16 aprile '13 - martedì 16th April / Tuesday visioni post - 20
Andando a leggere i post di diversi blog nei vari siti di giornali
e riviste, ho trovato questo di Cingolani che risponde alla Germania
della Merkel, sul fatto che noi siamo più ricchi. Deduzione dovuta
alla magia di numeri e a statistiche sbagliate (Cingolani) e, aggiunge
il sottoscritto, a una buona dose di presunzione teutonica conservatrice.
(Lucianone)
_____________________________________________________________
Cari tedeschi, purtroppo siete più ricchi di noi
In Germania, ormai, è un nuovo luogo comune: cosa vogliono questi italiani che sono più ricchi di noi? La danza è stata aperta dalla Banca centrale europa, con tanto di grafici e tabelle che ci mettono in difficoltà. Perché da una parte dimostrano che non siamo poi così straccioni come a lungo eravamo stati dipinti (e ciò è motivo d’orgoglio). Dall’altra forniscono l’alibi per un nuovo attacco ben più velenoso il cui messaggio è tranchant: visto che potete farlo, pagherete caro pagherete tutto.
E’ vero che la nostra ricchezza patrimoniale, sia quella immobiliare sia quella finanziaria, è superiore a quella dei tedeschi. Ma attenzione, questa è una fotografia statica e parziale. E’ il dagherrotipo del passato. Nel corso degli anni e con la involuzione della crisi, le cose sono cambiate molto rapidamente. Diciamo che la Bce avrebbe più ragione se fossimo ancora nel 2007. Anzi, fino al 2009, perché lo scoppio della bolla immobiliare ha colpito la Germania più dell’Italia. Poi, però, è arrivata la guerra dello spread, cioè la crisi dei debiti sovrani, mentre l’economia tedesca scattava in avanti come una molla, facendo registrare due anni di crescita molto forte. Al contrario, l’Italia si avvitava nella spirale che nell’autunno del 2011 l’ha portata sull’orlo del crac. Non bisogna mai dimenticare che c’era denaro liquido solo per pochi giorni.
Come stanno oggi le cose? Ebbene, se calcoliamo la ricchezza non tanto ai valori storici, ma a quelli di mercato (mark-to-market) la situazione è, purtroppo, molto diversa. I prezzi degli immobili sono scesi di almeno il 30%, ma soprattutto s’è inaridito il mercato. C’è paura, c’è sfiducia, la gente segue un comportamento razionalmente cautelativo. Dunque, chi volesse vendere, oggi, non solo dovrebbe accettare un taglio del patrimonio, ma non troverebbe acquirenti.
Un problema esiste anche per la ricchezza mobile. La borsa è ai minimi (mentre in Germania si è ripresa), i buoni del tesoro a medio-lungo termine valgono 20 se non 30 punti in meno. E per loro il mercato secondario non è affatto ricettivo. Al contrario, il Bund, il titolo decennale del governo tedesco, è diventato una sorta di bene rifugio, ben più dell’oro: tutti lo comprano anche se i suoi rendimenti sono vicini a zero, per mettere al riparo i propri risparmi. Ciò significa che c’è un continuo e consistente afflusso di capitali, anche dagli altri paesi della zona euro, il che aumenta i divari reali all’interno del mercato unico e mette in discussione la tenuta dell’unione monetaria.
Tutto questo mentre la recessione sta riducendo i redditi, quindi sempre più c’è bisogno di intaccare i risparmi accumulati dalla generazione precedente se non proprio di mangiarsi il capitale come succede per gli imprenditori in crisi (quelli seri, non quelli che hanno messo i quattrini nei paradisi fiscali).
“Raramente le cifre sono state usate tanto scorrettamente per obiettivi politici”, scrive Paul De Grauwe, docente alla London School of Economics ed ex membro del parlamento belga per i liberal-democratici fiamminghi. L’economista rilegge i dati e arriva a conclusioni opposte (che coincidono con il buon senso): 1) la Germania è significativamente più ricca di paesi come l’Italia per non parlare di Spagna e Portogallo; 2) la ricchezza è fortemente concentrata tra le famiglie più abbienti, quindi non bisogna solo comparare la media; 3) occorre calcolare anche lo stock di capitale pro capite per capire la ricchezza di un paese, così facendo vediamo che la Germania è a quota 145 mila euro, l’Italia supera di poco i centomila e la Spagna non arriva a 80 mila.
Ancora una volta la statistica produce fumo, non certezze e spesso anche i più seri studiosi finiscono per trovare solo ciò che vogliono cercare. Ma questa volta la discussione non si svolge in un cenacolo accademico, bensì nei caffè, in piazza, nelle assemblea di partito, come quella di Alternative fuer Deutschland, domenica scorsa a Berlino, la nuova forza euroscettica messa in piedi da personaggi autorevoli come l’ex presidente della confindustria tedesca o nella stessa assise della CDU, il partito di Angela Merkel. In guardia, dunque, spesso la magia dei numeri è solo un’illusione.
( Stefano Cingolani - da Panorama.it / I Blog di Panorama)
Lucianone
DI TUTTO e di PIU Ambiente / Appuntamenti / Arte / / Cibo-cucina / Commenti / Cultura / Curiosità-comicità / Dossier / Economia-Finanza / Fotografia / Inchiesta / Intervista / Istruzione / Lavoro / Lettere / Libri / Medicina / Motori / Musica / Natura / Opinione del Giovedì / Personaggi / Psicologia / Reportage / Riflessioni-Idee / Salute / Scienze / Società-Politica / Spettacoli (cinema/tv) / Sport / Stampa-giornali / Storie / Tecnologia-Internet / Ultime notizie / Viaggi
martedì 16 aprile 2013
Società / Mondo - Approfondimento ultimi avvenimenti
16 aprile '13 - martedì 16th April / Tuesday visioni post - 6
Bombe alla maratona di Boston: 3 morti
L'Fbi: «Terrorismo». Sentito uno straniero
Bombe alla maratona di Boston: 3 morti
L'Fbi: «Terrorismo». Sentito uno straniero
Caccia all'uomo, ma per ora non ci sono indagati. Gli ordigni erano pentole a pressione pieni di chiodi. Un bambino di 8 anni tra le vittime
All'indomani dell'esplosione dei due ordigni che a Boston negli Stati Uniti hanno provocato la morte di 3 persone e il ferimento di almeno altre 176 al traguardo della maratona, squadre di agenti di polizia setacciano le strade e i mezzi di trasporto pubblici alla ricerca di pacchi sospetti.
Il capo della polizia di Boston Ed Davis intanto è stato categorico. «Nessuna persona è stata fermata» nel corso delle indagini sull'attentato alla maratona. La città nel frattempo è aperta per le normali attività lavorative, ma la zona delle esplosioni, attorno a Copley Square, resta chiusa al pubblico. Intanto è caccia all'uomo: non si esclude l'atto terroristico ma nemmeno la pista interna. Per stasera è prevista in città una veglia di preghiera per le vittime, nella chiesa di Arlington Street.
La cronaca della tragedia: le esplosioni e il panico
In assenza di rivendicazioni, si indaga sulle piste interna e internazionale per l'attentato alla maratona (mappa). Uno dei due ordigni rudimentali fatto da una pentola a pressione piena di chiodi e biglie d'acciaio. Scoperto comando elettrico. Hanno perso la vita un bimbo di otto, Krystle Campbell, una studentessa cinese che si stava specializzando negli Usa
Le vittime. Le autorità americane hanno confermato la morte di tre persone, tra cui un bimbo di 8 anni. Dopo l'attentato, i medici sono stati costretti ad effettuare dieci amputazioni per la gravità delle ferite riportate da alcune persone. Lo ha reso noto la Cnn, che segue la vicenda in diretta, precisando che sono 17 le persone coinvolte nella tragedia che si trovano in «condizioni critiche». Il bilancio è di 176 feriti - oltre alle 3 vittime - di cui 9 sarebbero bambini. La stampa locale descrive scene simili a quelle di guerra, con «moltissimi feriti» e scene «orribili», tanto da sconvolgere anche i dottori. Molti gli italiani in gara, ma nessuno di loro è rimasto coinvolto nelle esplosioni.
Gli ordigni. Gli ordigni usati a Boston erano costituiti da pentole a pressione piene di schegge metalliche, chiodi e cuscinetti a sfera, collegate a detonatori. Lo riportano i media Usa citando fonti di polizia. Le pentole erano in buste di nylon nera o zaini e sono state trovate anche tracce di circuiti elettronici che farebbero pensare all'uso di timer. Pare che i due ordigni artigianali siano stati posti dentro alcuni cestini della spazzatura lungo il marciapiede e siano stati fatti esplodere con un telecomando a distanza. Si era anche sparsa la notizia del ritrovamento di altre cinque bombe inesplose, ma più tardi gli inquirenti hanno fatto sapere che non si trattava di dispositivi esplosivi.
Le indagini. Alla guida delle operazioni gli agenti del Fbi, che in una breve conferenza stampa hanno ribadito come siano in corso «indagini criminali, potenzialmente nell'ambito del terrorismo». Mentre si sta passando al setaccio ogni foto, ogni fotogramma delle telecamere a circuito chiuso della zona, trapela la notizia che ci sarebbero alcune immagini di un sospetto vestito di nero, con due zainetti sulle spalle. Inoltre, si sta dando la caccia a un furgone preso a noleggio che è stato visto entrare nella strada della corsa appena prima dello scoppio, e poi scappare via.
Interrogato uno straniero. Le autorità Usa stanno indagando sul ruolo di un cittadino straniero. Lo riferisce il sito Politico. Lo straniero, che è rimasto gravemente ustionato, si trovava negli Stati Uniti con un visto per studenti ed è considerato «persona di interesse» e un «potenziale sospetto» in relazione al caso, sebbene al momento non sia stato formalmente accusato o arrestato. Il sospetto si trova in ospedale ed è stato sentito dalla polizia. Numerosi media hanno riferito che le autorità si stanno concentrando su un cittadino saudita, ma Politico non conferma al momento la nazionalità del sospettato. Nel corso di una conferenza stampa, ieri, il capo della polizia di Boston, Ed Davis, aveva riferito che non c'era alcun «sospetto» ricoverato presso il Brigham and Women's Hospital, come invece indicato da alcune notizie di stampa, ma aveva ammesso che «ci sono delle persone con cui stiamo parlando».
Gli ordigni erano pentole a pressione piene di chiodi. Peggiora il bilancio della
strage: 3 morti e 176 feriti, 17 gravi
Video Il falegname maratoneta / Uomo sul tetto
English Liveblog - The Boston Globe
Video Il falegname maratoneta / Uomo sul tetto
English Liveblog - The Boston Globe
COMMENTO Maratona uguale democrazia di ENRICO SISTI
Lucianonr
L'ultima ad essere riconosciuta è una ragazza di origini cinesi che si stava specializzando alla Boston University. Il segretario alla Sicurezza interna: "Al momento non c'è alcun indizio di una reazione di al Qaeda". Ordigno forse vicino a dove era seduto il governatore del Massachusetts
Lucianonr
Iscriviti a:
Post (Atom)