venerdì 22 gennaio 2016

SOCIETA' / Inghilterra - Il record delle 859 buone azioni nel Somerset

22 gennaio '15 - venerdì            22nd January / Friday                       visione post - 16


La sfida di Congresbury, in Inghilterra:
festeggiare gli otto secoli dalla fondazione
con una gara di generosità fra i cittadini. 
Che spiegano: "Questa scelta ci ha cambiato la vita"

(da la Repubblica - 14/01 /'15 - Il reportage / Enrico Franceschini - Congresbury/Somerset)
Il macellaio Rob ha cucinato tacchino per tutti  e  ne ha distribuite porzioni gratis durante
le feste. Sally, proprietaria dell'unico panificio, si è occupata di addobbare l'albero di Natale
al centro del paese. Becky, direttrice del coro scolastico, ha accompagnato i coristi a riverni-
ciare le panchine arrugginite del giardino pubblico. Un giorno qualcuno ha aiutato un anzia-
no pensionato a portare a casa la sporta della spesa. Un altro giorno qualcun altro è andato
a fare compagnia a un ammalato rimasto solo.  Un ciclista  racconta  di due passanti che lo
hanno soccorso quando è caduto in bici. Tizio ha scoperto che i vicini gli avevano lavato la
macchina. Caio si è visto offrire un caffè da chi lo precedeva in coda alla cassa. E poi ci so-
no stati  rifiuti portati via  da un cortile, panni caldi donati a un sezatetto, cani condotti  a
passeggio per conto di padroni influenzati. Anche semplici dichiarazioni d'affetto: "Vole-
vo dirti che ti voglio bene e sei speciale per me".  Senza dimenticare  il ragazzo che, dopo
aver comprato un biglietto per la sospirata prima di "Guerre stellari", lo ha regalato a un
bambino rimasto senza.
Benvenuti a Congresbury, popolazione 3.500 anime, contea del Somerset, venti minuti  di 
taxi da Bristol. Ovvero benvenuti nel "villaggio più gentile d'Inghilterra", anzi di tutta la
Gran Bretagna, forse del mondo intero. I cui abitanti, per celebrare  l'800enario (gli otto
secoli) di St. Andrews, la minuscola chiesa anglicana locale, nel gennaio scorso hanno de-
ciso di compiere in un anno almeno 800 atti di "gentilezza gratuita":  proposito da boy-
scout, da certificare deponendo un bigliettino in cui si specifica anonimamente ogni buo-
na azione dentro una cassetta in sacrestia.   Qualche giorno or sono  hanno raggiunto il
traguardo, ritrovandosi in un baleno al centro dell'attenzione mediatica: un servizio del-
la Bc,North articolo su Times, Guardian, Daily Mail.   "Non l'abbiamo fatto  per diven-
tare famosi", commenta Backy, quella delle panchine riverniciate, promotrice dell'inizia-
tiva, "non ci aspettavamo tanta notorietà per così poco". -    Fatto sta che si hanno preso
gusto: alla gentilezza, non alla notorietà. Su un poster appiccicato a una colonna dell'an-
tica chiesa (anno di fondazione: 1215), un grafico mostra che le buone azioni proseguono:
ieri erano arrivate a 859.
Fa una strana sensazione entrare nel "villaggio della gentilezza". Come mettere piede in
uno di quei vecchi film  in bianco e nero  con James Steward. Come leggere un romanzo 
di Dickens da cui sono stati eliminati avari, strozzini e cattivi. Come finire dentro a una
favola - o a un "reality show", si direbbe meglio oggi, ispirato ai buoni sentimenti.  Il ga-
rage del posto è lindo come quello di una brava massaia.  Un caffè avverte: "Se acquisti 
un breakfast da noi, il secondo è gratis".  Una vecchietta  somigliante  alla Miss Marple
di Agatha Christie, fermata sul ciglio della strada per avere informazioni  su dove sia il
centro del paese (così piccolo che pare non averne uno), si dilunga in spiegazioni e saluta
il mio tassista  con "God bless you, dear"  (che Dio ti benedica, caro - sebbene il Dio del 
tassista, un pakistano con barba da musulmano devoto, sia chiaramente Allah). Alla do-
manda se abbia compiuto un atto di gentilezza, l'impiegato dell'ufficio postale, occhialu-
to indiano in giacca e cravatta, replica: "Oh, ne faccio in continuazione". Esortato a dir-
ne uno, rifiuta: "Non sta bene vantarsi". E' gentilezza anche la modestia.

Continua... to be continued.