27 agosto '14 - mercoledì 27th August / Wednesday visione post - 5
Dove arabi e israeliani riescono a convivere:
Kibbutz e beduini, lontano da Gaza, sanno stare insieme.
L'insediamento ebraico in Alta Galilea si "fonde" con il vicino
villaggio islamico. "Solo così - dicono - inizieremo a cambiare il paese".
(da 'la Repubblica' - 19/08/'14 - Alberto Flores D'Arcais,
Gerusalemme)
Nell'Alta Galilea il kibbutz Kfar Hanassi lo conoscono un pò tutti. Fondato nel 1948 (ha
la stessa età dello Stato di Israele) da immigranti ebrei britannici con il nome di Habonim -
movimento culturale giovanile socialista-sionista - ha cambiato il suo nome con quello at-
tuale, che in ebraico vuol dire "Il Villaggio del Presidente" (in onore di Chaim Weizmann,
il primo capo dello Stato morto nel 1952). A neanche mezz'ora di cammino si arriva in un
villaggio beduino: Tuba-Zangaria, che negli ultimi anni è cresciuta in fretta, vitale e caoti-
ca, con seimila abitanti che la rendono una piccola cittadina dalle tradizioni tribali e una
vita moderna.
Un'area che politicamente, nel corso degli ultimi anni, si è fatta sempre più complicata. E'
qui che nel 2011 ebrei estremisti diedero fuoco a una moschea, è nei kibbutz qui attorno
che gli ideali socialisti di un tempo hanno ceduto il passo all'Israele di oggi, più religiosa
e nazionalista. Nei momenti topici del conflitto israeliano-palestinese in quest'area non so-
no mancati scontri, polemiche, qualche ferito di troppo. Adesso, mentre nei villaggi del sud
torna la paura dei razzi di Hamas, l'Alta Galilea lancia un'iniziativa che qualcuno definisce "storica". Kfar Hanassi ha deciso di fondersi con la cittadina beduina, diventando un'am-
ministrazione unica. "Non bisogna avere paura", sostiene il presidente del Consiglio re-
gionale dell'Alta Galilea. Kibbutzim e beduini non ne hanno avuta e la settimanma scorsa
hanno firmato un eccezionale accordo che prevede una stretta cooperazione in campi qua-
li il welfare, la cultura e l'industria. Qualcuno storce il naso, perchè a guadagnarci non sa-
rebbero certo i kibbutz (ce ne sono 29 nell'area) che hanno un certo benessere economi-
co, mentre Tuba-Zangaria è povera e con una piccola criminalità in costante aumento.
"Penso che possiamo fare molte cose assieme, ma vivere assieme?". Al sito online che
ha rivelato la vicenda, una residente di Kfar Hanassi esprime i dubbi del kibbutz con un
semplice ragionamento: "Da loro ci sono un sacco di uomini con due mogli, qui da noi
tante ragazze alla ricerca di un uomo tutto per loro".
La maggioranza sembra però favorevole. L'iniziativa di cooperazione ha già ricevuto l'ap-
poggio del ministero degli Interni e se il piano andrà avanti entro 4 anni i beduini di Tuba-
Zangaria potranno anche votare alle elezioni locali. Giora Zelz, il presidente del Consiglio
glio regionale, è ottimista: "Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità e fare qualcosa
che cambi veramente questa regione".
Continua... to be continued...
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