mercoledì 5 ottobre 2016

SPORT - calcio / Serie B - 7^ giornata 2016/17

5 ottobre '16 - mercoledì                5th October / Wednesday              visione post - 20

RISULTATI delle partite
Brescia   1     Avellino         3    Benevento   1     Frosinone   1     Spal              3
Bari         1     Pro Vercelli   2     Novara         0    Perugia       2     Salernitana   2

Ternana      0     Trapani       0     Entella    4     Cesena   2     Ascoli    0     Carpi   1
H. Verona   3      Cittadella   2     Vicenza   1     Latina   2      Spezia   2     Pisa      1

CLASSIFICA
Cittadella   18   /   H. Verona   16   /   Benevento   14   /   Spezia   13   /   Pisa   12   /
Entella 11   /   Brescia, Carpi   10   /   Perugia, Bari   9   /   Spal, Frosinone   8   /
Ascoli, Cesena, Ternana   7   /   Salernitana, Avellino, Pro Vercelli   6   /
Latina, Novara, Trapani, Vicenza   5





IL COMMENTO  

(da L'analisi, di Nicola Binda - "La Gazzetta Sportiva" di domenica 2 ottobre)
Nel bene e nel male, c'è il Veneto al centro di tutto. I giorni della vendemmia stanno
per finire e il raccolto di Cittadella e Verona fa pensare a un'annata prestigiosa. I ca-
lici sono pronti, le botti si stanno riempiendo e la fermentazione è sempre più accatti-
vante. Rischiano di sapere di tappo invece le bottiglie di Vicenza, dove oggi potrebbe 
saltare la prima panchina: come se tutta la colpa fosse soltanto di chi raccoglie l'uva...
La concorrenza in vetta sembra arrivare solo dai vigneti del Sannio, che ha una varietà ec-
cellente di prodotti e una squadra all'altezza: il Benevento è imbattuto (come solo lo Spe-
zia che gioca oggi) non perde ormai dal 20 dicembre (25 gare utili), ha un passo deciso,
una rosa importante e un tecnico preparato. Il Veneto dunque è avvisato.
Speriamo che non sia merito di un bicchiere di troppo, ma gli attaccanti hanno rotto
gli indugi e dato una bella scossa al torpore del campionato. Dall'eterno cracciolo al-
le novità Verde e La Mantia, dal ritrovato Antenucci alla coppia Donnarumma-Coda,
fino ai soliti Ardemagni, Caputo, Di Carmine, Dionisi e Litteri, per non parlare del ri-
gorista Pazzini, adesso capocannoniere. Tutti insieme per una sbornia di gol che ha la-
sciato il segno: il massimo di 30 in una giornata può essere battuto (siamo a 26 e man-
cano 3 gare) e i primati di torneo con più pareggi (31, ma solo 3 nelle ultime 2 giorna-
te) e meno vittorie in trasferta (12, ma 3 in questo turno) sono finalmente a rischio.
L'unico primato da conservare è quello dei cartellini rossi: solo 18, il minimo nella B 
a 22. Bravi, continuate così.

 Lucianone

Storie / del nostro tempo - Omran, Alan e gli altri: quei bambini, icone di una guerra infinita

5 ottobre '16 / mercoledì             5th October / Wednesday                   visione post - 22

Salvato dopo l'ennesimo raid in Siria,
Omran ha cinque anni: la sua immagine sul web
 è diventata virale

(da 'la Repubblica' - venerdì 19 agosto '16 - Francesca Caferri)
Nelle immagini siede da solo, quasi immobile, sullo sfondo della sedia arancione dell'ambulanza.
Ha i capelli spettinati, i piedi che sporgono senza raggiungere terra e non parla. Guarda in silenzio
il caos di fronte a sè, come se non capisse  dove si trova  e cosa sta accadendo. La metà del viso è
coperta di sangue, il corpo di polvere bianca.  Omran Daqneesh ha 5 anni e dalla notte di mercole-
dì è l'ultimo volto della tragedia della Siria. Il bambino si trovava nel suo appartamento nella zona
di Qaterji, quartiere di Aleppo in mano alle forze ribelli, quando un bombardamento, forse russo,
forse dell'aviazione siriana, ha colpito la casa.  Nel raid  sono morte 8 persone, tra cui 5 bambini,
ma probabilmente sarebbe stato solo un'altra nota a margine della giornata se le foto  del salvatag-
gio di Omran, riprese dagli attivisti dell'Aleppo media center, non avessero fatto il giro del mondo.
Nel filmato si vede il bimbo trasportato nell'ambulanza. Un uomo lo adagia sul sedile arancione e
immediatamente torna indietro, verso il cumulo di macerie da cui lo ha estratto.
Omran resta solo. Non piange, non parla. Si passa la mano sul viso, come fanno i bambini appena svegli. Ma capisce che c'è qualcosa di strano: è il sangue che gli scende dalla testa. Lo guarda, ma
neanche allora piange.  Rimane in silenzio, smarrito, fino a quando nell'ambulanza  arrivano altri
due bambini e un uomo in barella.
Da mercoledì  notte queste immagini sono state viste da migliaia di persone. Come Alan Kurdi un
anno fa. Omran Daqueesh sembra  aver risvegliato oggi  la coscienza del mondo.  Come per Alan
un anno fa, c'è già chi teme che  dopo questa ondata  di emotività  la storia verrà  dimenticata.  E
Aleppo con essa.  Ha raccontato all'Ap Mahmoud Raslan, un fotografo che si trovava sulla scena,
che insieme a Omran sono stati estratti dalle macerie i suoi fratelli di uno e 3 anni e sua sorella di
11. Poi la mamma e il papà. Tutti feriti, ma nessuno è in gravi condizioni.
Poco ore dopo la prima, una seconda foto di Omran è stata diffusa in Rete. Il bimbo ha la testa
fasciata e lo sguardo ancora smarrito. A salvargli la vita sono stati un gruppo di uomini con l'el-
metto bianco. Si chiamano The White Helmets e sono volontari che negli ultimi anni hanno sal-
vato migliaia di persone dalle macerie. Pochi giorni fa sono stati nominati per il Premio Nobel
per la Pace.  Il simbolo di una Siria che, nonostante tutto, non si arrende.

Lucianone