12 luglio 2012 - giovedì 12th July / Thursday visione post - 14
Italia / POLITICA Monti: no alla concertazione "E' all'origine dei mali che oggi combattiamo" "Con Berlusconi Italia umiliata nella Ue" Scontro con i sindacati Il premier lascia l'interim - Grilli ministro dell'economia Spending Review: Regioni in trincea
Duro monito di Mario Monti al metodo della concertazione governo-parti sociali. Il premier ha spiegato che la concer- tazione "ha prodotto mali contro cui oggi lottiamo". Una frase che ha scatenato le reazioni adirate dei sindacati, in primis del segretario Cgil Camusso: "Non accettiamo lezioni di democrazia da chi è cooptato". Monti ha anche attaccato Berlusconi sostenendo che con lui "l'Italia è stata umiliata nella Ue". Il bersaglio sbagliato (commento di Massimo Riva) Che Mario monti non ami la concertazione fra governo e parti sociali è risaputo da anni. Ma un conto sono i numerosi e argomentati editoriali che ha scritto sulla materia in passato, tutt'altra cosa il duro e perentorio giudizio sulla questione pronunciata ieri nelle vesti di presidente del onsiglio Spagna / LA CRISI Vento greco su Madrid Minatori in piazza - Guerriglia con la polizia Sembrano spettri greci quelli che danzano lungo il Paseo de la Castellana fra il palazzo de Las Cortes dove il pre- sidente del governo Mariano Rajoy ha annunciato la manovra economica più dura che la Spagna abbia mai dovuto sopportare e, qualche chilometro più in là, il mi- nistro dell'Industria dove gli agenti della polizia hanno malmenato con brutalità centinaia di manifestanti che protestavano per i tagli nelle miniere delle Asturie. Manovra da 65 miliardi di euro: alzata di 3 punti l'Iva La Commissione europea: "Un passo importante per assicurare che gli obiettivi di bilancio siano soddisfatti", ha detto il portavo- ce della commissione Ue, O'Connor I socialisti spagnoli: "Questi tagli, oltre a essere ingiusti, sono un insuito agli spagnoli", ha detto il leader del Partito Socialista spagnolo Alfredo Pèrez Rubalcaba.
Italia / Vecchia politica Il ritorno del Cavaliere - Berlusconi: "Io candidato premier" Ticketcon Alfano: "La gente lo vuole, siamo con lui" Le promesse del Rieccolo Sembrava incredibile che Berlusconi potesse mantenere una promessa, una sola nella vita, l'ultima. Infatti, rieccolo. In fondo a 4 mesi di sceneggiata, è ormai ufficiale che l'investitura di Alfano era l'ennesima pagliacciata. Siria / Verso la transizione Gli Usa: "Per Assad non c'è spazio" "Nel processo di transizione verso la pace in Siria non ci può essere spazio per Assad", lo ha ribadito ieri il porta- voce della casa Bianca, Jay Carney, sottolinendo come il regime siriano abbia perso ormai ogni credibilità. Intanto, però, le violenze proseguono. sono almeno 34 le persone uccise ieri, secondo il bilancio dei Comitati locali di coordinamento dell'opposizione, che riferiscono di bombardamenti in varie località del Paese. Lucianone
12 luglio 2012 - giovedì 12th July / Thursday visioni del post - 10
L'Opinione del giovedì (diLucianone)
Democrazia/Equità sociale, Tecnologia, Mercati e Guerre economiche Riprendo dopo un bel pò di pausa questa rubrica, cui tengo in modo particolare. Infatti in questo spazio posso finalmente esprimermi in tutta ampiezza, quindi a 360 gradi: sulla politica e sull'economia, sulla scuola e l'università, sulle cose che funzionano e quelle che assolutamente non vanno non solo in Italia ma nel nostro grande pianeta, anche per quanto riguarda l'ambiente, la globalizzazione, il sistema (politico-economico-religioso...) che lo sta attualmente governando nelle differenti aree continentali-geografiche. Allora per cominciare parto dal nostro continente: l'Europa sta attraversando una delle peggiori CRISI della sua storia, ma non (quindi) la peggiore. Ricordiamoci sempre delle due Grandi Guerre Mondiali con il seguito di morti e distruzioni (città rase al suolo), con la gente sopravvissuta che durante e dopo le guerre non aveva di che mangiare. - Mia madre è scampata a due bombardamenti a Verona, salva per miracolo. Erano stati tempi terribili, anzi atro- ci, che i nonni (1^ Guerra Mondiale) e i padri della mia genera- zione (2^ Guerra Mondiale) ricordano ancora in modo indelebile. E ricordiamo sempre che quelle guerre furono combattute contro nemici che volevano o conquistare pezzi di territorio o imporre in modo autoritario la loro ideologia politica, quindi veniva messa in pericolo quella che chiamiamo oggi la democrazia, la libertà di un insieme di persone chiamato popolo di determinare auto- nomamente il proprio destino, il proprio futuro. Ma è chiaro che la memoria, pur cercando di non perderla e anzi tenendola ben viva come patrimonio di ciò che poi siamo diventa- ti nella crescita facendone tesoro, non è che cosa morta, andata e ormai indice di cose perse per sempre. E' l'oggi, l'attualità quello che conta in quanto divenire continuo per il nostro benessere, per darci tranquillità o paura, speranza o delusione cocente o addirit- tura sfiducia totale. Ecco, oggi siamo nel mezzo di una CRISI tale che il nostro divenire quotidiano si sta facendo statico, bloccato come le statuine dei nani nei giardini delle villette e un pò alla volta si scivola verso la paura di diventare più poveri a livello economico, verso la sfiducia sempre più profonda nelle istitu- zioni, nei partiti e in chi avrebbe dovuto rappresentare il senso di democrazia in uno Stato agli occhi dei cittadini. Sembra che tutto questo non esista più. Quando uno Stato deve far ricorso a un governo tecnico, i pericoli che venga a mancare qualche pezzo di democrazia esistono realmente, quando un governo tecnico, sia in Italia, che in Grecia, che in Spagna (non im- porta) deve accontentare non i suoi cittadini, ma le Banche e gli Investitori stranieri e le Agenzie dei vari rating, allora la democrazia già è sparita ed è solo una parola vuota. I sindacati, da parecchio tempo finalmente uniti nel difendere democraticamente i diritti dei lavoratori, vengono attaccati dal governo sulla concertazione (che significa fare le cose assieme, significa dialogo sociale tra le parti). Ma quello che in generale sta accadendo nel sud Europa è qualcosa di grave proprio sul piano della democrazia in quanto si sta impoverendo una grande parte del ceto medio che era ed è sempre meno la parte trainante della società o perlomeno il collant che teneva unita la parte più povera a quella borghese-arricchita. Si sta sciogliendo quel ceto che sta precipitando in basso. Dopo la grande CRISI greca e quel- la quasi/grande italiana, adesso è il momento della Spagna, dove i poliziotti sembrano andare in guerra contro i cittadini, i primi corazzati da capo a piedi, i secondi inermi con mani alzate solo in atto di protesta e intanto la gente viene colpita da pallottole di gomma. I grandi capitali, le grandi Banche, le grandi Finanze stanno attaccando il Sud Europa. O Monti non se n'è accorto o fa finta di non accorgersene e anche lui ne fa parte: questo pensa una buona parte di cittadini italiani, pensano ormai in tanti che che ci sia tutto un intrigo da cui non se ne esce più, e questo farà molto male alla democrazia, perchè la vera democrazia non guarda i soldi, ma riguarda uomini, persone, sentimenti e soprattutto una parola che da Monti e dai suoi ministri non si è più sentita nomi- nare: Equità sociale. - in pratica si sta tagliando nelle tasche del popolo bue (come si diceva una volta), non nelle tasche dei privile- giati che sono ancora tanti, tanti, tanti... Stiamo pagando per il mantenimento della super-ricchezza di una minoranza privilegiata. Altro aspetto molto importante in quanto decisivo è quello della tecnologia, che ha avuto sempre di più un impatto pesante e spesso negativo su tanti punti della stessa vita (democratica) dei cittadini a livello mondiale. Continua...to be continued...
12 luglio 2012 - giovedì 12th July / Thursday visioni del post - 10 Lucianone: Ho recuperato questo lungo pezzo di articolo sulla R2CULTURA di Repubblica, che riguarda gli Usa, in particolare come alcuni scrittoridi fama internazionale li vedono o meglio ancora vedono l'America nel suo complesso. E questa visione (critica come vedremo) sul Nuovo Mondo (il Vecchio naturalmente è il continente europeo) ci viene servita dal "New York Times" attraverso tre racconti di altrettanti (appunto) noti scrittori: Amis, Atwood e Doctorow. Il giornalista italiano che ci fa conoscere il tutto è Angelo Aquaro (corrispondente da New York per 'la Repubblica')
Il "New York Times" ha chiesto ad Amis, Atwood e Doctorow la loro opinione sullo stato della nazione. Il responso è impietoso: abusi di potere, scarsa attenzione ai diritti civili e insensibilità ecologica. PROCESSO ALL' AMERICA Gli scrittori accusano: 'Così ha perso la sua anima'
(lunedì, 30 aprile 2012 - di Angelo Aquaro) NEW YORK Processo all'America. Da Martin Amis a Margaret Atwood passando per E.L. Doctorow: le menti migliori della nostra generazione lanciano un urlo dal Nuo- vo al Vecchio Mondo. Anzi: l'urlo di Mrs Atwood raggiunge nientedimeno che l'iperspazio per essere raccolto dai marziani caduti sulla Terra. Si tratta di tre meravigliosi racconti che il New York Times ha commissionato per l'annuale riunione del Pen, la convention degli scrittori: qual'è l'immagine che, oggi, l'A- merica dà di se stessa? Bella domanda. Prendete per esempio Martin Amis. Uno penserebbe: l'America di Barack Obama non è la dimostrazione che a un secolo e mezzo dalla guerra ci- vile finalmente s'è lasciata alle spalle l'incubo della segregazione? Macchè. "Tutti noi che crediamo nell'eguaglianza civile abbiamo improvvisamente biso- gno di essere rassicurati. Mi riferisco naturalmente al caso di Trayvon Martin. Mettete anche da parte , per il momento, quel capolavoro di legge che è Stand Your Ground (che mette alla pari la parola di un killer con quella della sua vit- tima da sempre senza parole) e rispondete invece alla mia domanda. E' possibi- le, nel 2012, confessare l'omicidio di un ragazzo di 17 anni bianco e disarmato senza essere automaticamente arrestato? Liberate la mia mente confusa, e ri- spondetemi di sì". La risposta naturalmente, è no. Direte ok, Martin Amis, il maestro de L'informazione e Territori londinesi è pur sempre un americano d'adozione, inglese di nascita, e si sa che i signori del Vec- chio Mondo guardano da sempre al Nuovo con lo snobismo di 20 secoli di civiltà in più. Sbagliato. Sentite infatti che cosa ha da dire un americano doc come E. L. Doctorow. Altro che l'eccezionalismo americano. - "Per conquistare il non-ecce- zionalismo, quell'ideale politico che renderebbe gli Stati Uniti indistinguibili dagli impoveriti, tradizionalmente antidemocratici, brutali o catatonici stati del resto del mondo, seguite le seguenti istruzioni", sentenzia ironicamente lo scrittore di Ragtime. E giù, novello Swift, eccolo squadernare in 'quattro fasi' la sua mode- sta proposta. Fase uno: "Se siete un giudice della Corte Suprema, ignorate il pri- mo sacramento di ogni democrazia e sospendete il conteggio dei voti in una com- petizione presidenziale. E nominate un candidato a vostra scelta". Ecco dunque il peccato originale: la sentenza che diede torto ad Al Gore permettendo la prima elezione di George W. Bush causa dei mali a venire. E infatti. "Fase due. Stabili- to che anche le corporation, non meno che gli esseri umani, hanno diritto per il Primo Emendamento di esprimere i loro punti di vista". E' il peccato numero due che rischia di infestare già le elezioni in corso: dove i miliardi delle corporation che votano repubblicano rischiano di contare più dei voti del popolo per Obama. Non basta: "Fase tre. Promuovete leggi che proibiscono la contrattazione collet- tiva". Altro che satira: è cronaca dell'America quotidiana. Come quella descrit. ta nella fase quattro "Se siete un giudice della Corte Suprema, stabilite che la polizia ha il diritto di perquisire e mettere in arresto chiunque". Sì, il futuro da Grande Fratello disegnato da Doctorow è già qui: l'America è dunque senza scampo? L'immaginifico racconto di Margaret Atwood possiede quantomeno la grazia dell'ironia gentile. - La scrittrice canadese descrive l'incontro con i marziani caduti sulla Terra per studiare l'America. "Ha davve- ro un sapore diverso dagli altri? E' o non è il centro del mondo culturale?". "L'America è sempre stata diversa dall'Europa essendo nata come società religiosa e utopistica. Alcuni l'hanno vista come un mondo dei sogni dove tu puoi essere quello che vuoi, altri come un miraggio che ti chiama, ti spolpa e ti delude. Alcuni come una mecca per gli imprenditori creativi, altri come una oligarchia di corporation".
12 luglio 2012 - giovedì 12th July / Thursday visioni del post - 4
SPAGNA - la crisi Il governo spagnolo taglia le tredicesime E a Madrid scontri minatori-polizia Video Il piano di Rajoy per soddisfare le richieste dell' Europa. Dimunuiranno anche le indennità per i sindaci. La rivolta dei minatori contro il taglio dei sussidi: foto
Italia - economia Borse in rosso -Spread a quota 465 Squinzi, presidente di Confindustria: "Il Pil perderà più del 2,4 per cento. Fatico a vedere miglioramenti nella seconda metà dell'anno". L'industriale torna poi sulla riforma del Lavoro: "Non è soddisfacente, anzi aspetto che la Fornero mi convinca".
Economia /Italia - Protesta contro i tagli Spending review: sindaci in piazza, che protestano contro i tagli lineari - Il presidente dell'Anci Delrio: incide sulla "pelle viva dei cittadini" perchè costringe ad aumentare le tasse; il decreto andrebbe radicalmente cambiato. CRITICA AI PARTITI - «Come sindaci non capiamo il giudizio positivo dato dalle forze politiche al decreto varato dal governo sul taglio dei costi», ha aggiunto Delrio. «La questione vera è che bisognerebbe lavorare sui costi standard». ALEMANNO: FALSA SPENDING REVIEW - «Con questo provvedimento molti Comuni andranno in default e molti altri saranno costretti ad aumentare le tasse locali - ha rincarato la dose il sindaco di Roma Gianni Alemanno - Il parlamento deve fare emendamenti sostanziali. L'entusiasmo è fuori luogo: questa è una falsa spending review». Roma rischia di perdere 50 milioni di euro, e il primo cittadino aggiunge: «Voglio evitare in tutti i modi di aumentare le tasse che già oggi sono al massimo. E voglio evitare tagli sociali: non voglio lasciare in strada i diversamente abili, o chiudere asili e mense».