giovedì 26 gennaio 2017

Musica / personaggio - Il punk francese Christophe Chassol

26 gennaio '17 - giovedì               26th January / Thursday             visione post - 11


(da la Repubblica - 26 ottobre '16 - Giuseppe Videtti / Palermo)
Ogni rumore è musica, colonna sonora del momento, frammento di vita, sound track
del big bang rimasto intrappolato nel cosmo. l'alfabeto armonico di Christophe Chas-
sol sconfina dal pentagramma, spazia nelle metropoli e nelle giungle, cataloga i versi 
degli animali, le lingue e i dialetti.  Il musicista francese di origini martiricane, che il 
4 novembre presenta  lo spettacolo Big Sun  al Romaeuropa Festival - un tour che si  
concluderà il 13 novembre  alla Philharmonie di Parigi  in occasione dello Steve Rei-
ch's Anniversary - non si fa incastrare dalle etichette.  Per soddisfare la morbosità 
dei critici ne ha inventata una, "ultrascore".  "Una definizione scherzosa: una sor-
ta di musica per armonizzare il reale che si serve di tutti gli elementi di una colon-
na sonora", spiega dopo la performance al Teatro Massimo di Palermo.
Big Sun che lo vede in scena con le sue tastiere insieme a un percussionista, è un blog
di suoni su proiezioni di immagini girate in Martinica  (dopo analoghe esperienze in
India e a New Orleans); un caos sonoro che a tratti fa pensare al Miles Davis di Bitches
Brew e alle reiterazioni dei maestri del minimalismo. "E' stata un'idea folgorante arri-
vata dopo l'ascesa di You-Tube, che mi ha consentito l'accesso a milioni di video", spie-
ga Chassol, che ha collaborato con Sèbastien Tellier  e  Laurie Anderson  (con la quale
ha in cantiere un progetto per la sonorizzazione di una mostra su Leonard Cohen che
si terrà l'anno prossimo). "All'epoca avevo composto dozzine di colonne sonore, ma a
quel punto mi sono trovato davanti a un milione di possibilità; in una incisione ho uti-
lizzato la voce di Obama, il suo potente discorso di rielezione. Ne è rimasto colpito an-
che Frank Ocean: colui che ha spalancato  nuove frontiere all'hip hop  l'ha chiamato
per una collaborazione.
A New Orleans Chassol arrivò dopo il disastro dell'uragano Katrina. Nello stesso anno,
il 2005, perse entrambi i genitori in un incidente aereo in Venezuela. "Non ce l'avrei fat-
ta a superare lo choc se non fossi stato testimone della resilienza di quella gente  di fron-
te alla morte", racconta. Ora, dopo un'esperienza parecchio formativa nella città sacra 
di Varanasi, in India, esplora con Big Sun suoni e ritmi della Martinica, un ritorno alle
origini,  una rivelazione per l'artista, che non aveva mai pertecipato al carnevale  nella
terra dei suoi genitori. "Più entusiasmante di quello di Rio", commenta, mentre super-
visiona le immagini sulle quali innesta la musica dal vivo. Sembra di ascoltare una mo-
derna trascrizione del Catalogue d'oiseaux di Olivier  Messiaen quando Chassol accor-
da il pianoforte sul melodioso richiamo degli uccelli, ma fa anche pensare a Chick Co-
rea quando accelera in un funk l'incedere di un rapper di strada. "Il punto di parten-
za è stato la musica concreta di Pierre Henry e éPierre Schaeffer, una loro composizio-
ne degli anni Cinquanta, Symphonie pour un homme seul, ha cambiato le mie prospet-
tive, per me fu come guardare un film, ascoltavo e davanti ai miei occhi scorrevano im-
magini.


Chassol veniva dal conservatorio, dove già a quattro anni frequentava corsi di piano-
forte, poi una borsa di studio  al Berklee College of Music, a Boston, una noia infinita
per uno spirito libero, "anche se a quell'età un poò di disciplina non guasta".  E avevo
accesso alla biblioteca più fornita del mondo, il mio paradiso. In realtà già in quegli an-
ni avevo un sogno preciso: diventare Ennio Morricone. La sua musica aveva attirato la
mia attenzione fin da bambino. E' geniale perchè usa accordi semplici combinati in un
sistema armonico complesso, elegante e sofisticato".   Si accende l'ennesima sigaretta:
"Per la verità non ho mai smesso di pensare a me stesso come a un punk. Ho avuto un'a- dorazione per i Clash, Robert Smith dei Cure è stato il mio primo idolo; gli altri, Morri-
cone, Miles Davis, Igor Stravinsky e, tra i classici, Debussy, Ravel e Fauré. Sono un arti-
sta sul filo el rasoio - tra classica, jazz e punk. I miei dicevano di frenare gli entusiasmi,
ma dovevo essere  fedele ai miei principi. Ho sempre pensato che l'artista è un uomo che
può permettersi il lusso a fare le cose in cui crede. senza limitazioni. Eccomi, finalmente
sono un artista di lusso".




Lucianone