americana. "Era naturale che il pubblico fosse tutto per lei. Per come gioca a tennis e per come ha dominato questi anni, meritava ampiamente di realizzare il Grande Slam. Questa credo sia la sorpresa più grande nella storia del tennis. Sto toccando il cielo con un dito". Ora è già tempo di pensare alla finale di sabato. "Domani io e Flavia saremo tese come due corde di violino. Peccato che la felicità duri poco. Non ho neanche tanto tempo per godermi questa vittoria che è già tempo di pensare alla finale di domani. Io e Flavia ci conosciamo da quando avevamo 9-10 anni. Tra la mia città e la sua ci sono 65 chilometri. Molte volte nei tornei Under 12 arrivavamo io e lei in finale. Vincevo sempre io perché ero più calma e lei più nervosa. Domani? Chissà, non ho niente da perdere".



Lucianone

Piange, Roberta Vinci: ha appena battuto in semifinale Serena Williams: è in finale agli Us Open! Afp
Piange, Roberta Vinci: ha appena battuto in semifinale Serena Williams: è in finale agli Us Open! Afp

ARTE / Pittura - Gli affreschi di Antonio da Tradate

11 settembre '15 - venerdì              11th September / Friday           visione post - 9

Un libro racconta l'emozionante ciclo
tardo quattrocentesco di Palagnedra.
Antonio da Tradate: un maestro popolare 
capace di parlare agli umili.

(da 'la Repubblica' - 24/ 08 / '15 - Milano/ Cultura / Chiara Gatti)
Antonio da Tradate:
il rinascimento in salsa pulp e pop
San Michele Arcangelo impugna la spada in una mano e la bilancia nell'altra. 
Due simboli che esprimono il suo doppio ruolo: angelo armato nella lotta contro
i mali del mondo e di anime salve nel giorno del giudizio. Semplicissimo.
Così semplice che  anche  gli umili analfabeti, non introdotti ai passi dell'antico
testamento. potessero comprenderlo. E, infatti, i contadini rudi ma devoti che
nell'alto Medioevo affollavano la pieve di San Michele a Palagnedra, immersa
nei boschi fitti delle prealpi sul confine italo-svizzero, capivano al volo le storie
sacre di Cristo o della genesi illustrate per i loro occhi da un artista capace di
parlare agli animi incolti.  - Antonio da Tradate (1465 - 1511). autore di  un
Quattrocento periferico, lontano dalle città d'arte più illuminate e cortesi,  si
ritagliò un ruolo di primo piano come narratore di episodi biblici riscritti coi
pennelli: ingenui nelle semplificazioni didattiche, ma sempre umani e trasci-
nanti.  Lo si vede bene nel ricco apparato iconografico pubblicato a corredo 
del libro "Gli affreschi di Antonio da Tradate in San Michele a Palagnedra". 
Edito da Nomos e curato da Renzo Dionigi, ex rettore dell'Università dell'In-
subria, medico col pallino per le storie locali, ricostruisce la vicenda di un pic-
colo oratorio che conserva ancora, dopo 500 anni, un impianto decorativo  ric-
chissimo e miracolosamente intatto.  Fra i ritratti degli evangelisti e dei padri
della chiesa, le madonne in trono e le scene della Passione, prende vita, in ogni
parete dipinta fino all'ultimo spicchio di muro, un racconto palpitante  che sa 
di cinema e stop-motion, simile - ma non in 3D - al "gran teatro montano" che
Gaudenzio Ferrari avrebbe siglato, di lì a poco, per il Sacro Monte di Varallo.

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Lucianone

Ultime notizie - dal Mondo / Latest news

11 settembre '15 - venerdì         11th September / Friday

Stati Uniti  / Sport - Tennis
Flushing Meadows - New York
La Pennetta stritola la Halep / E' in finale agli Us Open
E' la prima volta per una tennista italiana 
La campionessa  pugliese vince per 6-1, 6-3 una gara dominata dall'inizio alla fine.
Flavia Pennetta ce l'ha fatta. E' la prima donna nella storia del tennis italiano a
giungere in finale agli Us Open. C'è riuscita battendo nettamente in semifinale
la romena Halep. 
VITTORIA LAMPO - Una gara senza storia: la Haòep, numero 2 del mondo, è 
stata sconfitta in soli 59 minuti di gioco. L'azzurra affronterà la vincente tra
Serena Williams e Roberta Vinci. 

Flavia Pennetta (Epa)


Gran Bretagna - Londra
Musulmano e figlio di immigrati, Khan è candidato
sindaco di Londra per i laburisti
Sadiq Khan, di origini pachistane, 45 anni, ha vinto le primarie del Labour per scegliere il candidato nella corsa alla carica di sindaco della capitale britannica.

Lucianone

Appuntamenti - Arte, fotografia e spettacolo/musica

11 settembre '15 - venerdì             11th September / Friday                visione post - 6

GIOTTO -  l' ITALIA
Palazzo Reale  -  Milano /  dal 2 settembre 2015 al 10 gennaio 2016
mostragiottoitalia.it
palazzorealemilano.it

Scultura
HENRY MOORE 
Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano, Grandi Aule
Roma, Piazza della Repubblica 
dal 24 settembre 2015 al 10 gennaio 2016

Fotografia
SGUARDO DI DONNA
Da Diane Arbus a Letizia Battaglia
LA PASSIONE E IL CORAGGIO
Venezia  /  TRE OCI  - dal 11 settembre '15 al 8 dicembre 2015
25 donne 25 storie  -  25 sguardi sul mondo

Fotografia
EDWARD BURTYNSKY  /  Acqua Shock
Palazzo della Ragione Fotografia
Piazza dei Mercanti, 1  -  Milano
dal 3 settembre al  1 novembre 2015
www.palazzodellaragionefotografia.it

Creberg Teatro - BERGAMO
Malika Ayane 16 ottobre 2015 
Marco Masini -  22 ottobre '15
NEK  -  10 novembre ' -  '15
Sabina Guzzanti  (satira politica) - "Come ne veniamo fuori"  -  13 novembre '15 
Jethro Tull di Ian Anderson  -  1 dicembre '15
Federico Buffa (affabulatore) - "Le Olimpiadi del 1936"  -  19 dicembre '15
PAOLO CONTE (ALBUM "Snob")  -  18 marzo 2016







Psicologia/ salute - L'influenza negativa dei Social Media

11 settembre '15 - venerdì           11th September / Friday                  visione post - 93

I troppi messaggi negativi producono ansia e assuefazione.
Inoltre ci rendono vulnerabili alle manipolazioni dall'alto. 


( DA 'CORRIERE DELLA SERA'  -  6 SETTEMBRE  2015 - La Lettura /  di LAURA OLIN )
Cinici e infelici, colpa del notiziario 
Il fruitore medio di notizie su internet, nel corso di un paio di settimane di quest'estate
ha probabiolmente visto: il video di un furgone spazzato via da un tornado 
ripreso da una telecamera di sorveglianza; il fermo immagine di un boia dell'Isis ve-
stito di nero dietro a un uomo con il volto stravolto che sta per essere decapitato;
una rag azza che viene accoltellata nel corso di un gay pride a Gerusalemme. 
E' facile che chi segue le notizie sui social media sia indotto a credere che il mondo
sia pieno di crudeltà, che stia andando alla deriva. Tanto più che, nell'età della televisione,
vediamo ora sequenze di catastrofi svolgersi in tempo reale, arricchite da colori e sonoro -
assieme alle foto di laurea di nostro cugino e all'annuncio del fidanzamento di un amico.
Siamo la prima generazione di esseri umani a disporre di questo flusso costante di 
informazioni . E' una buona cosa? E che effetto ha su di noi?
A livello individuale, una saturazione di notizie ha conseguenze tangibili sulla salute.
Alcuni studi hanno provato che un'esposizione continua a cattive notizie può generare 
ansia, depressione e disturbi da stress post-traumatico. - Come ha detto lo psicologo   
Graham Davey  all'  "Huffington Post" : "Le notizie negative  possono  cambiare in
modo significative l'umore di un individuo, soprattutto se vengono trasmesse mettendo 
in evidenza la sofferenza e le componenti emotive della storia". 
Le componenti emotive di una storia sono proprio quel che i sistemi informativi dei social
media sottolineano e addirittura enfatizzano, perchè sono le risposte emotive a spingerci a condividere le cose online. 
Per valutare le conseguenze della saturazione da social media, i ricercatori della University
of California a Irvine hanno studiato le reazioni della gente all'attentato della maratona di
Boston del 2013, e hanno rilevato che "le persone che si esponevano a sei o più ore di media
al giorno manifestavano sintomi da stress più acuti di quelli sofferti  da chi era stato diretta-
mente esposto all'evento, cioà da chi si era trovato sul luogo dell'attentato". Seguire ossessi-
vamente una storia, in altre parole, può essere altrettanto sed non più stressante che esserne
coinvolti direttamente.  
Un altro studio condotto dall'Università di Toronto su un gruppo di giornalisti che lavorano
con contenuti generati dagli utenti, ha rilevato che la continua esposizione a scene di violen-
za esplicita ci rende insensibili a essa, proprio come  ci si abitua  a tutto  quello  che  si vede 
spesso. Chi, di fronte a un inarrestabile flusso  di sofferenze umane, penserebbe di poter  in
qualche modo influire sulla vita di una vittima di un terremoto o di una guerra lontana? 
Sul piano collettivo, sappiamo che quando le persone si sentono poco sicure sono più pro-
pense a sostyenere politiche di destra.  Questi sentimenti   possono avere  conseguenze di
larga portata nella vita reale. Un recente, inquietante esempio, riportato da un articolo del
New York Magazine  nella sezione "The Science of Us" ("La scienza di noi stessi"), è il
modo in cui il presidente George W. Bush usò il clima di paura negli Stati Uniti, dopo gli
attacchi terroristici del settembre 2001 ,per convincere gli elettori americani che il Paese
era minacciato dall'Iraq, e ottenere un consenso  del 75 per cento  all'invasione   di quel
Paese.  -  Cosa dovrebbero fare allora gli irriducibili fan dei social media: smettere com-
pletamente di guardare le notizie e prendere le informazioni solo dai melensi talk show
del mattino? Forse in questo modo saremmo più felici, ma chiudere gli occhi su quello
che succede nel mondo non è una soluzione.   

Lucianone