ROMA
Reato di immigrazione clandestina
eliminato in commissione giustizia
La commissione giustizia del Senato ha approvato un emendamento dei senatori del Movimento Cinque stelle Andrea Buccarella e Maurizio Cioffi che elimina il reato di immigrazione clandestina, con l'ok del governo. Lo fa sapere il sottosegretario Ferri.
«La sanzione penale appare sproporzionata e ingiustificata - ha commentato Ferri -. E la sanzione penale pecuniaria è di fatto ineseguibile considerato che i migranti sono privi di qualsiasi bene». Oltretutto «il numero delle persone che potrebbero essere potenzialmente incriminate sarebbe tale da intasare completamente la macchina della giustizia penale, soprattutto nei luoghi di sbarco».
BERGAMO
KYENGE, il ministro migrante: "L'Italia
sta cambiando"
Un lungo applauso accoglie il ministro per l'integrazione Cecile Kyenge nell'affollato auditorium del Seminario per il ciclo Molte fedi sotto lo stesso cielo. Tanti i giovani in sala. «Siamo orgogliosi e onorati di averla qui stasera - la introduce Daniele Rocchetti, delle Acli -. L'abbiamo invitata partendo dalla constatazione dei cambiamenti profondi della nostra società. Uomini e donne di fedi e culture diverse sono venuti ad abitare in mezzo a noi. Nei fatti la comunità bergamasca è sempre più plurale. Siamo una provincia multietnica con 150 mila stranieri provenienti da oltre 130 Paesi. Sbaglia chi li ritiene solo problemi e sbaglia chi dice che non ci sono problemi. Valutiamo la complessità del fenomeno», conclude.
Il ministro Kyenge
Rosa Gelsomino, presidente provinciale Acli avverte: «Non ci illudiamo che bastino buone parole a colmare il disagio del contatto con persone diverse. Il suo lavoro - dice al ministro - ci esorta a narrare alle generazioni future la questione dell'integrazione. Ci fa piacere che questo compito sia stato assegnato ad una donna che di queste questioni non ha sentito solo parlare, ma le ha vissute sulla propria pelle». La ministra è commossa.
«Vedervi così numerosi significa che l'indifferenza non ha vinto. Non sono sola, i temi che porto avanti appartengono a tutti noi. Per lungo tempo le stragi a Lampedusa sono state accompagnate dal silenzio. Oggi quel silenzio deve finire. Chiedo un applauso per chi ci ha lasciato e per i sopravvissuti, per i lampedusani, per le forze dell'ordine. Giorno dopo giorno l'Italia sta cambiando. L'altro non fa paura, basta guardarlo diversamente» ammonisce. E il ruolo delle istituzioni diventa fondamentale, oggi più che mai. E l'Europa non può ignorarlo».
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Lucianone