domenica 5 luglio 2015

Ultime notizie - dalla Grecia / Latest news

5 luglio '15 - domenica           5th July / Sunday                            visione post - 16

Nel Referendum greco trionfano i No / Tsipras: "Ora accordo anti austerity"

Merkel e Hollande: il risultato va rispettato. L’Eurogruppo convocato per martedì. Junker consulta i capi di governo dell’Eurozona. Atene: non ci sarà moneta parallela.


«Adesso serve un accordo per uscire dall’austerity». A spoglio ancora in corso ma con il No già nettamente vincente al referendum sulle condizioni poste dal piano di salvataggio della cosiddetta troika (Ue, Bce e Fmi) il premier greco Alexis Tsipras torna a parlare in tv al suo popolo, così come ha fatto più volte negli ultimi giorni. E questa volta non più per un appello - quello i suoi connazionali hanno mostrato di averlo abbondantemente raccolto -, ma per una dichiarazione di vittoria: «Abbiamo dimostrato che la democrazia non può essere ricattata». Tsipras ha invocato «un’Europa della solidarietà» e ha spiegato che la vittoria dei No «non è una rottura con l’Unione Europea» e nemmeno la richiesta di un’uscita dall’euro, peraltro più volte evocata da più parti in queste ore dal fronte avversario. «La Grecia vuole sedersi di nuovo al tavolo delle trattative - ha 
aggiunto -: vogliamo continuarle con un programma reale di riforme ma con giustizia sociale».

Varoufakis: «Ristrutturiamo il debito»
La vittoria del No ha riempito piazza Syntagma di gente festante. E ha ridato slancio all’azione dell’esecutivo. «I greci hanno detto un coraggioso no a cinque anni di ipocrisia e all'austerità» ha detto il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, l’altro protagonista del braccio di ferro con l’Europa assieme a Tsipras. «Il no di oggi è un grande sì alla democrazia - ha aggiunto il ministro -. Da lunedì l'Europa inizia a guarire le sue ferite, le nostre ferite. In questi 5 mesi i nostri creditori hanno rifiutato ogni proposta di discussione, volevano umiliarci. Grazie a questo bel no chiameremo i nostri partner per trovare un terreno comune». Ma a questo punto occorre lavorare per riaprire il negoziato sulla base di proposte che possano essere in qualche modo accettabili per i creditori internazionali. «Il nostro obiettivo - ha sottolineato Varoufakis - era ed è la ristrutturazione del debito e la fine dell'austerità».

Euro sì, euro no
Intanto il governo greco ha annunciato di non avere alcuna intenzione di emettere una moneta parallela all’euro, ipotesi di cui si era parlato nei giorni scorsi . Il capo dei negoziatori greci, Euclides Tsakalotos , ha ribadito che l’interesse di Atene è di mantenere la moneta unica e che per questo saranno valutate tutte le opzioni: «Non penso che ci cacceranno via - ha commentato - siamo pronti a incontrarli già da stasera». Ma per la banca d’affari Jp Morgan, secondo quanto riporta Bloomberg, l’uscita della Grecia dall’euro sarebbe adesso lo scenario base. La banca Usa vede un’alta probabilità di distacco di Atene dalla moneta unica anche se, ha sottolineato, la cosiddetta Grexit sarebbe «caotica» e non mancherebbe di far sentire i propri effetti. Intanto il presidente del Consiglio europeo, il polaccoDonald Tusk, ha convocato per martedì sera l’Eurogruppo per discutere della situazione dopo il referendum greco. Un’esigenza, quella di un faccia a faccia tra i capi di governo dell’Eurozona, che era stata evidenziata già domenica sera dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e dal presidente francese François Hollande, che in una dichiarazione congiunta hanno detto che l’esito del referendum greco «deve essere rispettato». I due leader, spiegano dall'Eliseo, terranno una cena di lavoro lunedì per «valutare le conseguenze del referendum in Grecia» e per decidere se concedere un piano di salvataggio. Il presidente del Parlamento Europeo, il socialdemocratico tedesco Martin Schulz, ha nel frattempo evidenziato quanto la situazione sarà difficile e ha esortato il governo Tsipras a presentare una proposta convincente.

















Lucianone

Scienze / Cervello - La memoria nelle diverse età

5 luglio '15 - dpomenica             5th July / Sunday                           visione post - 8

Memoria al top a vent'anni, ma 
a cinquanta vince la logica
Uno studio condotto su 50mila volontari rivela che
la mente non invecchia. E' vero che per ogni facoltà. 
dal leggere al ragionare, esiste una precisa età d'oro.

(da 'la Repubblica' - 24/ 06/ '15 - R2 La Scienza - Elena Dusi)
Con il tempo il cervello non invecchia, matura. Come un buon vino, perde alcune qualità
ma ne acquista altre. Tra i 15 e i 20 anni ha la massima capacità di ricordare una lista di
parole, la trama di una storia, i dettagli di un disegno. Lavora in maniera velocissima, ad
esempio quando deve individuare dei dettagli all'interno di un disegno e digitare su una ta-
stiera dei simboli al posto delle lettere. Ma la bravura nel fare i calcoli  non raggiunge il
suo picco prima dei 35 anni e rimane ai massimi livelli almeno fino ai 55.   Dove il tempo
lavora poi a vantaggio dei neuroni è nel memorizzare parole e informazioni e nell'abilità
di legare cause ed effetti all'interno di un ragionamento complesso.     Anche leggere le
emozioni altrui è un gioco da persone mature più che da ragazzi. I risultati migliori in que-
sto compito si raggiungono tra i 45 e i 50 anni e tendono a non declinare con l'accumular-
si delle primavere.   "A ciascuna età alcune facoltà migliorano, altre peggiorano e altre
ancora raggiungono un plateau. Non esiste un'età in cui il cervello raggiunge il picco di
tutte le sue performance insieme" spiega Joshua Hartshorne, il ricercatore del Massa-
chussetts Institute of Thecnology che con una collega di Harvard ha pubblicato su Psy-
chological Science il suo articolo sulle diverse "età dell'oro" del cervello.
"Un tempo si credeva - scrivono Hartshorne e Laura Germine - che l'interlligenza fluida 
(ad esempio la memoria a breve termine) raggiungesse il suo picco molto presto nella vi-
ta, mentre l'intelligenza cristallizzata (ad esempio l'ampiezza del vocabolario) raggiunges-
se il suo picco durante l'età adulta". Lo studio di oggi dimostra che il quadro è molto più 
articolato- La caspacità di ,memorizzare  liste di parole e di numeri, e poi di manipolarle
ripetendole a ritroso, continua peer esempio a migliorare fino all'età adulta. Anche ad as-
semblare i puzzle si diventa sempre più bravi fino ai trent'anni circa.   E trovare  le somi-
glianze all'interno di un gruppo eterogeneo di elementi  è abilità  che si affina  fino ai 45 
anni. "Il fatto che il cervello raggiunga i picchi delle varie facoltà in momenti distinti vuol
dire che i meccanismi che usa  per svolgere i vari compiti sono diffrenti"  scrivono  i due
psicologi. "E che diversi gruppi di neuroni maturano e invecchiano differentemente". 
Ma il terreno della ricerca in questo campo è ancora vergine. E capire perchè ogno facol-
tà intellettiva abbia la sua particolare età dell'oro resta oggi un obiettivo lontano.
  
Lucianone