CLASSIFICA della serie B Sassuolo 22 / Livorno 18 / Verona 15 / Ternana, Varese 13 / Brescia 12 / Spezia, Bari, Modena, Padova e Cittadella 10 / Vicenza, Juve Stabia e Ascoli 9 / Lanciano, Cesena 7 / Novara, Pro Vercelli 6 / Reggina, Crotone 5 / Empoli 3 / Grosseto 1 Livorno e Spezia / una partita in meno
Vola il Sassuolo ed è inizio di fuga - Il Varese si blocca in casa - Il Verona si arrende al Padova e dietro risalgono Brescia e Ternana
Grosseto - Sassuolo 1 - 2 Questa volta Boakye ne fa due per il Sassuolo. Somma (tecnico del Grosseto) va ko e la squadra toscana viene contestata dai tifosi. Di Francesco fuori casa vince sempre e in atteaa di vedere se anche il Livorno incomincerà ad avvertire il peso della rincorsa, il suo Sassuo- lo ha scavato un fossato (6 punti e oltre) tra sè e le avversarie. Addirit- tura 10 sono i punti di vantaggio sulla sesta in classifica (il Brescia), l'ultima che partecipetrà ai playoff. Un ritmo che ricorda quello della Juventus nel suo unico campionato di B. Fuori casa il Sassuolo ha sempre vinto, con dieci gol segnati e uno appena subito (ieri). Il Sassuolo non soltanto crea, segna e vince, ma sa anche soffrire. Come contro l'Ascoli, anche con il Grosseto c'è voluta una magia di Boakye per dare una decisiva sterzata alla partita. E comunque il Sassuolo ha cercato la porta nell'unico modo che conosce, il gioco. Una bella flluidità di manovra e grande capacità di palleg- gio anche negli spazi stretti . .
Varese - Empoli 2 - 2 A Giulio Ebagua ci vogliono 2 gol per fare finalmente pace con gli ultrà della curva, ma non servono comunque per far vincere il Varese.
7 ottobre 2012 - domenica 7th October / Sunday visioni post- 10 Le ragioni del futuro Non hanno protestato solo contro i tagli ad una scuola stretta tra le mirabolanti promesse tecnologiche e i soffitti che crolla- no, tra premi per i più bravi e riduzione delle risorse necessa- rie perchè i meritevoli possano davvero provare di esserlo, nonostante disuguali condizioni di partenza. (con la loro protesta)> Hanno dichiarato la loro sfiducia a tutta la classe dirigente, agli adulti che hanno il potere di prendere le decisioni cruciali per il loro destino: governo, partiti politici, sindacati , imprenditori. Derubricare questa protesta come manifestazione adole- scenziale senza una vera maturità politica, sarebbe grave e forse pericoloso. Dopo essersi sentiti definire da tutti una generazione perduta, questi ragazzi stanno provando a dire che non vogliono fare le vittime sacrificali degli errori altrui. - Lo spettacolo dato dalla politica è stato una miccia per una ribellione che non poteva non esplo- dere. A fronte delle continue esortazioni a portare pazienza, perchè non ci sono risorse, alla promessa che la riforma delle pensioni e quella del lavoro sono state fatte per loro, (i giovani) è arrivata anche la prova che molti soldi vengo- no buttati, che chi ha il potere di decidere si tiene stretti i propri privilegi (e qualcuno anche ruba). Sarà semplicistico dedurre che basterebbe togliere, subito, non a partire dalla prossima legislatura, rimborsi eletto- rali,vitalizi e pensioni facili e ridurre un pò gli stipendi dei politici, per avere le risorse necessarie alla scuola e ai serviai sociali. - Ma andatelo a spiegare a ragazzi che si sentono continuamente fare la lezione da chi poi pratica, avvalla, o non denuncia questi sprechi e abusi. Non mi sorprende che la sfiducia sia più bruciante nei confronti del centro-sinistra e dei sindacati: perchè da loro cis si aspettav a di più.
Anche nel movimento del '68 la critica ai partiti di sinistra era stata radicale e un pò 'tranchant'. Ma allora l'accusa era di aver tradito la promessa di cambiare il mondo. Il terreno del conflitto, persino gli ideali, erano, o si volevano, comuni. Oggi l'accusa rivolta ai politici di ogni colore è che pensano solo a farsi gli affari propri, che badano solo al proprio interesse. Spero che nessun partito e nessun gruppo dirigente pensi di poter cavalcare questa protesta a puri fini eletto- ralistici. O viceversa di poterla ignorare come una febbre di stagione o bollarla di anti-politica. Tanto più che dietro a quelli che sono scesi a protestare, ci sono i molti altri che esprimono la sfiducia nel silenzio, nel cinismo di chi sa che tanto non cambia nulla. E ci sono gli adulti, i genitori, altrettanto sfiduciati se non anche un pò atterriti dalla tena- glia della crisi economica, cui si aggiunge quella della devastazione economica e morale prodotta dalla gestione politica e della politica ad ogni livello. Il governo e i partiti, in particolare il Pd se vuole continuare ad avere un senso e un futuro, hanno la responsabilità di provare a ricostruire, un terreno di comunicazione, prima ancora che di confronto, con que- sta generazione. Senza false promesse, ma anche senza dire loro cheù l'unica cosa che si può fare oggi è attraversare il deserto, stringendo i denti e poi si vedrà.Occorre restituire a questi ragazzi la speranza che anche per loro ci sia un futuro dignitoso, per il quale vale la pena di impegnarsi, la dignità di essere considerati come la risorsa più prezio- sa. - Occorre mostrare loro che ci sono interlocutori affidabili, non solo perchè non rubano e sono sobri, ma per le scelte che fanno e che accettano di discutere e di verificare con gli interessati. Altrimenti sì che si rischia di abbandonarli a d un destino di generazione perduta, con la rabbia, la violenza, il cinismo che ne sono l'inevitabile corollario. (da 'la Repubblica' di sabato 6 ottobre 2012 - di Chiara Saraceno)
A Milano Studenti in corteo, uova e... manganelli
Nel mirino banche e Regione: "Via i corrotti" Contro il ministro Profumo, i tagli all'istruzione, il caro libri e le banche. Ma anche contro la giunta Formigoni: "Un gruppo di corrotti che veniamo a sfiduciare dal basso, vogliamo le vostre di- missioni", urlavano i ragazzi ai megafoni, mentre alcuni cercava- no di sfondare il cordone di polizia nel tentativo di raggiungere la sede della Regione. Studenti in piazza anche a Milano, vener- dì 5 ottobre, nel primo giorno di protesta dell'autunno caldo della scuola, che ha visto manifestazioni in tutta Italia. Un corteo lungo le vie del centro dove non sono mancati momen- ti di tensione, fra lanci di uova e fumogeni, con uno studente di 17 anni identificato e denunciato, e le prime manganellate di stagione della polizia su chi voleva avvicinarsi a Palazzo Lom- bardia. Sul corteo e sull'uso dei manganelli non sono mancate le pole- miche politiche. "Violenze e atti di teppismo in nome di una mancata riforma scolastica e del taglio agli sprechi -ha detto Romano La Russa - sono il solito e inutile pretesto per centri sociali ed estremisti di sinistra per deturpare un'intera città". L'assessore alla Cultura Stefano Boeri, invece, parla di "forte preoccupazione" per la reazione delle forze dell'ordine: "Qual- siasi forma di protesta deve rimanere entro i margini della le- galità - ha detto - ma la risposta con le cariche e i manganelli contro studenti che protestano ci riporta a un clima di tensio- ne socialoe che oggi non possiamo assolutamente permetterci".
Quando l'antipolitica sbarca tra i banchi Gli slogan (pericolosi?) degli studenti Il movimento: "Basta tagli, ascoltateci o sarà il caos" - "Siamo una generazione arrabbiata e la casta è il nostro nemico"
Nessuna fiducia nella casta". Ora è uno striscione, ora una ma- glietta, ora uno slogan lungo i nove cortei che rimettono al cen- tro della scena italiana gli studenti. La casta tutta, non solo quella politica. Gli sbirri di m..., che pure stanno a milletrè al mese. I giornalisti terroristi, vhe pure li raccontano su ogni me- dia, tanto più se sono fotoreporter. Vanno bene se riprendono la polizia che manganella e sono spie se zoomano sul lancio di una bottiglia. - Sono minorenni, questa volta, i ragazzi che in un'altra mattina da estate danno l'esordio all'autunno caldo della generazione precaria, sono delle scuole medie superiori. Nel frattempo, visto che il conio Generazione P è del 2010, si sono incattiviti. Si sono riempiti di paura, quindi sono diven- tati pericolosi. - "Mai come adesso la distanza tra la politica e il paese reale è stata tanto evidente"", dice Giulio Vasaturo, criminologo della Sapienza di Roma, esperto nell'analisi dei fenomeni di violenza. "In quel vuoto che è venuto a crearsi si stanno già infiltrando raffinatissimi nemici della democra- zia. Per evitare scenari incontenibili il governo dovrebbe me- diare con le piazze più che con i mercati". A Roma Nella capitale ragazzi con la maglietta "Roma antifa" accen- dono fumogeni pungenti. Sugli scudi letterari che difendono la prima fila di manifestanti , sono i book bloc, la cui fama è ormai consegnata ai libri di carta, scendono i manganelli del- la celere. Molti dei ragazzi di roma hanno 15 anni e l'iPhone gli ha appena detto che a Torino e a Milano e a Bologna al- tri quindicenni hanno sfondato le linee del reparto mobile. "Sfondiamo anche noi", allora Porta Portese, il mercato del- l'usato e del rubato della capitale, è la nuova linea Maginot per i nuovi studenti in strada. Accelerano il passo, adesso cor- rono, altre manganellate della polizia. Questa volta sui denti, sugli zigomi. Uno di loro, quindici anni appena, viene trasci- nato via sull'asfalto, per la maglietta. Due calci alla schiena, poi il vicequestore chiamerà i genitori. Sono tornati in piazza gli studenti delle metropoli, delle scuo- le dei centri storici italiani. Come nell'autunno 2008, quando l'Onda s'infranse sullo scontro in Piazza Navona "rossi con- tro fasci".