sabato 11 febbraio 2012

Sport / calcio - Serie B / 27^ giornata

11 febbraio 2012 sabato -  11th February / Saturday         visualizzazioni ad oggi - 7.042


Campionato di serie B - 27^ giornata
Torino per ora in testa alla classifica,
ma il Verona tiene il ritmo


In attesa del Sassuolo, impegnato nel posticipo domenicale, 
i granata guadagnano la vetta della classifica battendo la
Nocerina. I veneti faticano ma superano l'Ascoli.
Il Varese in zona playoff mantiene 5 punti di vantaggio
sulla Reggina.
Sono state 7 le gare  pomeridiane  disputate  oggi  nel programma
della 27^ giornata.  Bari - Sassuolo e Livorno - Vicenza si giocano
domani alle 12.30.  Modena - Padova e Pescara - Juve Stabia sono
state rinviate per maltempo (neve).


Risultati e cronache delle partite di oggi giocate alle ore 15.00
Risultati
Cittadella - Brescia            0  -  2
Crotone - Grosseto           2  -  2
Reggina - Empoli               3  -  2
Torino - Nocerina              3  -  1
Varese - Gubbio                1  -  0
Verona - Ascoli                  2  -  0
Sampdoria - Albinoleffe    3  -  2


Cronache   (giornalisti della Gazzetta dello Sport)
TORINO-NOCERINA 3-1 — Il Toro conquista la seconda vittoria consecutiva, batte 3-1 la Nocerina e ritrova la vetta solitaria del campionato, in virtù del rinvio di Pescara-Juve Stabia e del posticipo a domenica (alle 12.30) di Bari-Sassuolo. Per i campani ultimi della classe, invece, è notte fonda, nonostante l’appoggio di cinquecento tifosi giunti all’Olimpico. I granata risolvono la questione nel primo tempo, segnando due gol: soltanto a Verona il Toro era stato altrettanto prolifico sottoporta nei primi quarantacinque minuti. Il vantaggio che spiana la strada arriva all’8’, con D’Ambrosio che si avvita in area e di testa indovina l’angolo opposto. Al 33’ il raddoppio: Basha libera Vives sulla sinistra, l’ex leccese si accentra e di destro indovina l’angolo basso lontano. In avvio di ripresa (2’) è Stevanovic a colpire e a segnare il 3-0 della tranquillità su assist del solito Antenucci, anche se sei minuti dopo Benussi sbaglia l’uscita e regala il gol della bandiera a Castaldo. La Nocerina non demorde, ma è il Toro che potrebbe sfondare ancora, anche se gli attaccanti granata sbagliano troppo sottoporta. E Bianchi? Dopo tre panchine consecutive il capitano ritrova la maglia da titolare, cerca il gol dopo 119 giorni di astinenza ma non riesce a sbloccarsi. Nonostante il perdurare della crisi al momento della sostituzione (43’ della ripresa, dentro Meggiorini) è stato salutato dal boato di incoraggiamento della curva Maratona. (Fabrizio Turco)
                                                                               
La festa del Torino subito 
dopo il primo gol 










VERONA-ASCOLI 2-0Verona. Grandi, grossi, cattivi. E ottimi giocatori. La strana coppia del Verona porta il nome e il cognome di un giocatore greco grande come un armadio e di un caterpillar islandese.Tachtisidis e Hallfredsson, duo nato per caso in riva all'Adige, trascinano l'Hellas all'ottava vittoria di fila in casa e virtualmente alla salvezza. Già, perchè era questo che la società e i tifosi chiedevano all'inizio della stagione. E a quota 51, ormai il Verona può dirsi salvo. E' chiaro che è un paradosso: ma è utile per ricordare che il Verona è comunque una neopromossa dalla Lega Pro (nelle cui paludi è rimasta per quattro lunghi anni) e che questo campionato, comunque andrà, finirà sotto la voce "straordinario". Dentro questa morsa, dunque, è finito schiacciato anche l'Ascoli, ordinato, coriaceo ma troppo evanescente in zona gol e troppo rinunciatario nel primo tempo. Nonostante un terreno congelato e quasi senza erba, dove il pallone offriva rimbalzi a "random" la gara è stata interessante e anche in certi tratti bella. Mandorlini ha girato ancora una volta la sua squadra, inserendo a sorpresa, Cangi e Pugliese sugli esterni, Jorginho sulla trequarti e Hallfredsson, reduce da un piccolo malanno muscolare, fin dall'inizio. Nel primo tempo Ferrari, Russo e Gomez non riescono ad alzare la saracinesca di Guarna. L'Ascoli però si affida solo alla ripartenze di Waigo, quasi mai appoggiato da Soncin. La gara cambia nel secondo tempo, con il Verona che attacca nel lato del campo meno congelato. Il Bentegodi grida al gol quando Ferrari colpisce la traversa e Maietta segna di testa. Gol annullato per fuorigioco dello stesso Ferrari. Poi, esplode al sinistro da cineteca di Hallfredsson che con un tiro simile aveva bruciato anche Buffon quando era alla Reggina. L'1- 0 cambia il copione. L'Ascoli cerca la reazione, ma il Verona si difende bene. Silva cambia i danzatori del suo attacco (fuori Soncin, dentro Gerardi) fino ad arrivare alle tre punte (dentro anche Falconieri). L'ondata non tange la difesa scaligera che nel frattempo Mandorlini copre anche con Mareco. E alla fine arriva il 2-0: lancio di Esposito, tocco di prima di Halfredsson che libera Tachtsisidis in area, gol facile quasi all'incrocio. Sembra quasi di essere alla playstation.E gli applausi per questo Hellas non finiscono più. (Gianluca Vighini)


Emil Hallfredsson
protagonista per il Verona Hellas








SAMPDORIA-ALBINOLEFFE 1-0 — Nel gelo di Marassi la Sampdoria batte 1-0 l'AlbinoLeffe con un gol di Nicola Pozzi e sale al nono posto. Iachini festeggia la prima vittoria casalinga della sua gestione. Quarta sconfitta consecutiva per l'Albinoleffe che resta in piena zona playout. I blucerchiati hanno mostrato progressi sul piano del gioco e su quello del ritmo, tornando a vincere in casa dopo tre mesi. Rispetto alla trasferta di Grosseto, Iachini cambia Rispoli con Berardi, Costa con Laczko, Eder con Bertani, mentre Salvioni sostituisce Lebran con D'Aiello, Taugourdeau con Laner e Germinale con Cissè. Ne esce una gara divertente, giocata senza tatticismi anche dagli ospiti subito pericolosi con Cocco, il cui tiro al 10' è troppo centrale. La Samp non sta a guardare e al 17 ' potrebbe passare in vantaggio con Pozzi di testa, ma Offredi si salva in corner. Sugli sviluppi Gastaldello tira a botta sicura ma trova Laner sulla sua strada. Al 23' l'Albinoleffe sfiora il gol in contropiede con Salvi, ma Romero devia in calcio d'angolo. Il match si sblocca al 26': merito di Juan Antonio che s'incunea bene sulla sinistra, crossa al centro dove irrompe Pozzi che da due passi non sbaglia. Per l'attaccante blucerchiato è il nono gol stagionale. L'Albinoleffe non patisce il colpo e va vicinissimo al pareggio con Salvi, a cui Romero nega il gol per la seconda volta. Parte forte la Samp nella ripresa: al 9' Bertani calcia sopra la traversa, tre minuti dopo Pozzi impegna Offredi in una difficile parata a terra. Al 25' Bertani non inquadra lo specchio della porta. Gol sbagliato, gol quasi subito: tiro-cross di Regonesi che esalta i riflessi di Romero. Al 27' gli ospiti restano in dieci per l'espulsione di Luoni (doppia ammonizione). La Samp cerca di piazzare il colpo del k.o., ma Offredi sventa ogni tentativo blucerchiato. Al 41' Cocco fa venire un brivido lungo la schiena di Romero che vede il pallone sfilare sul fondo. C'è ancora tempo per una traversa clamorosa colpita da Pozzi in pieno recupero. Contestato Garrone durante e dopo la gara. (Francesco Gambaro)


Commento  (di Lucianone)
Le squadre che con queste tormente di neve riescono ancora a
mantenersi un posto al calduccio, senza tremare troppo sono:
Torino, Verona, Varese e Reggina, però... aspettando le altre
che devono recuperare per risalire i pendii più o meno ghiacciati!
Complimenti a Brescia e Samp che si stanno risvegliando.


Lucianone
Gazzetta TV
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Il Dossier - Crisi neve: emergenza continua, problemi, errori

Il quotidiano  "la Repubblica"  di mercoledì 8 febbraio spiega molto bene, 
nelle sue pagine interne (3 - 7) ciò che non ha funzionato nei primi giorni
dell'emergenza neve, specialmente nelle regioni del Centro-sud.
Ne farò una sintesi, per quanto sia possibile e comunque doveroso. 
Poi ci sarà, comunque, una mia personale opinione.

I piani per affrontare le nevicate ci sono. Ma nell'ultima settimana si sono
inceppati in molti punti.   -    A frenare la macchina dei soccorsi sono state
soprattutto le infrastrutture obsolete (cioè stravecchie)  e la scarsezza dei
mezzi a disposizione. 
L'Italia era pronta ad affrontare l'emergenza neve? Sulla carta, sì.  Dal momento
in cui la Protezione civile ha emesso l'allerta meteo, la catena di comando doveva
intervenire per prevenire il blocco delle infrastrutture vitali del Paese (cioè strade, 
autostrade, ferrovie, rete elettrica e servizi idrici)  e mettere in moto la macchina 
dei soccorsi.   
- Le emergenze:  quello che non ha funzionato
  Allarmi fraintesi e città impreparate, dai trasporti in tilt ai blackout
   Motivi del disastro:  i  10  errori  sul maltempo che hanno mandato
   l'Italia nel caos. I mille disagi sofferti dagli italiani in questi giorni
  documentano la grande disorganizazione dell'apparato statale, delle
  Regioni e dei comuni, di cui il caos vissuto a Roma è stata solo la
  conseguenza più chiara e rumorosa. 
 Previsioni metereologiche contraddittorie, piani antineve obsoleti,
 normative sulle calamità naturali  lacunose. Insufficienza di mezzi di 
 soccorso, treni fermi per ore per una porta gelata, ritardi nel chiudere
le strade colpite dalla bufera.
                                           (Fabio Tonacci / Corrado Zunino)
- Ecco allora i 10 errori che hanno mandato l'Italia nel caos
1.  L'allerta  -  Un servizio meteo per ogni Regione, quindi la comunicazione 
     spesso non è chiara.
2.  La capitale  -  Sale sprecato e pochi spazzaneve: la Caporetto di Alemanno
     a Roma
3.  Le ferrovie  -  Scambi congelati e poco personale. Treni fermi tra una
     stazione e l'altra.
4.  Le strade  -  Ritardi nella chiusura delle Statali: auto bloccate dall'Abruzzo
     al Lazio.
5,  Le Autostrade  -  "28 ore per togliere una frana". Sotto accusa l'A24 e l'A25.
6.  L'elettricità  -  Alberi sui tralicci e cavi ghiacciati: interi paesi rimasti al buio.
7.  L'acqua  -  Nessun intervento sui vecchi tubi: il gelo li spacca e si resta a 
    secco.
8.  Gli enti locali  -  Lo stato di emergenza ha un costo: i governatori hanno 
     aspettato troppo.
9,  L'esercito  -  Anche i mezzi dei soldati in difficoltà: il giallo su chi paga
     frena gli interventi.
10.  Le dotazioni  -  Senza catene le auto degli agenti: la Polstrada taglia le
       pattuglie.


Opinione