giovedì 8 febbraio 2018

SPORT - calcio / serie A - 23^ giornata 2017/18

8 febbraio '18 - giovedì                      8th February / Thursday             visione post - 31

RISULTATI delle PARTITE
Sampdoria   1     Inter         1     H. Verona   0     Atalanta   1     Bologna       1     Cagliari   2
Torino           1     Crotone   1      Roma         1     Chievo      0     Fiorentina   2     Spal         0

Juventus   7     Udinese   1     Benevento   0     Lazio     1
Sassuolo   0     Milan       1      Napoli          2     Genoa   2

CLASSIFICACrotone   20  /   

NAPOLI   60  /   Juventus   59  /   Lazio   48  /   Inter   45  /   Roma   44  /   Sampdoria   38
Atalanta   36  /   Milan   35  /   Udinese, Torino   33  /   Fiorentina   31  /   Bologna   27  
Genoa, Cagliari   24  /   Chievo, Sassuolo   22  /   Spal   17  /   Hellas Verona   16 
Benevento   7

Spicchio di COMMENTO
La Roma si allontana parzialmente dalla crisi, battendo un Verona mezzo apatico e
inconcludente, dopo la bella e anzi brillante gara con la Fiorentina di una settimana
fa. La Roma trova in un giocatore turco, nuovo acquisto di gennaio, la soluzione al-
la sua momentanea crisi di risultati, e in parte di gioco.  L'Hellas, privata drfinitiva-
mente di Pazzini e di Bessa, non ritrova i guizzi di Firenze, e i giocatori appena pre-
si nel mercato di Gennaio affondano con tutta la squadra.
La Juventus non gioca a calcio ma a rugby, e diventa un rullo compressore con un
Sassuolo che non ci capisce un'acca e soccombe troppo rapidamente.  Il Napoli è
avvisato: ormai la squadra o squadrona di Allegri non scherza, e suona il clacson
per il sorpasso a suon di gol-gol...
Che dire della Lazio?  Non sembra ancora  la squadra  che possa ambire  in modo
convincente per un terzo posto sicuro e permanente. L'ulteriore arresto in casa con
il Genoa non le fa fare quel balzo di qualità, che a un certo punto sembrava avere
in più rispetto a Inter e Roma. E allora tutto da rivedere con il prossimo turno set-
timanale!
- Luciano Finesso -

Lucianone


Riflessioni - La campagna americana #MeToo e il documento francese della Deneuve

10 febbraio '18 - venerdì                      10th February / Friday               visione post - 17

Affidandoci al buon senso, e sapendo quanto sia insidioso avventurarsi in un campo minato,
avevamo già detto, in parecchi e anche parecchie, che un conto è  la violenza sessuale  o  la
molestia manesca, specie se aggravate da abuso di potere; un conto la comunicazione malde-
stra del proprio eros.(dicevano le vecchie zie, liquidatorie, a proposito di svariati atteggiamen-
ti umani: "quello lì è solo un gran maleducato").  Ora ci è di conforto  quanto dicono  diverse
signore francesi, la più nota delle quali è Deneuve, a parziale correzione  della nota e merite-
vole campagna americana #MeToo. Parziale perchè riconoscono, le francesi, essere un gran
bene che di queste cose si parli, per l'annosa questione del dare voce a chi non ne ha; e però
mettono a fuoco i rischi di puritanesimo, caccia alle streghe, dagli all'untore, sessuofobia che
la campagna si porta dietro.   E' quella che  si direbbe una posizione dialettica, dunque forse
poco comprensibile  all'impetuoso sentimentalismo  che  oltre Atlantico  permea il discorso
pubblico (e poco traducibile dai media, che tendono, per mestiere, a semplificare).
Ci si perdoni la civetteria francofila, ma anche dal punto di vista lessicale e sintattico  il do-
cumento delle francesi prevale nettamente su quanto si è fino adesso sentito dire dalle ami-
che americane, ivi compresa la magnifica Oprah Winfrey, commovente  quanto  basta  per
immaginarla f utura candidata dem  tra palloncini e lacrime. La vecchia Europa è servita 
per ricordarci che anche le sfumature avevano urgente bisogno  di far sentire la loro
voce.
(da la Repubblica, 11 / 01 / '18 - L'Amaca  / Michele Serra)

SCIENZE / la storia - Il mammut all'asta

8 febbraio '18 - giovedì                     8th February / Thursday                   visione post - 17

Va a un imprenditore francese il più grande scheletro "privato".
Tra progressi della scienza e scioglimento dei ghiacci,
caccia ai resti dell'animale mito.

(da il Corriere della Sera - 17 / 12 / 2017 - di Stefano Montefiori / Parigi)
Il più grande scheletro di mammut in mano a privati è stato venduto (ieri) all'asta, dalla casa
Aguttes di Lione, per 548mila e 250 euro. Lo ha comprato l'imprenditore di Strasburgo Pier-
re Etienne Bindschedler, a capo dell'azienda famigliare  Soprema (materiali per costruzioni),
che ha come logo un mammut e che negli ultimi anni ha raddoppiato il fatturato.   Gli affari
vanno bene, e per festeggiare Bindschedler  si è regalato  per Natale  le ossa di un mammut
lanoso che risale a 15 mila anni fa . "Lo metteremo nella hall della società - ha detto - credo
che troveremo il posto".
The President, così è soprannominato, è alto 3 metri e 40, lungo 5,40 e pesa mezza tonnella-
ta (80 chili ciascuna zanna). Il suo stato di conservazione è eccezionale, "intorno all' 80 per
cento", dice Eric Mickeler, l'esperto ingaggiato dalla casa d'aste per curare la vendita. Il pos-
sessore precedente è un cacciatore di mammut britannico che lo teneva  all'entrata  del suo
castello in Inghilterra, "ma ai figli non piaceva. Erano anni che cercavano di convincerlo a
metterlo in vendita e alla fine l'ho convinto".
Negli ultimi due secoli sono stati scoperti circa 500 scheletri di mammut, in maggioranza nel
permafrost  (il suolo costantemente ghiacciato)  della Siberia.  Leggenda vuole che carne di
mammut venne servita nel 1951 alla famosa cena annuale dell'Explorers Club di New York,
che aveva tra i suoi soci personalità come Teddy Roosevelt o Neil Armstrong. Ma l'anno scor-
so un gruppo di ricercatori di Yale ha esaminato il Dna di un avanzo di quella cena, conserva-
to alla Yale Peabody Museum of Natural History, stabilendo che non poteva trattarsi di mam-
mut e neanche di bradipo preistorico (altra versione della leggenda), ma di carne di tartaruga.
Comunque, l'interesse  per i mammut  è in crescita, favorito dai progressi della genetica - un
esemplare vivente potrebbe essere clonato nei prossimi anni - e dal riscaldamento climatico,
che in qualche caso agevola il lavoro dei cacciatori di scheletri. Qualcuno cerca resti per sco-
pi scientifici, molti altri per rivendere  le zanne di avorio.  Il fotografo Amos Chapple ha do-
cumentato la nuova "caccia all'oro" che si svolge nella regione siberiana della Yakuzia, vici-
no al Circolo polare artico, dove si usano battelli di era sovietica e pompe d'acqua per scava-
re tunnel alla ricerca del mammut.
Nel novembre scorso è stata messa all'asta a Billingshurst, nel Sussex, una famiglia di quattro mammut  scoperti  da alcuni muratori  in un cantiere di Tomsk, in Siberia, nel 2002.   Il primo
scheletro completo di mammut messo all'asta pubblica  in Francia è stato aggiudicato nel 2006
per 150 mila euro a Montfrin (Gard), mentre nell'ottobre 2012  un altro mammut lanoso  della
Siberia è stato venduto da Sotheby's a Parigi per 240 mila euro.



Lucianone