mercoledì 8 maggio 2019

Riflessioni -- A proposito di degrado delle periferie

8 maggio '19 - mercoledì                        8th May / Wednesday                    visione post - 11

(da la Repubblica - 19 aprile '19 - L'Amaca / Michele Serra)
Il dubbio del prefetto
Ma come, ? Da anni ci fanno ua testa così con la storia che il degrado non deve essere centrifugato
verso le periferie; che i signorini del centro storico devono beccarsi la loro quota di zingari, così la
smettono di chiamarli Rom; che  è ora  di finirla  con i due pesi e le due misure, con i borghesi del borgo che se la spassano tra le vetrine scintillanti e i contadini del contado abbandonati a un'esisten-
za bruta; che la nuova rivoluzione popolare, vindice e implacabile , è delle periferie neglette e delle
valli dimenticate contro il lussurioso egoismo dei radical.chic; e proprio adesso che sciure e mada-
min si erano rassegnate , per rimediare allo scandalo del privilegio, a farsi leggere la ,mano in ascen-
sore, a salutare lo spacciatore nell'androne, a scompigliarsi la messa in piega per dirimere la rissa sul
marciapiede, che cosa ti combina il Salvini? Il Salvini decide che in ogni città centri storici e piazze
più frequentate saranno dichiarati  "zona rossa"  contro lo spaccio, la questua, la rissa, il giuoco dei dadi e delle tre carte, l'ingiuria del crimine e la bruttura del lumpenproletariat di mano lesta.
Ricacciati oltre le mura: è il famoso decoro urbano, signora mia. Per realizzare il repulisti il Salvini
vorrebbe levare potere ai sindaci, noti mollaccioni, e incaricare i prefetti, gente tutta d'un pezzo.
I quali si staranno chiedendo, città per città: ma ammesso che io riesca a buttarli fuori dal centro,
poi chi è che va ad acciuffarli a Primavalle o al Gratosoglio, il Salvini sul suo cavallo bianco?

Lucianone

CULTURA - Dodici scrittori, 12 storie di migranti comuni e di rifugiati famosi

8 maggio '19 - mercoledì                         8th May / Wednesday                  visione post - 6



(da Corriere della Sera - 29 / 01 / '19 - buonenotizie/Orizzonti - di Jacopo Storni)
Dante, Conrad e gli altri rifugiati
Joseph è scappato in Francia, per paura di essere arruolato nell'esercito, Marc ha ottenuto
l'asilo politico in America, Hannah ha attraversato  le frontiere  clandestinamente, Farrokh
ha lasciato l'Africa assiepato dentro una nave, Dante è stato perseguitato e costretto a fug-
gire dalla sua città, Enea è arrivato in Italia con un barcone e qui ha trovato la sua nuova pa-
tria. Forse anche  i vostri idoli  sono stati migranti.  Il mondo è fatto di movimento, la storia
è costellata di migrazioni. E loro, questi profughi e questi nomi, non sono i disperati  che ve-
diamo nei telegiornali.
Joseph è Joseph Conrad, che per evitare l'arruolamento nell'esercito zarista scappò dalla 
Russia e arrivò a Marsiglia con una lettera di raccomandazione per imbarcarsi su un ve-
liero diretto in Martinica; Marc è Marc Chagall, prima arrestato a Pietroburgo, perchè
entrato in città senza il permesso necessario  per gli ebrei della periferia, poi rifugiato a
New York durante il nazismo; Hannah è Hannah Arendt, che attraversava le frontiere di nascosto per difendersi dalle persecuzioni; Farrokh è <freddy Mercury, che lasciò Zanzi-
bar quando era ancora bambino; Dante è Dante Alighieri , esiliato da FIrenze e migrante
poeta; Enea è il protagonista dell'Eneide, fuggito da Troia e approdato nel Lazio come ter-
ra di salvezza.
CORSI E RICORSI
Il mondo gira e la storia si ripete. Ieri come oggi, oggi come domani. Anche i più grandi sono
stati migranti. E' importante conoscere il passato, per non commettere gli stessi errori. Parte
proprio da questa riflessione l'originale libro Anche Superman era un rifugiato, volume rea-
lizzato dall'Alto Commissariato per i Rifugiati e dalla scrittrice Igiaba Scego che, attraverso 
la penna di dodici scrittori (da Helena Janeczek a Paolo di Paolo, da Francesco  D'Adamo a 
Patrizia Rinaldi) mette in relazione le storie dei migranti di oggi con quelle dei migranti del
passato.  Dodici incredibili racconti di vite vere, distanti nei secoli  ma caratterizzate  dalle

stesse sofferenze. Vite parallele  accomunate  da sogni e urgenze, fughe e passioni, talento e
coraggio. - Ognuno dei dodici scrittori ha incontrato o intervistato direttamente i rifugiati
di cui racconta la storia.  Coinvolgendoli in prima persona, tutti insieme hanno raccolto in
una mini-antologia alcune storie di rifugiati contemporanei legandole alle vite e ai sogni dei
più noti del passato. E così, dentro ogni capitolo, i migranti (famosi) di ieri, dialogano ideal-
mente coi migranti più sconosciuti) di oggi. Le loro vite s'intrecciano, un pò per caso e un pò per gioco. E così Abdalla  dialoga  idealmente  con Chagall.  Anche Abdalla  ama disegnare, 
ma quando dice che diventerà  un disegnatore  gli adulti lo sbeffeggiano. Sussedeva pure  a 
Chagall , tutti ridevano quando diceva che voleva diventare pittore. Anche nei disegni di Ab-
dalla ci sono immagini rovesciate, e poi ci sono  treni colorati  coi profughi a bordo, ci sono
lunghe file di esseri umani costrette a fuggire.  E poi c'è Mohamed, in fuga dalla Costa d'A-
vorio, dove i suoi genitori sono morti di fame. Quando è arrivato in Algeria  ha conosciuto 
Marlene Dietrich, l'Angelo azzurro.  Non l'ha conosciuta di persona, questo no, ma i raccon-
ti dell'attrice gli venivano narrati da un amico che l'aveva ammirata tanto. Anche lei è stata
migrante, si rifugiò in America durante il nazismo.  
"L'idea di questoalpor libro - ha detto Carlotta Sami, portavoce di Unhcr per il Sud Europa -
à nata nell'ottobre 2017 quando fece scalèpore un sussidiario scolastico in cui  i migranti 
venivano rappresentati come clandestini e illegali, come qualcosa di negativo. Questo ri-
schiava di crare una visione distorta  del fenomeno migratorio, così abbiamo pensato di 
realizzare un volume  da diffondere nelle scuole  per permettere  ai giovani  di formularenpo 
un'opinione propria su cosa significhi essere rifugiati, basandosi su storie vere. 
Il linguaggio diretto e coinvolgente delle storie raccontate consente loro di capire meglio
le esperienze vissute anche da coetanei, in maniera creativa e libera  da pregiudizi  e ste-
reotipi".
Antidoto alla paura
Un'idea, quella del libro, per avvicinare la cittadinanza al concetto di rifugiato, per risco-
prire l'arte dell'immedesimazione in un mondo sempre più rinchiuso dentro i propri nar-
cisismi. "I rifugiati non sono extraterrestri - scrive Sami nell'introduzione - ma sono pro-
prio in tutto e per tutto identici a noi, sono donne, uomini, bambini e bambine. la loro vi-
ta cambia all'improvviso, e tutto quello che fino a pochi giorni prima era normale all'im-
provviso non lo è più".   E poi un invito: "Proviamo a sgretolare  le comuni paure  pren-
dendo in mano le nostre vite, compiendo azioni coraggiose eppure semplici come quelle
di scambiare qualche parola con un rifugiato, salutare un mendicante fuori dal bar, cu-
cinare qualcosa insieme, disegnare, scrivere o giocare insieme ai giardinetti". Ad arric-
chire i racconti del libro, ci sono i disegni  di noti illustratori  (da Fabio Santomauro a
Marino Neri, da Laura Scarpa a Rita Petruccioli) che raffigurano per immagini le sto-
rie dei migranti, quelli di ieri e quelli di oggi.

Lucianone