6 dicembre '18 - giovedì 6th DFecember / Thursday visione post - 7
(da la Repubblica - 18 maggio '18 - Marco Ansaldo ( Medio Oriente, Gerusalemma)
Eli, il profeta che inventò lo Stato della pace
La sua terra - uno Stato minuscolo, e non riconosciuto - aveva un inno nazionale (il rumo-
re del mare). La bandiera, tre strisce (azzurro, oro e blu). La Costituzione recitava: "Il pre-
sidente è democraticamente eletto dal proprio voto". Un solo voto. Perchè Eli Avivi, capo
di Stato del quasi impronunciabile Akhzivland, le elezioni le aveva vinte per una sola sche-
da a zero, nella sua prima e unica chiamata alle urne nell'anno della fondazione, il 1971.
Avivi è ora morto a 88 anni in quello che aveva definito "Il Paese più pacifico del Medio Oriente". Un record, insomma. Però aveva avuto la vista lunga, sbarcando qui: perchè
il futuro Stato libero dell'Akhzivland era un piccolo parco naturale al confine tra Israe-
le e Libano, nominato nella Bibbia, piazzato sul mare e circondato da una splendida baia
abitata nei secoli da fenici, crociati, arabi ed ebrei. Un paradiso, all'epoca, dove negli an-
ni d'oro sbarcarono prima Paul Newman nelle pause di "Exodus", e Sophia Loren quan-
do girò "Judith", film girato in Israele che la vedeva protagonista. Più di recente, ci è ar-
rivata la top model israeliana Bar Refaeli. Era "l'altra Israele", o "il terzo Stato" dopo
quello ebraico e quello palestinese. Il suo presidente se n'è andato l'altro giorno per
una polmonite, una malattia antica che oggi si cura con un paio di settimane di anti-
biotici. Ma ad Akhzivland, dove lui continuava a coltivare l'aspetto di un profeta bi-
blico, capelli lunghi, barba bianca e la jalabyah (la tunica lunga), noin c'è mai stata lu-
ce elettrica nè acqua corrente. - Nato in Iran, la famiglia trasferitasi in Israele un anno
dopo, Eli all'età da militare si arruolò come marinaio partecipando a incursioni di guer-
ra. Dopo aver girovagato fra la Norvegia, la Groenlandia e gli eschimesi, il giovane av-
venturoso andò infine a trovare la sorella, che viveva nel villaggio a pochi chilometri
dal Libano. E lì ebbe il colpo di fulmine per la bellezza del posto. Cominciò a restaurar-
lo impossessandosene. Combattendo burocraticamente le autorità israeliane, rivendi-
cando l'area fino a richiedere il passaporto, stampando di persona i visti di ingresso.
Un luogo così, il decennio dopo gli anni Sessanta. divenne automaticamente il cuore
della Bohème locale e la valvola di sfogo di chi era in cerca di trasgressioni fatte di
sesso e droga, tutte cose in contrasto coi valori puritani del Paese. L'enclave, abitata
esclusivamente da lui e dalla moglie Rina, conosciuta nei dintorni, entrò poi seria-
mente in contrasto con le istituzioni governative. Fu chiusa e poi riaperta. Avivi ne
dichiarò l'indipendenza. Agli ospiti italiani spiegava: "Siamo un pò come il Vatica-
no". E la moglie diceva, ridendo: "Avete tutti il passaporto?
Continua... to be continued...
DI TUTTO e di PIU Ambiente / Appuntamenti / Arte / / Cibo-cucina / Commenti / Cultura / Curiosità-comicità / Dossier / Economia-Finanza / Fotografia / Inchiesta / Intervista / Istruzione / Lavoro / Lettere / Libri / Medicina / Motori / Musica / Natura / Opinione del Giovedì / Personaggi / Psicologia / Reportage / Riflessioni-Idee / Salute / Scienze / Società-Politica / Spettacoli (cinema/tv) / Sport / Stampa-giornali / Storie / Tecnologia-Internet / Ultime notizie / Viaggi
giovedì 6 dicembre 2018
SPORT - calcio / Serie B - 14^ giornata 2018(19
6 dicembre '18 - giovedì 6th December / Thursday visione post - 8
Risultati e classifica
Palermo 0 Cittadella 3 Cosenza 2 Cremonese 1 Ascoli 3
Benevento 0 Salernitana 1 Padova 1 Crotone 0 Spezia 1
Brescia 2 Carpi 0 Perugia 2 Foggia 1
Livorno 0 Lecce 1 Pescara 1 Venezia 1
PALERMO 26 / Lecce 25 / Cittadella, Pescara 23 / Benevento, Brescia 21 /
Perugia, Salernitana 20 / Ascoli, H. Verona 19 / Cremonese 18 / Spezia 17 /
Venezia 16 / Cosenza 14 / Crotone 12 / Padova 11 / Carpi 10 / Foggia 9 /
Livorno 6
Lucianone
Risultati e classifica
Palermo 0 Cittadella 3 Cosenza 2 Cremonese 1 Ascoli 3
Benevento 0 Salernitana 1 Padova 1 Crotone 0 Spezia 1
Brescia 2 Carpi 0 Perugia 2 Foggia 1
Livorno 0 Lecce 1 Pescara 1 Venezia 1
PALERMO 26 / Lecce 25 / Cittadella, Pescara 23 / Benevento, Brescia 21 /
Perugia, Salernitana 20 / Ascoli, H. Verona 19 / Cremonese 18 / Spezia 17 /
Venezia 16 / Cosenza 14 / Crotone 12 / Padova 11 / Carpi 10 / Foggia 9 /
Livorno 6
Lucianone
Riflessioni - Il lavoro artistico non può essere "gratuito"
6 dicembre '18 - giovedì 6th December / Thursday visione post - 7
Ben vengano le proiezioni "pirata", in piazze gremite di ragazzi, del film su Stefano
Cucchi. Servono a tenere vivi , in un colpo solo, non uno, ma due casi politici di enor-
me importanza. Il primo è il diritto di non morire per mano di Stato. Il secondo è il
tema, davvero epocale, della sopravvivenza dell'arte come mestiere e come lavoro:
perchè va detto con franchezza, ai ragazzi che considerano la visione "libera" di quel
film un gesto politico (e lo è), che è un gesto politico anche andare al cinema, o scari-
care a pagamento i contenuti artistici o informativi o culturali ai quali si attribuisce
valore. Quel film ha un regista, Alessio Cremonini, e un produttore, Lucky Red. E'
costato dei quattrini, ha dato un lavoro a tecnici, operai, attori, comprimari. Non c'è
pezza: se il lavoro artistico non viene più retribuito, perchè un film (o un libro, o una
sinfonia) è come un tavolo, come un campo coltivato, come un viaggio, come una bi-
cicletta. Alla faccia "dell'ispirazione" e del talento, implica lavoro, brucia tempo, ri-
chiede capacità tecniche. Chi ci racconta di "nuovi modi" collettivi di produrre ar-
te e cultura dice una mezza verità (la rete è in sè un catalizzatore di energie), ma
mente sulla natura stessa del lavoro artistico, che è appunto lavoro, dunque fatica,
competenze, esperienze, rischio intellettuale e rischio di impresa.
La parola "gratuitp" è una menzogna da Paese dei Balocchi, e bisognerà comincia-
re a dirlo se non si vuole diventare tutti ciuchi.
(da la Repubblica - 18 sett. '18 - L'Amaca / Michele Serra)
Lucianone
Ben vengano le proiezioni "pirata", in piazze gremite di ragazzi, del film su Stefano
Cucchi. Servono a tenere vivi , in un colpo solo, non uno, ma due casi politici di enor-
me importanza. Il primo è il diritto di non morire per mano di Stato. Il secondo è il
tema, davvero epocale, della sopravvivenza dell'arte come mestiere e come lavoro:
perchè va detto con franchezza, ai ragazzi che considerano la visione "libera" di quel
film un gesto politico (e lo è), che è un gesto politico anche andare al cinema, o scari-
care a pagamento i contenuti artistici o informativi o culturali ai quali si attribuisce
valore. Quel film ha un regista, Alessio Cremonini, e un produttore, Lucky Red. E'
costato dei quattrini, ha dato un lavoro a tecnici, operai, attori, comprimari. Non c'è
pezza: se il lavoro artistico non viene più retribuito, perchè un film (o un libro, o una
sinfonia) è come un tavolo, come un campo coltivato, come un viaggio, come una bi-
cicletta. Alla faccia "dell'ispirazione" e del talento, implica lavoro, brucia tempo, ri-
chiede capacità tecniche. Chi ci racconta di "nuovi modi" collettivi di produrre ar-
te e cultura dice una mezza verità (la rete è in sè un catalizzatore di energie), ma
mente sulla natura stessa del lavoro artistico, che è appunto lavoro, dunque fatica,
competenze, esperienze, rischio intellettuale e rischio di impresa.
La parola "gratuitp" è una menzogna da Paese dei Balocchi, e bisognerà comincia-
re a dirlo se non si vuole diventare tutti ciuchi.
(da la Repubblica - 18 sett. '18 - L'Amaca / Michele Serra)
Lucianone
Iscriviti a:
Post (Atom)