martedì 14 aprile 2015

Sport - calcio / Serie B - 35^ giornata - classifica aggiornata

14 aprile '15 - martedì           14th April    2/ Tuesday                  visione post - 7

Il posticipo di Lunedì 13 aprile:
Perugia   2
Varese    0
Nuova Classifica
Carpi   71   /   Bologna   58   /   Frosinone   57   /   Vicenza   56   /   Perugia   53
Avellino   52   /   Livorno   51   /   Spezia   50   /   Pescara   48   /   Lanciano   47
Bari   45   /   Ternana   43   /   Modena, Trapani   42   /   Catania, Latina   41
Crotone, Pro Vercelli, Entella   40   /   Cittadella   39   /   Brescia   32  /   Varese   28



C o m m e n t o

CIBO / economia - Il problema latte in Italia

15 aprile '15 / mercoledì             15th April / Wednesday                         visione post - 6

(da la Repubblica - 7 febbraio 2015 -  di Carlo Petrini)

QUALE  LATTE BERREMO
Il futuro del latte vaccino non è mai stato tanto incerto  in questo Paese  dopo che
quasi l'argomento era passato nel dimenticatoio, una volta finiti gli anni  ruggenti 
della vacca Ercolina e della contestazione del sistema della produzione contingenta-
ta.  Adesso ci siamo:  il primo aprile 2015   sarà finito  il regime, ormai trentennale, 
delle quote.  Nel frattempo l'Italia non è riuscita  a chiudere la partita degli irridu-
cibili, che volevano affermato  il principio  secondo cui  si deve produrre quanto si
vuole (o meglio: quanto si può), lasciando che il mercato decida chi ce la può fare
e chi no.  -  Una grande catena di supermercati ha appena iniziato un battage pub-
blicitario per spiegare che il suo latte è solo italiano  e viene pagato alle stalle 38
centesimi per litro. Pensate: il latte che fresco non si vende nei supermercati a me-
no di un euro e venti, si propaganda dicendo che  all'allevatore  è pagato meno di 
40 centesimi. Equesta pubblicità si basa sul fatto che già oggi, il latte comunitario
ungherese è proposto ai nostri casari  e  ai nostri imbottigliatori di latte ben  al di 
sotto dei 30 centesimi.
In che mondo viviamo. Chi produce un alimento tanto prezioso non ha diritto che 
a un terzo del suo prezzo finale (nella migliore delle ipotesi)  e  da parte del Paese 
si guarda per lo più incuranti  al tracollo  di un sistema zootecnico che è pieno di 
punti deboli, ma non è qualcosa che si può liquidare come si chiude una discote-
ca perchè la gente non ci balla più. -  Il LATTE è fra i modi più razionali  di tra-
sformare in energia per la vita le fonti vegetali ricche di cellulosa, altrimenti in-
digeribili per l'uomo. Esso ha stratificato culture, reso protagoniste di tradizioni
locali razza bovine diverse e peculiari dei cento paesaggi di questo Paese. Da esso
infine traiamo una varietà di produzioni dai nomi affascinanti, dalle forme varia-
bili e dai gusti incomparabilmente diversi che è il nostro patrimonio caseario.
Se il latte per fare i formaggi nati sulle pendici delle nostre montagne verrà dalla
pianura ungherese, non sarà solo una questione di DOP e IGP italiane a rischio.
Sarà molto di più. Sarà il suicidio di un patrimonio culturale gastronomico.
Guardo con attenzione alle azioni che il ministro Martina ha messo in campo, af-
finchè  la qualità italiana  venga  ricompensata, riconoscendo così, attraverso il
prezzo , un sostegno non irriguardoso alla produzione lattiero.casearia dell'Italia.
Ma sono convinto che senza l'acquisizione di una diversa consapevolezza da parte
dei consumatori, orientati e messi finalmente in condizione di consumare latte mi-
gliore, italiano certo, ma non solo, si< il necessario strumento , sul lungo periodo,
per la salvezza di questo alimento prezioso e straordinariamente significativo.

Lucianone