sabato 14 novembre 2015

Ultime notizie - dal Mondo - Attacco terroristico a PARIGI con i primi racconti, commenti e analisi / Latest news and videos

14 novembre '15 - sabato                14th November / Saturday             VISIONE POST - 30


                                    PARIGI    -   13 novembre 2015

Ieri notte è stata una strage di cittadini a Parigi,
da parte di terroristi - criminali che hanno colpito
sette punti della metropoli francese: usando Kalashnikov,
granate, bombe e kamikaze.
L'Isis ha devastato il cuore dell'Europa e ha dichiarato 
guerra aperta agli europei.
Nessuno Stato europeo può stare tranquillo!
Attacchi a Parigi -  Bandiere Commissione Ue a mezz'asta 
                                                    a Bruxelles

11 settembre 2001  -  New York
13 novembre 2015  -  Parigi


L'umanità è sotto attacco
(colpita la nostra libertà)
Da questa notte, 13 novembre, sappiamo cos'è una guerra nel cuore di 
una città. Da questa notte, sappiamo che a Parigi si può morire come a 
Bagdad, come a Beirut, come a Tripoli. Un attacco terroristico e militare,
sferrato  quasi simultaneamente  alla capitale francese, alla Francia  e
di fatto all'Europa che rivive in diretta la tragedia dell'11 settembre americano.
Mentre l'Isis inneggia e rivendica, mentre è ancora tutto confuso e
complicato indicare singole matrici e responsabilità di un piano criminale, 
la spaventosa evidenza degli avvenimenti è la più ineluttabile prova che
la nostra vita di europei liberi non sarà più come prima.
Tutte le questioni della sicurezza, dello scontro di civiltà, dei metodi da 
impiegare contro la minaccia terroristica, della risposta politica e militare 
al terrorismo, della privacy e delle garanzie democratiche si riassumono 
nella cappa di dolore e paura che aleggia questa notte sulla capitale francese.
A Parigi, l'atmosfera è al tempo stesso terribile e surreale. Una metropoli , 
assediata e deserta, pattugliata da centinaia di agenti in assetto di guerra,
sconvolta da allarmi e falsi allarmi, prigioniera di un incubo di cui non erano
mancate numerose avvisaglie ma di cui le proporzioni erano inimmaginabili.
I terroristi hanno colpito alla cieca, falciando cittadini inermi, ragazzi in una
sala di concerto, clienti di un ristorante. Hanno sparato nella moltitudine del-
la notte parigina, come sempre luccicante, euforica, spensierata.
...Parigi brucia, come nei giorni terribili dell'occupazione tedesca. Parigi bru-
cia come negli anni della guerra d'Algeria e degli attentati a De Gaulle, Parigi
brucia come New York.    Questa notte, è un luogo dell'umanità assediata dalla barbarie.  
(da 'Corriere della Sera' - Massimo Nava)

I segnali rimasti inascoltati
-  Il lungo assedio  -
Pensavamo di cavarcela con una passeggiata di un milione di persone sui boulevard
di Parigi, nel gennaio scorso, dopo la carneficina del Charlie Hebdo.
Tutti insieme, tutti "Je suis Charlie" e dopo dimenticare, rimuovere, scusarsi: "Se la
sono andata a cercare". Poi è successo a Copenaghen, quando un convegno sulla
libecqbdi niente. - Avevamo fatto finta di niente anche in Canada, quando ad essere
assediato è stato il Parlamento. Ma il Canada era lontano, anche l'Australia era
lontana. Anche l'Isis sembrava lontanissimo.
E in Italia, cosa poteva accadere, mica che un ebreo sarebbe stato accoltellato a Milano
all'uscita di un ristorante kosher, kosher come il supermercato dove, subito dopo la strage
del settimanale che aveva osato pubblicare le vignette su Maometlleto, un altro massacro ha 
colpito gli ebrei francesi. E adesso l'apocalisse di ieri sera, di stanotte. 
Davvero era così' imprevedibile? Davvero chi diceva che l'Europa stava diventando un 
campo di battaglia esagerava, fomentava la guerra di religione, seguiva le orme di Michel
che pure è costretto a vivere blindato perchè l'islamismo fondamentalista non gli perdona
"Sottomissione"?-
L'Europa è al centro di questa guerra. E chi la conduce, spargendo sangue, lutti e paura,
non è un semplice terrorista, ma un combattente di una guerra santa che non conosce con-
fini, così come lo Stato islamico non conosce i confini e le frontiere dei vecchi Stati, dall'Iraq
alla Siria, disegnati con il crollo dell' Impero ottomano. 
(da 'Corriere della Sera'  -  Pierluigi Battista)


Continua... to be continued...