31 maggio '15 - domenica 31st May / Sunday visione post - 8
Era stata un esempio per tutti coloro che amano l'atletica,
era piccola ma immensa Annarita Sidoti, donna magica
della fatica azzurra. E' morta a 45 anni, dopo tante medaglie
e troppa sofferenza. L'hanno pianta anche Grasso e Boldrini:
"Grazie delle emozioni".
(da la Repubblica - 22/05/'15 - SPORT / Enrico Sisti)
Forse avrebbe desiderato un piccolo addio, così da portarselo dietro, un piccolo addio
a misura della sua grandezza nascosta in un metro e quarantotto. Dicevano un metro e cinquantuno ma non era vero: era ancora più minuta. Annarita Sidoti, più tosta. più uni-
ca che mai, con quel suo aspetto da picciotto in vacanza premio ( era nata il 25 luglio '69
a Gioiosa Marea, in quel pezzo di Sicilia che guarda Vulcano sollevarsi dal mare).
E' morta dopo sei anni di lotta contro un avversario senza nome nè nazionalità, il più
feroce, agguerrito, subdolo, che usa mezzi illeciti, elude i controlli. Il cancro era comin-
ciato con un gonfiore sotto le ascelle mentre era incinta di Alberto, poi era dilagato al-
la testa, al fegato, ovunque, spietato. Due nni fa ha avuto la forza di raccontare la sua
storia senza cedere alla bugia pietosa, solo ai medici concessa: "Ce la farò ma è dura,
i due figli più grandi, Federico e Edoardo sanno, Alberto no". La sua lunga marcia si è
conclusa ieri mattina, dopo cinque operazioni. Sapevo che era finita", ha singhiozzato
Maurizio Damilano, suo ct in nazionale. "Grazie per averci emozionato", hanno scritto
il premier Renzi e i presidenti delle camere Grasso e Boldrini, "grande campionessa e
donna immensa". - Tre ori nella marcia, mondiale ad Atene '97, europei a Spalato '90
e a Budapest '98. La più medagliata dopo la Simeoni. Dopo il trionfo di Atene la volle-
ro in un piccolo fil come debuttante: Le complici. Erano rimasti folgorati da una sua fo-
to, il look androgino. quel non tradire sensualità eppure una strana e infinita tenerezza
nello sguardo. Atletica e cinema. Sempre una foto aveva convinto Pasolini, prima che
Annarita nascesse (fine '68), ad affidare a Giuseppe Gentile, fresco bronzo nel triplo
ai Giochi di Città del Messico, la parte di Giasone in Medea accanto a Maria Callas.
Annarita interpretò Marta, mezza sconvolta e mezza ragazza da marciapiede che fini-
sce impelagata in un omicidio/suicidio. Fuori scena, durante le riprese, indossava
spesso una maglietta con su scritto "Light your fire", frase molto Doors che trasmet-
te coraggio, intensità, fa pensare al rock e all'oriente. Niente si sarebbe meglio adat-
tato alla sua natura di atleta pronta a conquistare vittorie e accogliere sconfitte, di
donna pronta a difendersi da tutto, forte di una volontà tutta sua, allenata con le lun-
ghe distanze, quando vedi sempre la ragione di tanta fatica, quando concludere un al-
lenamento è sì una gioia ma in fondo non più di tanto. Perchè la felicità di esserci o di
esserci stata confonde l'inizio con fine della sofferenza. Quando si ricomincia?
Continua... to be continued...
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domenica 31 maggio 2015
Sport - calcio / Serie A - giornate 37^ e 38^ - 2014/15
31 maggio '15 - domenica 31st May / Sunday visione post - 41
Risultati delle partite (37^ giornata)
Juventus 3 Genoa 3 Empoli 1 Cesena 0 Chievo 1 Palermo 2
Napoli 1 Inter 2 Sampdoria 1 Cagliari 1 Atalanta 1 Fiorentina 3
Parma 2 Udinese 0 Milan 3 Lazio 1
Verona H. 2 Sassuolo 1 Torino 0 Roma 2
Risultati delle partite (37^ giornata)
Juventus 3 Genoa 3 Empoli 1 Cesena 0 Chievo 1 Palermo 2
Napoli 1 Inter 2 Sampdoria 1 Cagliari 1 Atalanta 1 Fiorentina 3
Parma 2 Udinese 0 Milan 3 Lazio 1
Verona H. 2 Sassuolo 1 Torino 0 Roma 2
Risultati delle partite
della 38^(ultima) giornata di campionato 2014/2015
Verona H.. - Juventus 2 - 2
Atalanta - Milan 1 - 3
Cagliari - Udinese 4 - 5
Fiorentina - Chievo 3 - 0
Inter - Empoli 4 - 3
Napoli - Lazio 2 - 4
Roma - Palermo 1 - 2
Sampdoria - Parma 2 - 2
Sassuolo - Genoa 3 - 2
Torino - Cesena 5 - 0
CLASSIFICA FINALE
JUVENTUS 87 / Roma 70 / Lazio 69 / Fiorentina 64 / Napoli 63
Genoa 59 / Sampdoria 56 / Inter 55 / Torino 54 / Milan 52
Palermo, Sassuolo 49 / Verona Hellas 46 / Chievo 43 / Empoli 42 / Udinese 41
Atalanta 37 / Cagliari 34 / Cesena 24 / Parma 19
Classifica marcatori
Icardi (Inter) e Toni (Verona H.) gol 22 rigori 4
Tevez (Juventus) gol 20 rigori 2
Higuain (Napoli) gol 18 rigori 3
Due capocannonieri comandano alla fine la classifica marcatori, ma è il veronese Toni
che fa colpo con i suoi 38 anni suonati. Comunque tanto di cappello a Icardi che
nel rush finale ha raggiunto, con due gol all'Empoli, il vecchietto dalle mille vite.
Tevez è rimasto secondo, ma ha la soddisfazione dello scudetto bianconero.
Lucianone
POLITICA / Economia - Il caso Grecia
31 maggio '15 - domenica 31st May - Sunday
(da 'Il Giorno' - 7 maggio 2015 - L'Editoriale / di Andrea Cangini)
L'OK CORRAL DELLA GRECIA
... Negare alla Grecia i 7 e rotti miliardi promessi sarebbe un suicidio. Dire che i greci si
limitano a chiedere senza nulla concedere è un falso storico: dall'inizio della crisi, il Pil
greco è sceso del 27%, la spesa pubblica del 35%, il deficit strutturale del 20%. Uno
sforzo gigantesco è stato dunque fatto, e se alcune misure disposte in questi giorni dal
governo ellenico suonano come una retromarcia lungo la via del rigore è perchè Tsipras
è stato eletto. E gli elettori vanno presi in considerazione almeno un pò. La francia, per
dire, in proporzione ha fatto molto meno della Grecia. E nulla sta facendo adesso.Ha vio-
lato il tetto del 3% al deficit pubblico, ma l'Europa ha ritenuto di fargli grazia della conse-
guente multa da 4 miliardi.
Con la Grecia si usa un metro diverso anche in ragione della scellerata gestione dei conti
pubblici nell'era pre-crisi. Un'era, però, ormai passata. Se da domani l'Europa non riuscirà
a guardare al futuro almeno quanto fino ad oggi si è ostinata a guardare al passato, finirà
in un bagno di sangue e, a differenza del celebre wetern 'Sfida all'Ok Corral', a terra ri-
marrà anche lo sceriffo buono. Ammesso che in questa storia, come nei film di Tarantino,
sia possibile distinguere i buoni dai cattivi.
Lucianone
(da 'Il Giorno' - 7 maggio 2015 - L'Editoriale / di Andrea Cangini)
L'OK CORRAL DELLA GRECIA
... Negare alla Grecia i 7 e rotti miliardi promessi sarebbe un suicidio. Dire che i greci si
limitano a chiedere senza nulla concedere è un falso storico: dall'inizio della crisi, il Pil
greco è sceso del 27%, la spesa pubblica del 35%, il deficit strutturale del 20%. Uno
sforzo gigantesco è stato dunque fatto, e se alcune misure disposte in questi giorni dal
governo ellenico suonano come una retromarcia lungo la via del rigore è perchè Tsipras
è stato eletto. E gli elettori vanno presi in considerazione almeno un pò. La francia, per
dire, in proporzione ha fatto molto meno della Grecia. E nulla sta facendo adesso.Ha vio-
lato il tetto del 3% al deficit pubblico, ma l'Europa ha ritenuto di fargli grazia della conse-
guente multa da 4 miliardi.
Con la Grecia si usa un metro diverso anche in ragione della scellerata gestione dei conti
pubblici nell'era pre-crisi. Un'era, però, ormai passata. Se da domani l'Europa non riuscirà
a guardare al futuro almeno quanto fino ad oggi si è ostinata a guardare al passato, finirà
in un bagno di sangue e, a differenza del celebre wetern 'Sfida all'Ok Corral', a terra ri-
marrà anche lo sceriffo buono. Ammesso che in questa storia, come nei film di Tarantino,
sia possibile distinguere i buoni dai cattivi.
Lucianone
Istruzione / Inghilterra - Professione insegnante in netto calo
31 maggio '15 - domenica 31st May / Sunday Visione post - 8
INSEGNARE? Gli inglesi dicono no.
Troppe responsabilità per i risultati degli studenti
e per le novità da fronteggiare in classe. Il 73%
tra nuovi assunti e tirocinanti è propenso a lasciare.
(da 'Italia Oggi' - 21/04/'15 - Azienda Scuola / di Giovanni Scancarello)
Brutte acque per la prefessione docente in Inghilterra. I giovani non vogliono più fare
l'insegnante. A pesare la responsabilità dei risultati di apprendimento, la scarsa repu-
tazione sociale, per non parlare della difficoltà di lavorare con alunni descolarizzati e
con i genitori sempre più aggressivi. Fatto sta che sono stati più di 2mila i posti rima-
sti vacanti nelle scuole inglesi nel 2013/14 e per l'anno scolastico in corso pare che
le cose non vadano meglio. John Howson, ex consigliere del governo sul reclutamento
degli insegnanti parla di scenario triste anche perchè nel frattempo la popolazione sco-
lastica è in piena espansione. Ma sono sempre di più coloro che evitano di diventare
insegnante. Negli anni della deregulation è cresciuto di fatto il degrado della rappre-
sentazione sociale riservata alla professione docente e alla scuola in generale (tant'è
che anche la professione dirigente non è meno evitata di quella degli insegnanti).
Questo si aggiunge al caos di procedure e prassi derivante dall'affastellarsi continuo
di riforme, che non ha fatto altro che complicare le condizioni di lavoro nella scuola.
Ma c'è anche la questione del bullismo che nel Regno Unito comincia a mietere vit-
time anche tra gli insegnanti. Alison Ryan, dell'associazione di insegnanti e docenti
(Atl) parla di docenti che si trovano ad affrontare " giovani selvatici ormai fuori con-
trollo, senza contare che sono sempre di più i casi di vero e proprio cyberbullismo su-
bito da parte dei genitori che kollano e insultano i docenti per l'insuccesso scolastico
dei figli. - Tale è lo sconforto che secondo un'indagine dell'Atl, il 73% tra i nuovi as-
sunti e i tirocinanti ha già deciso di lasciare il lavoro prima ancora di venire assunti
con il primo incarico. Questo nonostante che secondo il Global Teacher Status Index
gli insegnanti del regno Unito risultino più rispettati che nella maggior parte degli al-
tri paesi europei, anche se meno che in Cina, Grecia e Turchia.
Che il problema del reclutamento sia diventato particolarmente serio oltremanica lo
dimostrano le stesse soluzioni messe in campo dal governo, come glin incentivi in de-
naro (fino a 15 mila sterline) promessi per chi sceglie di studiare per diventare inse-
gnante e glin investimenti per le campagne pubblicitarie da trasmettere in tv. Ma c'è
chi crede che questo non basterà. Andy Goodwyn, dell'università di Reading, sotto-
linea come "promettere soldi ai tirocinanti non risolleverà il destino professionale
degli insegnanti", tanto da ricordare che comunque l'abbandono dell'insegnamento
si registra per lo più nei primi 3- 5 anni di carriera, mentre chi decide di fare il pre-
side non lo fa prima dei 10 anni dalla pensione. E quindi fuga conclamata dalla pro-
fessione e potremmo dire dall'educazione tout court, motivata in buona parte dal
teacher bashing, cioè dalla responsabilizzazione dei docenti sui risultati di apprendi-
mento degli studenti. Che il problema, infatti, sia strutturale più ad un modello che
ad un contesto territoriale specifico, lo dimostra anche quello che accade, ad esem-
pio, in California. Dal 2003 al 2013 il numero di abilitati all'insegnamento , infatti,
è crollato del 52%, mentre tocca il 74% il crollo delle iscrizioni ai corsi universita.
ri per diventare insegnanti, mentre di teacher bashing si comincia già a parlare an-
che sulla east-coast.
Lucianone
INSEGNARE? Gli inglesi dicono no.
Troppe responsabilità per i risultati degli studenti
e per le novità da fronteggiare in classe. Il 73%
tra nuovi assunti e tirocinanti è propenso a lasciare.
(da 'Italia Oggi' - 21/04/'15 - Azienda Scuola / di Giovanni Scancarello)
Brutte acque per la prefessione docente in Inghilterra. I giovani non vogliono più fare
l'insegnante. A pesare la responsabilità dei risultati di apprendimento, la scarsa repu-
tazione sociale, per non parlare della difficoltà di lavorare con alunni descolarizzati e
con i genitori sempre più aggressivi. Fatto sta che sono stati più di 2mila i posti rima-
sti vacanti nelle scuole inglesi nel 2013/14 e per l'anno scolastico in corso pare che
le cose non vadano meglio. John Howson, ex consigliere del governo sul reclutamento
degli insegnanti parla di scenario triste anche perchè nel frattempo la popolazione sco-
lastica è in piena espansione. Ma sono sempre di più coloro che evitano di diventare
insegnante. Negli anni della deregulation è cresciuto di fatto il degrado della rappre-
sentazione sociale riservata alla professione docente e alla scuola in generale (tant'è
che anche la professione dirigente non è meno evitata di quella degli insegnanti).
Questo si aggiunge al caos di procedure e prassi derivante dall'affastellarsi continuo
di riforme, che non ha fatto altro che complicare le condizioni di lavoro nella scuola.
Ma c'è anche la questione del bullismo che nel Regno Unito comincia a mietere vit-
time anche tra gli insegnanti. Alison Ryan, dell'associazione di insegnanti e docenti
(Atl) parla di docenti che si trovano ad affrontare " giovani selvatici ormai fuori con-
trollo, senza contare che sono sempre di più i casi di vero e proprio cyberbullismo su-
bito da parte dei genitori che kollano e insultano i docenti per l'insuccesso scolastico
dei figli. - Tale è lo sconforto che secondo un'indagine dell'Atl, il 73% tra i nuovi as-
sunti e i tirocinanti ha già deciso di lasciare il lavoro prima ancora di venire assunti
con il primo incarico. Questo nonostante che secondo il Global Teacher Status Index
gli insegnanti del regno Unito risultino più rispettati che nella maggior parte degli al-
tri paesi europei, anche se meno che in Cina, Grecia e Turchia.
Che il problema del reclutamento sia diventato particolarmente serio oltremanica lo
dimostrano le stesse soluzioni messe in campo dal governo, come glin incentivi in de-
naro (fino a 15 mila sterline) promessi per chi sceglie di studiare per diventare inse-
gnante e glin investimenti per le campagne pubblicitarie da trasmettere in tv. Ma c'è
chi crede che questo non basterà. Andy Goodwyn, dell'università di Reading, sotto-
linea come "promettere soldi ai tirocinanti non risolleverà il destino professionale
degli insegnanti", tanto da ricordare che comunque l'abbandono dell'insegnamento
si registra per lo più nei primi 3- 5 anni di carriera, mentre chi decide di fare il pre-
side non lo fa prima dei 10 anni dalla pensione. E quindi fuga conclamata dalla pro-
fessione e potremmo dire dall'educazione tout court, motivata in buona parte dal
teacher bashing, cioè dalla responsabilizzazione dei docenti sui risultati di apprendi-
mento degli studenti. Che il problema, infatti, sia strutturale più ad un modello che
ad un contesto territoriale specifico, lo dimostra anche quello che accade, ad esem-
pio, in California. Dal 2003 al 2013 il numero di abilitati all'insegnamento , infatti,
è crollato del 52%, mentre tocca il 74% il crollo delle iscrizioni ai corsi universita.
ri per diventare insegnanti, mentre di teacher bashing si comincia già a parlare an-
che sulla east-coast.
Lucianone
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