domenica 7 aprile 2013

Riflessioni - Su partiti & politici, sui giovani, sui movimenti

7 aprile '13 - domenica       7th April / Sunday                         visioni post - 8

Se quei suicidi potessero servire a indicare
la giusta via...
Quando un Paese come l'Italia viene  in questi ultimi due anni  percorso
da sussulti  di forti proteste di massa, che per fortuna   si vanno  ad inca-
nalare nelle traiettorie  che portano a comporre  il movimento popolare
antipolitico di Grillo, e da sempre più frequenti suicidi da disperazione
economica da parte di medi e piccoli imprenditori e poi da cittadini  co-
muni che sono entrati in zona povertà e spesso non vedono altri sbocchi,
come successo ai coniugi e al loro parente di Civitanova Marche, allora
significa che il tracollo dei partiti e dei politici dell'Italia di oggi ( ma
anche di ieri e dell'altro ieri, per conseguenza) è  del tutto  completo e 
completato, al di là dei risultati dati dalle ultime elezioni. E' fallito un
intero sistema di fare politica e bisogna ripartire da zero. Questo vole-
va fare il movimento di Grillo. Ma parecchie contraddizioni stanno in-
ceppando i 5 Stelle, nello stesso movimento  ci sono  un pò di fratture
tra i giovani cittadini della Rete; insomma non si nota più la compat-
tezza della vigilia delle elezioni e 'l'occupazione' delle due camere la-
scia il tempo che trova. Commissioni o non commissioni, non era me-
glio agire una quarantina di giorni fà e insieme al Pd fare un governo
e agire subito per sistemare le prime cose   e dare una mano  al Paese
contribuendo a fare una parte di cose che Grillo e i suoi si erano da-
ti come programma?   Ma probabilmente il protagonismo di Grillo e
Casaleggio ha avuto il sopravvento su tutto. E le proteste dei grilli-
ni all'interno del movimento e della Rete, nel blog del leader, stan-
no montando. E una riflessione, dalla gita fuori porta nella località
non tanto segreta fino all'occupazione del Parlamento, dovrà essere
fatta anche dai due dirigenti del blog.  Il movimento dovrà pure di-
ventare partito vero e proprio prima o poi e prendersi le sue respon-
sabilità e stare con qualcuno.  Da soli non possono illudersi di an-
dare tanto lontano per aiutare un Paese in coma.
Continua...to be continued...

Sport - calcio / Serie B - 35^ giornata 2012/13

7 aprile '13 - domenica       7th April / Sunday

Risultati delle partite
Reggina  -  Bari               1  -  0
Brescia  -  Cesena              2  -  1
Empoli  -  Crotone             0  -  0
Lanciano  -  J. Stabia        1  -  1
Livorno  -  Ascoli              2  -  0
Modena  -  Pro Vercelli     1  -  0
Novara  -  Sassuolo           3  -  2
Spezia  -  Grosseto            2  -  1
Verona  -  Ternana            2   -  1
Vicenza  - Cittadella          1  -  2
Padova  -  Varese            lunedì  08/04/'13 
Classifica
Sassuolo  73  /  Verona, Livorno  67  /  Empoli  57  /  Varese  52  /  Novara  51
Brescia  49  /  Juve Stabia  45  /  Modena, Cesena  44  /  Ternana, Padova, Crotone  44  /
Spezia, Lanciano, Cittadella  42  /  Reggina  41  /  Bari, Ascoli  40  /  Vicenza  32  / 
Pro Vercelli  28  /  Grosseto  23


Nella 35ª giornata di Serie B, il Sassuolo cade a 30" dalla fine per 3-2 a Novara con il gol partita di Faragò al 48' della ripresa. La squadra di Di Francesco va sotto 2-0 nel primo quarto d'ora, poi recupera con Berardi e un autogol di Ludi, ma a pochissimi secondi dal fischio finale incassa il colpo del ko. Le inseguitrici Verona e Livorno vincono rispettivamente 2-1 con la Ternana e 3-0 con l'Ascoli e la distanza con il Sassuolo si riduce per entrambe a 6 punti. Il turno, che si è aperto venerdì sera con l'1-0 della Reggina sul Bari, sarà completato lunedì alle 20.45 dal posticipo Padova-Varese.

LIVORNO-ASCOLI 3-0 — Un Livorno frizzante e brioso festeggia, ballando il samba, un successo netto e prezioso. Due prodezze dei brasiliani Paulinho ed Emerson (conditi da un gol di Bigazzi a tempo scaduto) consentono agli amaranto di liquidare, in scioltezza, la pratica Ascoli, di accorciare le distanze dalla capolista Sassuolo e di conservare (sia pur in compagnia del Verona, che vanta gli scontri diretti favorevoli) il secondo gradino della classifica. Sono dieci le lunghezze sull'Empoli ora, quarta forza del torneo. Conservando questo margine, anche i labronici sarebbero promossi direttamente ed eviterebbero le forche caudine dei play-off. Brutto lo stop rimediato dai bianconeri marchigiani, che, al Picchi hanno accusato più del lecito le gravi assenze degli squalificati Feczesin e Zaza. Per l'Ascoli è la settima sconfitta delle ultime undici partite: a sette giornate dal termine la salvezza è ancora tutta da conquistare. Livorno in gran forma, lucido con il suo organizzato 3-4-1-2 ed abile nello sfruttare le qualità dei propri singoli. Ai padroni di casa bastano 55 secondi per sbloccare il punteggio. Non si è ancora esaurito il primo giro di lancetta del confronto quando, all'altezza del centrocampo, Paulinho si imposessa della sfera, rubando il tempo a Prestia. Poi il centravanti sudamericano avanza palla al piede e dai venti metri spara un destro che supera l'incolpevole Maurantonio. Una vera e propria perla. Il Livorno continua a menar le danze e, con merito, al 21', raddoppia. Emerson, dal vertice destro dell'area, batte una splendida punizione con il mancino: un sinistro tagliato che termina la propria corsa sul secondo palo. Una rete capolavoro, che di fatto chiude in anticipo la partita. Al 33' doppia occasione per i locali: ci provano Belingheri e (in tap-in) Paulinho, ma Maurantonio respinge. Al 34' l'Ascoli si fa minaccioso con l'ex Loviso, che tenta la conclusione dalla distanza: Mazzoni devia in angolo. 2-0 all'intervallo. Nella ripresa, gli ospiti passano dal 3-5-1-1 al 4-4-2, ma continuano a denotare limiti di gioco e di idee. Ascoli crea un pericolo al 9' con Soncin. Il Livorno sfiora il tris con Luci (19'). Al 36', a porta pressoché vuota, Dionisi pecca di altruismo ed anziché tirare a rete serve il neo entrato Cellerino, in posizione di fuorigioco: annullata la rete dell'argentino. Al 49' lo stesso Cellerino smarca in piena area Bigazzi, che firma il più facile dei gol. Per i toscani un successo rotondo e indiscutibile. (Fabio Giorgi)

VERONA-TERNANA 2-1 — Vittoria faticosa ma limpida, legittimata dalla qualità della manovra e da un inizio di ripresa da squadra di rango. Il Verona rimane secondo, in serie A perché ha il vantaggio degli scontri diretti col Livorno e perché ha dieci punti di vantaggio sull’Empoli quarto. La Ternana si presenta forte di 528 minuti di imbattibilità, a cui il Verona oppone Ferrari più Cacia con l’aggiunta di Sgrigna alle loro spalle. Non c’è Martinho, non ancora recuperato. A destra si rivede Crespo, Ceccarelli prende il posto dell’infortunato Moras, Maietta è al centesimo gettone con la maglia dell’Hellas. Succede poco in avvio, Mandorlini vuole come sempre fare la partita ma la Ternana non è solo passiva come testimonia l’iniziativa (11’) di Scozzarella, bravo ad accentrarsi da sinistra verso il centro e ad accarezzare il palo alla destra di Rafael con un maligno rasoterra. La pressione del Verona sale col passare dei minuti. Al 19’ la prima minaccia per la Ternana è la staffilata di Sgrigna respinta da Brignoli, al 33’ è Jorginho a prendere la mira dal limite senza inquadrare la porta per un soffio dopo un’insistita azione partita da Cacia e rifinita da Hallfredsson. La contesa si sblocca pochi secondi dopo l’inizio della ripresa, quando Cacia lavora un bel pallone sulla sinistra e disegna un bel cross sul quale la testa di Ferrari arriva prima di tutti. Il Verona spinge forte, vuole il raddoppio e lo coglie al minuto 8, con la percussione di Hallfredsson sempre sulla sinistra, il velo magari involontario di Cacia e il piatto comodo di Sgrigna sul palo lontano. Tutto molto facile. La Ternana è però tutto fuorché rassegnata. Toscano alza ilbaricentro, Sinigaglia (12’) e Maglietta (21’) chiamano ad un superlavoro Rafael che però nulla può (22’) sulla terrificante sassata da lontano di Bernardi. Lo stadio mormora, avrebbe preferito un finale più sereno. Basta un attimo però per tranquillizzare i 13.359 spettatori del Bentegodi, perché quando Sgrigna (24’) se ne va in campo aperto in contropiede Brosco decide di abbatterlo. Gavillucci estrae subito il rosso, la Ternana è in dieci. Toscano butta nella mischia Ceravolo (per Litteri), dall’altra parte Gomez (entrato al posto di Cacia) centra di testa la traversa sfiorando un gol che gli manca dall’8 dicembre nel 3-1 all’Ascoli. Non si arrende la Ternana, anche con l’uomo in meno. Ma i minuti passano, compresi i quattro di recupero. E il risultato non cambia più. (Alessandro De Pietro)


NOVARA-SASSUOLO 3-2 — Un colpo di testa di Faragò in pieno recupero regala al Novara il quinto successo consecutivo (undicesimo risultato utile di fila) contro la capolista Sassuolo. È una partita frizzante, sempre aperta quella del Piola, sbloccata dopo poco più di sessanta secondi dai padroni di casa grazie al quarto gol in stagione di Bruno Fernandes che trova l’incrocio dei pali con un gran tiro dalla distanza. L’uomo in più del Novara è Daniele Buzzegoli: l’ex Spezia smista il pallone e innesca la fase offensiva azzurra e, al 13’, trova anche il gol del raddoppio con una punizione magistrale dal limite dell’area avversaria. Il doppio svantaggio desta il Sassuolo che, agevolato da un’indecisione di Bardi, accorcia le distanze al 16’ con un altro calcio piazzato, stavolta firmato da Berardi, da distanza siderale. I neroverdi ritrovano fiducia e smalto mentre il Novara, con una difesa completamente ridisegnata (fuori Lisuzzo, Perticone e Colombo, dentro Ludi, Bastrini e Ghiringhelli), sbanda. Al 21’ annullato il pari di Pavoletti per fuorigioco, ma per il Sassuolo sono le prove generali del gol che arriva, puntuale, dieci minuti più tardi grazie al maldestro tentativo di Ludi di anticipare lo stesso centravanti avversario: in tuffo, il capitano azzurro, manda la palla alle spalle di Bardi. Dopo la tempesta di gol, la quiete: il Novara fallisce il match point con Seferovic (gran parata di Pomini) al 43’, il Sassuolo ne manca addirittura due nella ripresa, entrambi con Berardi a tu per tu con Bardi. La partita si trascina senza grandi sussulti fino al 93’, quando Faragò, entrato da quattro minuti, trova il gol partita (3-2) sull’ottima imbeccata di Marianini. (Giuseppe Maddaluno)

Lucianone