Film da non perdere
Acciaio
A Piombino vive la giovane Anna, quattordicenne legata da un'amicizia esclusiva a Francesca
Suo fratello Alessio è operaio alle acciaierie Lucchini, tra turni di lavoro massacranti e pause
n squallidi bar. Anche il suo amore per Elena è inquinato dalla fabbrica.
Torna la classe operaia in un film bello e sconsolato, che è soprattutto una storia di formazione:
meglio, di come sia difficile crescere nella mesta Italia odierna. Impressionanti le immagini
della fabbrica notturna; un paesaggio che sembra preso a prestito dal cinema di fantascienza.
Regia di Stefano Mordini
Con Michele Riondino e Matilde Giannini
La sposa promessa
Opera prima di una regista israeliana, premiata con la Coppa Volpi alla protagonista e candidata agli Oscar per Israele. - A Tel Aviv, Shira sogna di sposare il ragazzo che ama, quando un lutto giunge a destabilizzarne la vita. Il giorno del Purim sua sorella Esher muore, lasciando marito e figlio neonato. Per salvaguardare l'unità della famiglia, si decide che debba essere Shira a sposare il vedovo.
Il film si svolge quasi per intero in un appartamento; senza, però, rinunciare a rappresentare sentimenti universali.
Regia di Rama Burshstein
Con Hadas Yaron e Yittach Klein
Amour
Vecchi coniugi ancora innamorati, Anne e Georges vivono
l'uno per l'altra. Finchè la donna non è colpita da ictus; e
tutto cambia. Con rabbiosa dedizione, il marito le resta
accanto. - Palma d'oro a Cannes.
Regia di MIchael Aneke
Con J. Luis Trintignant e Emmanuelle Riva.
End of watch
Dopo aver dimostrato di saperci fare come sceneggiatore
di polizieschi urbani ("Training day" era uno tra i miglio-
ri del decennio scorso), David Ayer passa dietro la macchi-
na da presa, continuando a battere le vie che conosce meglio.
Il titolo significa 'FINE SERVIZIO', quello che prstano due
poliziotti di los Angeles, il californiano Brian Taylor e l'im-
migrato Mike Zavala, assegnati a South Central, il quartiere
più pericoloso della "città degli angeli", Se la routine quoti-
diana è già ad alto rischio, lo scontro con i trafficanti del
cartello di Sinaloa farà fuoco e fiamme. Un film adrenalini-
co ma anche credibile, con i suoi poliziotti umanamente pie.
ni di difetti che passano le giornate tra una battutaccia ma-
schilista, una razzista e uno scoppio improvviso di violenza
(e, malgrado il sottotitolo italiano "Tolleranza zero", non
un film giustizialista). Realizzato in piani "stretti", girati
con macchina da presa a mano e giustificati tramite un
espediente narrativo: durante i pattugliamenti l'agente
Taylor realizza un video didattico.
Regia di David Ayer
Con Jake Gyllenhaal e Michael Pena
Lucianone